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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9645 del 16 luglio 2001
«La responsabilità precontrattuale, configurabile per violazione del precetto posto dall'art. 1337 c.c. — a norma del quale le parti, nello svolgimento delle trattative contrattuali, debbono comportarsi secondo buona fede —, costituisce una forma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1632 del 14 febbraio 2000
«Se lo svolgimento delle trattative è, per serietà e concludenza, tale da determinare un affidamento nella stipulazione del contratto, la parte che ne receda senza giusta causa, violando volontariamente l'obbligo di comportarsi secondo buona fede,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10249 del 16 ottobre 1998
«Il perfezionamento di un contratto non esclude in sé la responsabilità, ai sensi dell'art. 1337 c.c., per i danni derivati dal ritardo nella sua formazione, se in violazione del principio di buona fede, per il quale, a maggior ragione se una parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5297 del 29 maggio 1998
«...di buona fede e correttezza, da intendersi, tra l'altro, come dovere di informazione della controparte circa la reale possibilità di conclusione del contratto, senza omettere circostanze significative rispetto all'economia del contratto medesimo.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8295 del 11 ottobre 1994
«Dalla disciplina dell'art. 1337 c.c., in tema di trattative e responsabilità precontrattuale, o da determinati obblighi di informazione (artt. 1338 e 1892 c.c.) non può desumersi, in coerenza alla regola della correttezza commerciale secondo buona...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1987 del 14 marzo 1985
«Le norme degli artt. 1337 e 1338 c.c. mirano a tutelare nella fase precontrattuale il contraente di buona fede ingannato o fuorviato da una situazione apparente, non conforme a quella vera, e, comunque, dall'ignoranza della causa d'invalidità del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9157 del 30 agosto 1995
«La responsabilità precontrattuale, configurabile per la violazione del precetto posto dall'art. 1337 c.c. - a norma del quale le parti, nello svolgimento delle trattative contrattuali, debbono comportarsi secondo buona fede - costituisce una forma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 340 del 18 gennaio 1988
«Agli effetti della configurabilità della responsabilità precontrattuale prevista dall'art. 1337 c.c., l'obbligo di correttezza e di buona fede nelle trattative deve essere inteso in senso oggettivo, sicché non è necessario un particolare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4635 del 2 marzo 2006
«Alla stregua di tale principio, qualora detta responsabilità venga invocata verso una P.A., in relazione a causa di invalidità per difetto di forma scritta ad substantiam deve escludersi la configurabilità della mala fede della P.A. ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2525 del 7 febbraio 2006
«La responsabilità precontrattuale è configurabile in tutti i casi in cui un soggetto abbia compiuto azioni o sia incorso in omissioni contrastanti con i principi della correttezza e della buona fede, alla cui osservanza sono tenuti anche la P.A. e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13164 del 18 giugno 2005
«...quella relazione specifica tra soggetti consistente nello svolgimento delle trattative, che nella norma del codice costituisce il presupposto dell'obbligo di comportamento secondo buona fede, valido anche per l'autorità amministrativa.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9892 del 6 ottobre 1993
«...di scelta, onde difettano le condizioni strutturali per la configurabilità di «trattative» fra due soggetti e quindi di un diritto soggettivo dell'uno verso l'altro all'osservanza delle regole della buona fede, come stabilito dalla citata norma.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3152 del 9 maggio 1983
«La violazione del principio della buona fede nel caso di interruzione delle trattative contrattuali, idonea a determinare responsabilità precontrattuale, in relazione alle modalità, alla durata ed allo stato delle trattative medesime, non è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1280 del 19 febbraio 1983
«...la previsione dell'art. 1337 c.c., e, pertanto, a condizione che il comportamento di quest'ultimo, nell'introduzione della clausola invalida e nel successivo rifiuto opposto all'assunzione di detto candidato, risulti contrario a buona fede.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1803 del 20 maggio 1976
«La responsabilità precontrattuale del comune sorge anche quando il comportamento contrario alla buona fede sia tenuto da organi diversi da quelli ai quali spetta la rappresentanza dell'ente, in quanto le norme di legge comunale e provinciale che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1897 del 25 febbraio 1994
