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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15391 del 21 novembre 1990
«Commette il reato di favoreggiamento personale (art. 378 c.p.) anche colui il quale aiuti il colpevole di un delitto a sottrarsi alle investigazioni, anche se non ancora in atto.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13344 del 11 ottobre 1990
«La trasmissione di un messaggio di univoco significato ad un detenuto, imputato con altri di un delitto, che intende collaborare con la giustizia, consistente nell'invito a comportarsi in modo da evitare, nell'interesse di altre persone, che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9512 del 3 luglio 1990
«In tema di favoreggiamento personale, il termine aiuto riguarda qualsiasi attività positiva (o negativa), atta a favorire un'altra persona, per eludere le indagini dell'autorità di polizia giudiziaria. Nel novero di tali comportamenti rientra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14655 del 30 ottobre 1989
«In tema di favoreggiamento, l'aiuto al favorito ad eludere le investigazioni ed a sottrarsi alle ricerche dell'autorità, può manifestarsi con modi e mezzi diversi, purché idonei al raggiungimento dello scopo. Ne consegue che l'intestazione di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4468 del 29 marzo 1989
«Il reato di favoreggiamento personale si concreta in una qualsiasi condotta avente come scopo quello di consentire all'autore di un crimine di sottrarsi alle ricerche delle autorità, a nulla rilevando se tale condotta abbia avuto esito.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9903 del 13 ottobre 1988
«Il reato di favoreggiamento presuppone la commissione o di un delitto o di una contravvenzione e non d'un mero illecito amministrativo.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6389 del 27 maggio 1988
«Il delitto di favoreggiamento personale integra un reato di pericolo ed, almeno nella normalità dei casi, istantaneo, il quale si consuma nel momento in cui il soggetto attivo ha posto in essere la condotta favoreggiatrice, purché quest'ultima sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2978 del 4 marzo 1988
«Per la configurabilità del delitto di favoreggiamento personale il termine «aiuto» usato dal legislatore è comprensivo di qualsiasi condotta finalizzata, sotto il profilo soggettivo, ad eludere le investigazioni dell'autorità. In tale concetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 348 del 13 gennaio 1988
«L'azione esecutiva del delitto di favoreggiamento personale consiste nell'aiutare taluno ad eludere le investigazioni dell'autorità o a sottrarsi alle ricerche di questa, e pertanto il delitto si consuma nel momento in cui l'agente ha posto in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5188 del 28 aprile 1987
«Il delitto di favoreggiamento personale può manifestarsi in qualsiasi modo, positivo o negativo, purché idoneo a raggiungere lo scopo e cioè abbia la potenzialità di deviare in maniera apprezzabile le indagini, sì da metterle su una falsa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24535 del 9 giugno 2015
«Ai fini della configurabilità del delitto di favoreggiamento personale non è necessaria la dimostrazione dell'effettivo vantaggio conseguito dal soggetto favorito, occorrendo solo la prova della oggettiva idoneità della condotta favoreggiatrice ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24035 del 15 giugno 2011
«Per la sussistenza dell'elemento soggettivo del delitto di favoreggiamento personale è sufficiente il dolo generico, che deve consistere nella cosciente e volontaria determinazione delle condotte nella consapevolezza della loro natura elusiva...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 38236 del 28 settembre 2004
«Ai fini della configurabilità dei reati di favoreggiamento personale e reale (artt. 378 e 379 c.p.) occorre, sotto il profilo soggettivo, che la condotta favoreggiatrice sia stata posta in essere ad esclusivo vantaggio del soggetto favorito, per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10778 del 14 marzo 2002
«Sussiste il concorso di persone nel reato di estorsione anche quando il contributo del correo sia limitato alla fase finale dell'attività delittuosa, dovendosi escludere la configurabilità del delitto di favoreggiamento personale, la cui condotta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8786 del 8 luglio 1999
«Per la sussistenza del delitto di favoreggiamento personale non è necessario il dolo specifico, ma è sufficiente il dolo generico, che consiste nella volontà cosciente di aiutare una persona a sottrarsi alle investigazioni o alle ricerche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1325 del 16 luglio 1998
