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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 730 del 16 gennaio 2008
«La speciale normativa urbanistica, dettata dall'art. 41 sexies della legge n. 1150 del 1942, introdotto dall'art. 18 della legge n. 765 del 1967, si limita a prescrivere, per i fabbricati di nuova costruzione, la destinazione obbligatoria di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10371 del 22 ottobre 1997
«Il locale autorimessa, anche se situato entro il perimetro dell'edificio condominiale (nella specie, nel seminterrato), non può ritenersi incluso tra le «parti comuni dell'edificio» indicate dall'art. 1117 c.c., neppure sotto l'aspetto di «parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7546 del 8 luglio 1995
«L'unità sistematica tra la disposizione dell'art. 1118 primo comma c.c., a norma del quale il diritto di ciascun condomino sulle parti comuni dell'edificio è proporzionato al valore del piano o porzione di piano che appartiene, e la disposizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12128 del 2 luglio 2004
«In tema di rinuncia di un condomino al diritto sulle cose comuni, vietata dall'art. 1118 c.c., la cessione della proprietà esclusiva non può essere separata dal diritto sui beni comuni soltanto quando le cose comuni e i piani o le porzioni di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3294 del 10 aprile 1996
«Il condomino che — essendo titolare del diritto di uso esclusivo del lastrico solare — vi rinunzi, è esonerato dalla contribuzione nelle spese di riparazione e ricostruzione del lastrico secondo il criterio dell'art. 1126 c.c. e deve parteciparvi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4652 del 27 aprile 1991
«In tema di condomino degli edifici, il principio stabilito dall'art. 1118 c.c., secondo cui il condomino non può, rinunciando al suo diritto sulle cose comuni, sottrarsi all'obbligo di concorrere nelle spese necessarie per la loro conservazione,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7667 del 13 luglio 1995
«In tema di condominio di edifici, poiché l'uso delle cose comuni è in funzione del godimento delle parti di proprietà esclusiva, la maggiore o minore comodità di uso cui fa riferimento l'art. 1119 c.c. ai fini della divisibilità delle cose stesse,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2257 del 14 aprile 1982
«L'art. 1119 c.c. non stabilisce l'indivisibilità assoluta delle parti comuni di un edificio in condominio, ma tale indivisibilità subordina all'esigenza di non rendere più incomodo l'uso della cosa comune a ciascun condomino, cioè all'esigenza che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4806 del 24 ottobre 1978
«Nel condominio edilizio, le parti comuni dell'edificio possono essere divise purché la divisione possa farsi senza rendere più incomodo a ciascun condomino l'uso della proprietà singola servita dalla dividenda parte comune, in quanto ne sia resa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12654 del 26 maggio 2006
«In tema di condominio, per innovazioni delle cose comuni devono intendersi non tutte le modificazioni (qualunque opus novum), ma solamente quelle modifiche che, determinando l'alterazione dell'entità materiale o il mutamento della destinazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3840 del 1 aprile 1995
«L'opera nuova può dare luogo ad una innovazione anche quando, oltre che la cosa comune o sue singole parti, interessi beni o parti a questa estranei ma ad essa funzionalmente collegati. Anche in tal caso, quindi, se l'opera, pur essendo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4592 del 13 ottobre 1978
«Costituisce innovazione qualsiasi opera nuova che alteri, in tutto o in parte, nella materia o nella forma ovvero nella destinazione di fatto o di diritto, la cosa comune, eccedendo il limite della conservazione, dell'ordinaria amministrazione e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5997 del 5 marzo 2008
«La delibera condominiale con la quale si decide di adibire il cortile comune - di ampiezza insufficiente a garantire il parcheggio delle autovetture condominiali - a parcheggio dei motoveicoli, con individuazione degli spazi, delimitazione ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1004 del 22 gennaio 2004
«Costituisce innovazione, vietata ai sensi dell'art. 1120 secondo comma c.c., e, come tale, affetta da nullità, l'assegnazione nominativa da parte del condominio a favore di singoli condomini di posti fissi nel cortile comune per il parcheggio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6817 del 14 dicembre 1988
«In tema di condominio di edifici, costituisce innovazione vietata ai sensi del secondo comma dell'art. 1120 c.c. (e, pertanto, deve essere approvata dalla unanimità dei condomini), la costruzione di autorimesse nel sottosuolo del cortile comune,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 697 del 16 febbraio 1977
