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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15981 del 18 luglio 2007
«La domanda giudiziale con cui la parte intenda far accertare la nullità di un contratto, al fine di poterne disconoscere gli effetti, si pone, rispetto ad un'ipotetica domanda di annullamento di quel medesimo contratto dipendente da una invalidità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7698 del 21 agosto 1996
«...ne. Né l'autorizzazione data dal rappresentato al rappresentante può ritenersi idonea ad escludere il conflitto di interessi e quindi, l'annullamento del contratto, se non sia accompagnata da una sufficiente determinazione degli elementi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8882 del 19 agosto 1991
«Nel caso di contratto stipulato con se stesso dal mandatario sfornito dei relativi poteri, il mandante può contestualmente esercitare sia l'azione di responsabilità per infedele esecuzione del mandato a termini dell'art. 1710 c.c. sia l'azione di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6450 del 1 aprile 2004
«L'esecutività della sentenza del tribunale amministrativo regionale di annullamento del provvedimento presupposto del contratto ad evidenza pubblica già stipulato (nella specie, di nomina a direttore generale di ASL) determina immediatamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2089 del 5 aprile 1982
«La transazione può ben configurarsi come contratto plurilaterale, in quanto risulti caratterizzata da una pluralità di centri di interesse, nel qual caso sono ad essa applicabili gli artt. 1420, 1446, 1459 e 1466 cod. civ., alla cui stregua,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2548 del 24 aprile 1982
«La risoluzione per impossibilità sopravvenuta, analogamente a tutte le ipotesi (risoluzione per inadempimento, annullamento) in cui vengono meno dopo la costituzione del rapporto lo stesso fondamento e causa dell'obbligazione, è pur sempre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2575 del 12 aprile 1983
«L'art. 1538 c.c. — che, per le vendite a corpo, prevede il rimedio della diminuzione o del supplemento di prezzo in ipotesi di difformità tra la misura reale dell'immobile e quella indicata in contratto (purché la prima sia inferiore o superiore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16868 del 28 novembre 2002
«Pertanto il viaggiatore è tenuto, ex art. 1719 c.c. a somministrare all'intermediario i mezzi necessari per l'esecuzione del mandato e qualora l'agente, in forza di questo rapporto, assuma l'obbligo verso l'organizzatore del pagamento del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3751 del 26 luglio 1978
«L'ipotesi di annullamento prevista dall'art. 1892 c.c., in tema di dichiarazioni inesatte o reticenti fatte dall'assicurato all'assicuratore, non costituisce una applicazione generale sull'errore, ma dà luogo ad un autonomo rimedio sia per il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3165 del 4 marzo 2003
«L'elemento soggettivo per l'annullamento del contratto di assicurazione nel caso di dichiarazioni inesatte o di reticenze da parte dell'assicurato (art. 1892, c.c.) non richiede che questi ponga in essere artifici o altri mezzi fraudolenti....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11206 del 20 novembre 1990
«Con riguardo all'ipotesi di annullamento del contratto di assicurazione, prevista dall'art. 1892 c.c., la configurabilità del dolo o della colpa grave del contraente implica che il dichiarante non solo fosse (o dovesse essere) a conoscenza delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2815 del 25 marzo 1999
«In tema di dichiarazioni inesatte o di reticenze dell'assicurato, quest'ultimo può evitare l'annullamento del contratto d'assicurazione provando che l'assicuratore conosceva, prima della conclusione del contratto, le circostanze relative alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8352 del 13 novembre 1987
«Le dichiarazioni inesatte e le reticenze dell'assicurato non costituiscono causa di annullamento del contratto, ai sensi dell'art. 1892 c.c., se risulti che l'assicuratore era ugualmente a conoscenza della reale situazione di fatto. Tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16406 del 13 luglio 2010
«In tema di assicurazione contro gli infortuni, l'onere imposto dall'art. 1892, cod. civ., all'assicuratore, di manifestare, allo scopo di evitare la decadenza, la propria volontà di esercitare l'azione di annullamento del contratto, per le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5849 del 13 marzo 2007
«In tema di contratto di assicurazione, a fronte di dichiarazioni inesatte o reticenti dell'assicurato su circostanze relative alla valutazione del rischio, che siano ascrivibili a dolo o colpa grave di quest'ultimo, la norma dell'articolo 1892...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8139 del 15 giugno 2001
