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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 504 del 17 gennaio 1996
«In tema di termini per l'impugnazione, quello di 45 giorni previsto dall'art. 585 comma 1 lett. c) c.p.p. si applica solo nel caso in cui la stesura della motivazione della sentenza sia particolarmente complessa, per il numero delle parti o delle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4122 del 15 febbraio 1996
«In assenza di tempestiva impugnazione dell'ordinanza di inammissibilità di gravame per omessa presentazione dei motivi, non può costituire valida ragione di restituzione in termini l'asserita effettuazione di ricerche volta a reperire i detti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8452 del 27 luglio 1994
«L'appello incidentale deve necessariamente trovare i suoi limiti nei punti e nei capi della sentenza investita dall'appello principale, con riferimento esclusivo ai quali anche l'appellante incidentale è legittimato a lamentare l'ingiustizia della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31331 del 16 luglio 2004
«L'appello incidentale deve inerire ai capi e ai punti della decisione oggetto di quello principale, poiché altrimenti sarebbero travalicati i limiti del devolutum e si determinerebbe la vanificazione di fatto dei termini fissati, a pena di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35086 del 4 settembre 2003
«Il controllo che il presidente della Corte d'appello deve effettuare, ai sensi dell'art. 716 c.p.p., ai fini della convalida dell'arresto provvisorio della polizia giudiziaria, è un controllo di tipo diverso da quello compiuto a norma dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2416 del 12 gennaio 2000
«Anche in tema di estradizione per l'estero vale il principio — desumibile dall'art. 302 c.p.p. — secondo cui può procedersi alla reiterazione dei provvedimenti cautelari coercitivi allorché il primo provvedimento risulti perento per motivi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2082 del 13 marzo 1996
«La sospensione del decorso dei termini processuali, che opera di diritto dall'1 agosto al 15 settembre di ogni anno, ai sensi dell'art. 1 della legge 7 agosto 1969, n. 742, riguarda qualsiasi termine processuale, sicché deve applicarsi anche al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1091 del 1 febbraio 2000
«La sospensione dei termini processuali durante il periodo feriale non si applica, ai sensi dell'art. 3 della legge 7 ottobre 1969, n. 742, al giudizio di opposizione allo stato passivo del fallimento, qualora esso concerna un credito da rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14979 del 28 giugno 2006
«In tema di vendita all'incanto di beni immobili in sede fallimentare, il rinvio alle disposizioni del codice di procedura civile contenuto nell'art. 105 legge fall. comprende anche la disposizione dettata dall'art. 584 c.p.c., concernente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3933 del 19 ottobre 1999
«Il termine di trenta giorni concesso al condannato per la presentazione dell'istanza volta ad ottenere una delle misure alternative alla detenzione, così come disposto nel quinto comma dell'art. 656 c.p.p., ha natura processuale. Ne consegue che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20010 del 9 maggio 2013
«Ai fini dell'applicazione dell'istituto della scarcerazione per decorrenza dei termini (art. 303 c.p.p.), non è consentito detrarre - in virtù dell'interpretazione analogica dell'art. 657 c.p.p. che consente, a date condizioni, la fungibilità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1436 del 6 aprile 1998
«In tema di fungibilità delle pene, ai sensi dell'art. 657, comma quarto, c.p.p., ai fini della determinazione della pena detentiva da eseguire, si possono computare la custodia cautelare subita o le pene espiate «senza titolo» (ovvero quando il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8128 del 25 luglio 1991
«In tema di premeditazione, per la ricorrenza dell'elemento cronologico è necessario che tra l'insorgenza e l'attuazione del proposito criminale sia intercorso un apprezzabile lasso di tempo, la cui durata in termini minimi non è determinabile con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 297 del 15 gennaio 1992
«Le circostanze aggravanti previste dall'art. 577, primo comma, n. 1 e cpv., c.p., seppure soggettive ai sensi dell'art. 70, primo comma n. 2, c.p., se conosciute o ignorate per colpa, si comunicano al concorrente. Invero i rapporti tra colpevole e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 49876 del 11 dicembre 2013
«È competente il giudice dell'esecuzione a decidere sulla richiesta di restituzione in termini ex art.175, comma quarto, cod. proc. pen. quando la stessa è subordinata all'accertamento della validità o dell'efficacia del titolo esecutivo, comunque...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4395 del 2 febbraio 2007