«...(che non presuppone l'esistenza di un diritto del lavoratore all'assunzione, ma la violazione del dovere di buona fede nello svolgimento delle trattative) non può tenersi conto dei vantaggi che sarebbero derivati dalla conclusione del contratto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2973 del 12 marzo 1993
«La responsabilità precontrattuale prevista dall'art. 1337 c.c., coprendo nei limiti del cosiddetto interesse negativo, tutte le conseguenze immediate e dirette della violazione del dovere di comportarsi secondo buona fede nella fase preparatoria...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16149 del 8 luglio 2010
«La norma dell'art. 1338 c.c., finalizzata a tutelare nella fase precontrattuale il contraente di buona fede ingannato o fuorviato dalla ignoranza della causa di invalidità del contratto che gli è stata sottaciuta e che non era nei suoi poteri...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3579 del 22 febbraio 2005
«...d'opera professionale, né ravvisabile a carico dell'ente alcuna violazione delle regole di correttezza e buona fede nella esecuzione del contratto, non sorge il diritto del professionista al conseguimento della seconda parte del compenso pattuito.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14198 del 28 luglio 2004
«La clausola contrattuale che sottoponga il sorgere del diritto al compenso, da parte del professionista incaricato del progetto di un'opera pubblica, all'intervenuto finanziamento dell'opera progettata, contiene una condizione mista che, con...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 18450 del 19 settembre 2005
«Il contratto sottoposto a condizione potestativa mista è soggetto alla disciplina di cui all'art. 1358 c.c., che impone alle parti l'obbligo giuridico di comportarsi secondo buona fede durante lo stato di pendenza della condizione, e la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6423 del 22 aprile 2003
«Il contratto sottoposto a condizione mista è soggetto alla disciplina tanto dell'art. 1358 c.c., che impone alle parti di comportarsi secondo buona fede durante lo stato di pendenza, quanto dell'art. 1359 c.c., secondo cui la condizione si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9568 del 2 luglio 2002
«Chi conclude un patto di prelazione relativo alla vendita di un proprio bene immobile sotto la condizione sospensiva del rilascio di una determinata autorizzazione amministrativa, ha il dovere, in pendenza dell'avveramento della condizione, di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1204 del 4 aprile 1975
«...col fatto proprio il mancato avveramento della condizione stessa, realizzando tale condotta una violazione dell'obbligo di comportarsi secondo buona fede in pendenza della condizione, al fine di mantenere integre le ragioni dell'altra parte.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10265 del 16 ottobre 1998
«...imputabile a titolo di dolo o colpa al soggetto controinteressato in tal modo sanzionando le condotte contrarie a correttezza e buona fede che influiscono sulla pendenza della condizione al fine di mantenere integre le ragioni dell'altra parte.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5213 del 28 luglio 1983
«...a buona fede e farsi assurgere a fonte di responsabilità, in quanto l'attività omessa costituisca oggetto di un obbligo giuridico, il che deve invece escludersi per l'attività di attuazione dell'elemento potestativo della condizione mista.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15150 del 10 ottobre 2003
«Il principio di buona fede contrattuale, sancito dall'art. 1375 c.c., ha la portata di ampliare (ovvero di restringere) gli obblighi letteralmente assunti con il contratto nei casi, e nella misura in cui, farli valere nel loro tenore letterale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11295 del 23 maggio 2011
«Il comportamento delle parti contrario a buona fede oggettiva e posteriore alla conclusione del contratto non può essere valutato come canone interpretativo dello stesso ai sensi dell'art. 1362, secondo comma, c.c., al fine di escludere la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12120 del 9 giugno 2005
«I criteri legali di ermeneutica contrattuale sono governati da un principio di gerarchia interna in forza del quale i canoni strettamente interpretativi prevalgono su quelli interpretativi integrativi — quale va considerato anche il principio di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9813 del 14 aprile 2008
«Ne consegue che, nell'interpretazione delle disposizioni del contratto collettivo o del regolamento del personale in materia di promozioni del personale, assume particolare rilevanza nell'applicazione dei generali canoni ermeneutici il principio...»