«L'art. 1892 c.c., in tema di dichiarazioni inesatte o reticenti dell'assicurato, prevede un ipotesi di annullamento del contratto sempreché al riguardo venga proposta apposita domanda, in difetto della quale alla violazione della norma non può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4913 del 15 maggio 1998
«Presupposto per l'applicazione dell'art. 1892 c.c. che commina l'annullamento del contratto di assicurazione in caso di dichiarazioni inesatte e reticenze dell'assicurato, è che le inesattezze e le reticenze siano determinate da dolo o colpa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1754 del 28 gennaio 2005
«In tema d'assicurazione contro i danni, la prescrizione del diritto dell'assicurato all'indennità è di un anno, senza che possa al riguardo assumere rilievo la circostanza che risulti eventualmente proposta domanda d'annullamento dell'espletata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6757 del 17 maggio 2001
«Peraltro, per integrare l'ipotesi del cosiddetto dolo omissivo, quale causa di annullamento del contratto, ai sensi dell'art. 1439 c.c., non è sufficiente il semplice silenzio o la reticenza del contraente, richiedendosi che il comportamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 690 del 14 gennaio 2005
«Fuori delle ipotesi previste negli articoli 1971 e 1975 c.c., (transazione su pretesa temeraria o su titolo nullo), non è causa di annullamento della transazione la circostanza che la situazione di fatto, origine delle pretese contrapposte, fosse...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17015 del 2 agosto 2007
«Ai fini dell'annullamento della transazione per errore, rileva il solo errore di diritto sulla situazione costituente il presupposto della res controversa e quindi su un antecedente logico della transazione e non quello che cade su una questione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1465 del 16 marzo 1981
«L'errore di diritto non è invocabile come motivo di annullamento della transazione solo se cade su questione che è stata oggetto di controversia fra le parti caput controversum , mentre se riguarda questione estranea all'oggetto della lite...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3984 del 22 aprile 1999
«Né può ovviarsi a tale preclusione dopo che nel giudizio di primo grado si sia proposta domanda di rescissione, trasformandola, in appello, in domanda di annullamento della transazione per temerarietà della pretesa ex art. 1971 c.c., in quanto, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 712 del 23 gennaio 1997
«L'annullamento della transazione su pretesa temeraria ai sensi dell'art. 1971 c.c., presuppone che la pretesa fatta valere dalla parte nei cui confronti si chieda l'annullamento sia assolutamente ed obiettivamente infondata, e ciò in aderenza alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27334 del 12 dicembre 2005
«In caso di mancanza di una causa adquirendi , sia in caso di nullità, annullamento, risoluzione o rescissione di un contratto, che in caso di qualsiasi altra causa la quale faccia venir meno il vincolo originariamente esistente, fazione accordata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6245 del 24 novembre 1981
«Qualora venga acclarata la mancanza di una causa acquirendi — tanto nel caso di nullità, annullamento, risoluzione o rescissione di un contratto, quanto in quello di qualsiasi altra causa che faccia venir meno un vincolo originariamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11461 del 17 maggio 2007
«Sussistono i presupposti dell'azione per indebito arricchimento nel caso di prestazione professionale eseguita sulla base di un contratto invalidato a seguito dell'annullamento, da parte dell'ente di controllo, delle delibere consortili precedenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2698 del 30 marzo 1988
«Il divieto per il giudice di rinvio di assumere nuove prove (salvo che la relativa necessità insorga dalla sentenza di annullamento) non riguarda l'interrogatorio non formale delle parti, il quale non integra un mezzo di prova e può essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15259 del 4 luglio 2006
«Stante la diversità di ambito del giudizio dinanzi al giudice ordinario sulla domanda risarcitoria rispetto a quello che si svolge dinanzi al giudice amministrativo rivolto all'accertamento della illegittimità del provvedimento impugnato e al suo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13021 del 23 dicembre 1997
«Il diritto del privato al risarcimento del danno patrimoniale conseguenziale ad un atto amministrativo illegittimo, previo annullamento di esso da parte del giudice amministrativo, non postula la prova della colpa della pubblica amministrazione,...»