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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13648 del 30 novembre 1999
«In tema di esame di persona imputata in procedimento connesso, mentre il divieto di cui all'art. 63 c.p.p. (che comporta la inutilizzabilità delle dichiarazioni di chi, sin dall'inizio, avrebbe dovuto essere ascoltato quale indagato) inerisce alle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 119 del 10 gennaio 1995
«La possibilità di esaminare persone imputate in procedimento connesso (art. 210 c.p.p.) comprende anche coloro nei confronti delle quali, inizialmente imputate nello stesso procedimento, sia poi intervenuta separazione del giudizio (nella specie,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8796 del 28 luglio 1998
«Le dichiarazioni rese dal coimputato che nel rispetto delle condizioni stabilite dall'art. 210 c.p.p., sia stato invitato a rispondere secondo verità, in virtù dell'art. 198 c.p.p., sono utilizzabili. Ciò in quanto l'esortazione a dire il vero,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4860 del 29 aprile 1994
«Il riconoscimento di persone, fondato com'è su un procedimento intuitivo prelogico, non consente l'esplicazione di argomenti razionali a sostegno dell'esito del medesimo a norma dell'art. 214 c.p.p. che prevede unicamente il requisito della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2380 del 9 marzo 1995
«Condizione imprescindibile per la utile effettuazione dell'esperimento giudiziale previsto dall'art. 218 c.p.p. è che sia possibile la ricostruzione del fatto in termini di sostanziale identità rispetto a quelli emergenti dai dati di riferimento....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4230 del 28 gennaio 2008
«Con riferimento alla materia delle misure cautelari personali, sono utilizzabili le dichiarazioni erga alios rese da un coindagato senza l'assistenza del difensore, in quanto la sanzione dell'inutilizzabilità, a norma dell'art. 197 bis, comma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38413 del 9 ottobre 2003
«Non sussiste incompatibilità tra l'ufficio di perito, quando l'incarico abbia ad oggetto la trascrizione di conversazioni intercettate, e quello di interprete chiamato a tradurre le conversazioni svolte in una lingua diversa da quella italiana....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4273 del 13 aprile 1994
«Correttamente viene esclusa la revoca per abolitio criminis, ai sensi dell'art. 673 c.p.p. della condanna per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti quando, anche dalla sola motivazione della sentenza di condanna, risulti che, secondo il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 512 del 22 gennaio 1993
«In tema di tutela delle acque dall'inquinamento, secondo quanto stabilito dalle sentenze nn. 248/1983 e 15/1986 della Corte costituzionale, il diritto di difesa con riferimento alle analisi dei campioni è limitato al preavviso della data...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2885 del 3 marzo 1999
«In tema di correlazione tra accusa contestata e sentenza, posto che le norme che disciplinano le contestazioni aggiuntive hanno lo scopo di assicurare il contraddittorio sul contenuto dell'accusa — contraddittorio che costituisce garanzia del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6297 del 16 febbraio 2010
«È configurabile il delitto di subornazione anche con riferimento alle pressioni e alle minacce esercitate su colui che abbia reso dichiarazioni accusatorie nella fase delle indagini preliminari al fine di indurlo alla ritrattazione in vista...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10948 del 6 novembre 1995
«L'art. 684 c.p. — che punisce «chiunque pubblica, in tutto o in parte, atti o documenti di un procedimento penale di cui sia stata vietata per legge la pubblicazione — non indica quali siano gli atti o i documenti per i quali vige il divieto, ma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9950 del 5 agosto 1999
«In tema di assegno bancario, la prova che l'emittente aveva avuto conoscenza della revoca dell'autorizzazione da parte dell'istituto di credito non può essere desunta dal verbale di protesto, che, di per sé, è idoneo a dimostrare soltanto che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11 del 8 gennaio 1997
«Le disposizioni del codice di rito concernenti i termini per la proposizione dell'impugnazione operano anche con riferimento al ricorso per cassazione avverso gli atti abnormi; con la sola eccezione delle ipotesi di gravame proposto nei confronti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3068 del 4 ottobre 1994
«In tema di acquisizione di atti da altri procedimenti, le prescrizioni dell'art. 238 comma primo c.p.p. sono applicabili soltanto in sede dibattimentale. Ne consegue che le limitazioni da esse imposte non operano nel procedimento in materia di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11421 del 25 novembre 1995