«In caso di condanna pronunciata all'esito di un giudizio contumaciale giudicato non equo dalla Corte europea per i diritti dell'uomo, il condannato, onde ottenere la rinnovazione del giudizio, può avvalersi unicamente dell'istituto della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7868 del 9 giugno 2000
«Il provvedimento di prima delibazione della proposta di concordato (di competenza del giudice delegato, secondo la previsione procedimentale dell'art. 124 l. fall.) manca dei requisiti della definitività (non essendo preclusa la riproposizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28492 del 22 dicembre 2005
«In caso di ammissione del debitore al concordato fallimentare con assunzione dei relativi obblighi da parte di un terzo, il passaggio in giudicato della sentenza di omologazione del concordato non impedisce la prosecuzione dei giudizi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 157 del 10 gennaio 1996
«Nel giudizio di risoluzione del concordato fallimentare per inadempimento degli obblighi concordatari, il tribunale non ha altro compito né altro potere che quello di accertare se il concordato sia stato eseguito, o meno, nei termini e con le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2057 del 31 maggio 1997
«In tema di applicazione dell'indulto a reati unificati con il vincolo della continuazione - sia nell'ipotesi in cui, in ragione del titolo, alcuni dei reati unificati siano esclusi e altri compresi nel provvedimento di clemenza, sia nella diversa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1490 del 17 giugno 1994
«La rideterminazione della pena da parte del giudice dell'esecuzione è prevista, a norma dell'art. 671 c.p.p., soltanto per la disciplina del concorso formale o della continuazione. Non può farsi ricorso a tale norma per il caso di successioni di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39306 del 21 ottobre 2008
«In tema di applicazione della continuazione in sede esecutiva, il giudice è soggetto al limite indicato nell'art. 671, comma secondo, c.p.p. (consistente nella somma di tutte le pene inflitte con i provvedimenti considerati ), ma non a quello del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5959 del 13 febbraio 2002
«Nel procedimento di esecuzione, quando riconosca il vincolo della continuazione tra reati considerati in più sentenze o decreti di condanna, il giudice è soggetto nella determinazione della pena al limite indicato nell'art. 671, comma secondo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5637 del 12 febbraio 2002
«Nel procedimento di esecuzione, quando riconosca il vincolo della continuazione tra reati considerati in più sentenze o decreti di condanna, il giudice è soggetto nella determinazione della pena al limite indicato nell'art. 671, comma secondo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5569 del 16 dicembre 1998
«È illegittimo il provvedimento del giudice dell'esecuzione che de plano applichi l'amnistia, dopo aver fissato la data del commesso reato non precisata dal giudice della cognizione. E invero, in materia di applicazione dei provvedimenti di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1859 del 26 febbraio 1993
«Nel giudizio di appello riguardante la sentenza pronunziata a seguito di giudizio abbreviato, il richiamo alle forme del procedimento in camera di consiglio contenuto nell'art. 599, comma primo, c.p.p., non comporta alcuna deroga a quanto dispone...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18324 del 30 agosto 2007
«In sede di interpretazione e conseguente qualificazione della proposta di concordato preventivo del debitore come proposta di concordato con garanzia, o con cessione dei beni, o misto, la prospettata prestazione di garanzie da parte di terzi deve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4935 del 2 marzo 2010
«Il diritto di prelazione agraria può essere esercitato anche nel caso di vendita del fondo eseguita nell'ambito di un concordato preventivo con cessione dei beni ai creditori, non rientrando tale ipotesi tra quelle in cui l'art. 8, secondo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17591 del 31 agosto 2005
«La domanda di concordato preventivo con cessione dei beni deve essere formulata in modo da porre in grado il tribunale di apprezzare compiutamente le ragioni della proposta e di esprimere una ponderata valutazione in ordine alle somme che,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2706 del 4 febbraio 2009
«In tema di attestazione della veridicità dei dati aziendali e della fattibilità del piano proposto con la domanda di ammissione al concordato preventivo,la relativa relazione può essere redatta anche da un professionista che abbia già prestato la...»