«La differenza tra concorso nel reato e favoreggiamento va individuata con riferimento all'elemento psicologico, dimodoché é ravvisabile il concorso nel reato presupposto se l'agente non si limiti ad aiutare taluno a eludere le investigazioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5842 del 22 maggio 1995
«Per la sussistenza del dolo, nel reato di favoreggiamento personale, è sufficiente la consapevolezza che l'aiuto venga prestato in riferimento ad un precedente reato, ed è irrilevante che l'agente creda di prestare aiuto ad un colpevole o ad un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10735 del 18 ottobre 1994
«Il dolo costitutivo del delitto di favoreggiamento personale (art. 378 c.p.) consiste nella coscienza e volontà di prestare aiuto ad una persona in relazione ad un reato commesso, per eludere le investigazioni o per sottrarsi alle ricerche....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2577 del 21 marzo 1984
«Presupposto soggettivo nel reato di favoreggiamento personale è la consapevolezza, da parte dell'agente, che la persona aiutata sia ricercata; mancando la prova di tale presupposto, viene meno la configurabilità del reato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6308 del 7 luglio 1983
«L'elemento psicologico del reato di favoreggiamento personale consiste nella coscienza e volontà di prestare aiuto ad una persona in relazione ad un reato commesso per eludere le investigazioni o sottrarsi alle ricerche dell'autorità. Pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2585 del 24 marzo 1983
«In tema di favoreggiamento personale, l'esistenza di un legame sentimentale o di una finalità umanitaria o politica da parte dell'agente può essere presa in considerazione soltanto ai fini della valutazione della personalità morale dell'imputato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11159 del 23 novembre 1982
«Il favoreggiamento personale è un reato formale, nel senso che per la sua perfezione non è richiesto che si raggiunga l'intento ed esso si consuma non appena è stato posto in essere l'aiuto idoneo ad eludere le investigazioni. Tuttavia il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6251 del 24 giugno 1982
«L'elemento soggettivo del delitto di favoreggiamento personale va individuato nella consapevolezza dell'agente di fuorviare, con la sua condotta, l'attività di ricerca o d'investigazione, senza che sia necessario che egli conosca la sussistenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5330 del 11 febbraio 2011
«È configurabile il tentativo di favoreggiamento personale nell'ipotesi in cui taluno si adoperi per procurare alla persona indagata la prova dell'estraneità al delitto ascrittole, inducendo un terzo a testimoniare il falso, senza riuscire...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3973 del 5 novembre 1994
«Perché si realizzi il reato di favoreggiamento personale occorre che la condotta di aiuto sia potenzialmente lesiva delle investigazioni dell'autorità: ciò comporta che la stessa debba pervenire alla percezione ed entrare nella sfera dell'organo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9756 del 13 ottobre 1992
«In tema di favoreggiamento personale, il tentativo, ancorché astrattamente ipotizzabile nei casi in cui l'efficienza causale della condotta venga neutralizzata da un fatto indipendente dalla volontà del colpevole, non può configurarsi quando gli...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8818 del 15 giugno 1990
«Il tentativo di favoreggiamento personale è ammissibile ogni volta che il mezzo adoperato sia in sé idoneo a concretizzare l'aiuto diretto ad eludere le investigazioni, ma tale aiuto non si realizza per cause indipendenti dalla volontà del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 52118 del 16 dicembre 2014
«In tema di favoreggiamento personale, la causa di esclusione della punibilità prevista per chi ha commesso il fatto per essere stato costretto dalla necessità di salvare sé stesso o un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento alla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45444 del 4 novembre 2014
«In tema di favoreggiamento personale, la causa di esclusione della punibilità prevista per chi ha commesso il fatto per essere stato costretto dalla necessità di salvare sé stesso o un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6874 del 9 luglio 1993
«La causa di non punibilità prevista dall'art. 384 c.p., in relazione all'art. 378 dello stesso codice, postula come condizione, che ne costituisce anche la ragione giustificatrice, lo stato di necessità, ossia una situazione non determinata dal...»