«L'assemblea dei condomini, con deliberazione presa a maggioranza, mentre ha potere di predeterminare, sul cortile comune, le aree destinate a parcheggio delle automobili e di stabilire, nell'interno di esse, le porzioni separate di cui ciascun...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5117 del 26 maggio 1999
«È illegittima la deliberazione dell'assemblea del condominio di un edificio adottata a maggioranza delle quote millesimali (anziché con il consenso unanime di tutti i condomini richiesto dall'art. 1120, secondo comma c.c.) con la quale si prevede...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1775 del 20 febbraio 1998
«La rinuncia unilaterale al riscaldamento condominiale operata dal singolo condomino mediante il distacco del proprio impianto dalle diramazioni dell'impianto centralizzato è legittima se l'interessato dimostri che, dal suo operato, non derivano né...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1926 del 16 febbraio 1993
«In tema di condominio di edifici, la delibera di rinuncia all'impianto centralizzato di riscaldamento nella disciplina previgente alla L. 6 gennaio 1991 n. 10, configurando non una semplice modifica, bensì una radicale trasformazione della cosa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20902 del 8 ottobre 2010
«È legittima la delibera dell'assemblea di condominio che, con la maggioranza qualificata di cui all'art. 1136, quinto comma, c.c., richiamato dall'art. 1120 c.c., deliberi l'installazione di un ascensore nel vano scala condominiale a cura e spese...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3508 del 10 aprile 1999
«La norma di cui all'art. 1120 c.c., nel prescrivere che le innovazioni della cosa comune siano approvate dai condomini con determinate maggioranze, tende a disciplinare l'approvazione di quelle innovazioni che comportano oneri di spesa per tutti i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21835 del 17 ottobre 2007
«Nel condominio degli edifici, la lesività estetica dell'opera abusivamente compiuta da uno dei condomini — che costituisca l'unico contestato profilo di illegittimità dell'opera stessa — non può assumere rilievo in presenza di una già grave...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8731 del 3 settembre 1998
«Il regolamento di condominio, quali che ne siano l'origine ed il procedimento di formazione e, quindi, anche quando non abbia natura contrattuale, a mente dell'art. 1138, comma primo, c.c., può ben contenere norme intese a tutelare il decoro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12491 del 28 maggio 2007
«In tema di condominio negli edifici, l'art. 1122 c.c. vieta al condomino di eseguire, nel piano o nella porzione di piano di sua proprietà, quelle opere che elidano o riducano in modo apprezzabile le utilità conseguibili dalla cosa comune. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2743 del 11 febbraio 2005
«In tema di condominio, devono considerarsi vietate, ai sensi dell'art. 1122 c.c., le opere realizzate dal condomino nella proprietà esclusiva che comportino una lesione del decoro architettonico dell'edificio, non trovando al riguardo applicazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18214 del 10 settembre 2004
«In tema di condominio l'art. 1122 c.c. — nel fare divieto al condomino di eseguire, nel piano o porzione di piano di sua proprietà, opere che rechino danno alle cose comuni — intende riferirsi non solo a quello materiale, incidente fisicamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5612 del 17 aprile 2001
«In mancanza di norme limitative della destinazione e dell'uso delle porzioni immobiliari di proprietà esclusiva di un edificio condominiale, derivanti dal regolamento che sia stato approvato da tutti i condomini, la norma dell'art. 1122 c.c. non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 870 del 25 gennaio 1995
«Poiché a norma dell'art. 1122 c.c. il limite alla facoltà di ogni condomino di eseguire opere sul proprio piano (o porzione di piano di sua proprietà) si identifica in ogni danno consistente nella diminuzione di valore della cosa comune riferito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1947 del 27 aprile 1989
«In tema di condominio negli edifici, l'esercizio del diritto del singolo sulle parti di sua esclusiva proprietà non può ledere il godimento dei diritti degli altri sulle cose comuni, come si ricava dall'art. 1122 c.c., il quale stabilisce che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16982 del 18 agosto 2005
«Anche se, ai sensi dell'art. 1123 c.c., la ripartizione delle spese fra i condomini va compiuta in proporzione della proprietà di ciascuno, l'amministratore deve attenersi alle tabelle millesimali esistenti (che, pur avendo natura valutativa e non...»