«Atteso il disposto di cui all'art. 78, comma 2, att. c.p.p., in relazione all'art. 513 c.p.p., deve escludersi l'utilizzabilità di dichiarazioni di coimputato le quali siano state assunte d'iniziativa da organi di polizia di un Paese straniero.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1934 del 14 settembre 1998
«È legittimo il sequestro di cose ritenute corpo di reato o pertinenti al reato effettuato dalla polizia giudiziaria all'esito del decreto del P.M. di perquisizione e sequestro anche se la cosa sequestrata non sia stata descritta nel provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2108 del 8 giugno 2000
«In tema di convalida di sequestro probatorio eseguito dalla polizia giudiziaria, adempie l'obbligo di motivazione il P.M. che, nel suo provvedimento, dia conto dei presupposti del vincolo e, quindi, della configurabilità del reato, con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3893 del 14 dicembre 1995
«La particolare facoltà di perquisizione locale stabilita dall'art. 33, L. 7 gennaio 1929, n. 4 (Norme generali per la repressione delle violazioni delle leggi finanziarie) — e la cui vigenza è espressamente prevista dall'art. 225 att. c.p.p. — è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1953 del 30 aprile 1997
«Ai fini della legittimità del sequestro di cose ritenute corpo di reato o pertinenti al reato, effettuato dalla polizia giudiziaria all'esito di perquisizione disposta dal P.M., non è richiesto che le cose anzidette siano preventivamente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35708 del 28 settembre 2007
«In tema di sequestro probatorio, il giudice del riesame non può integrare la motivazione del relativo decreto in ordine alla specifica esigenza probatoria che giustifica l'adozione del vincolo sul bene, in quanto è dovere del pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6772 del 3 dicembre 1998
«Poiché il rapporto che si instaura tra l'amministrazione giudiziaria ed il custode delle cose sottoposte a sequestro non ha natura privatistica bensì quella pubblicistica derivante dall'attribuzione di un ufficio che non può essere rifiutato, la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2063 del 19 febbraio 1994
«Ai fini dell'attenuante prevista dall'art. 62 n. 4 c.p., nell'ipotesi di tentativo di furto commesso ai danni di grandi magazzini, il danno stesso non va commisurato al prezzo di acquisto della merce, poiché la legge penale fa riferimento non già...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23 del 14 luglio 1995
«È ammissibile il sequestro preventivo di cosa già soggetta a sequestro probatorio, purché sussista un pericolo concreto e attuale della cessazione del vincolo di indisponibilità impresso da quest'ultimo, che renda reale e non solo presunta la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9149 del 17 ottobre 1996
«Il giudice dell'esecuzione, competente alla restituzione delle cose sequestrate, deve accertare l'effettiva sussistenza del diritto alla restituzione a favore del richiedente, attuando, in caso negativo, la norma di cui all'art. 264 c.p.p., stante...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6197 del 26 maggio 1998
«Il provvedimento di rimessione al giudice civile della questione relativa alla restituzione delle cose sequestrate ha sempre carattere interlocutorio e, come tale, è intrinsecamente insuscettibile di impugnazione, né può presentare, se motivato in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 524 del 1 marzo 1990
«Nel procedimento penale che debba proseguire con nuovo rito, il ricorso per cassazione avverso provvedimento de plano, col quale sia stata rigettata l'istanza di dissequestro, non può più essere convertito in incidente di esecuzione, non più...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1980 del 4 luglio 2000
«L'ordinanza con la quale il giudice del dibattimento dispone la restituzione all'avente diritto di un bene sottoposto a sequestro probatorio può essere impugnata, a mente dell'art. 586 c.p.p., non autonomamente, ma solo unitamente alla sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15077 del 13 aprile 2007
«In tema di intercettazioni telefoniche, l'omesso deposito del cosiddetto brogliaccio (documento consistente nella sintesi delle conversazioni intercettate eseguita dalla polizia giudiziaria che procede all'operazione) non è sanzionato da alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 21 settembre 2000
«Il vizio di motivazione di un'ordinanza dibattimentale diversa da quella dichiarativa della contumacia non può mai tradursi in una ragione di nullità del giudizio, specie quando il giudice abbia ribadito la decisione dibattimentale con la sentenza...»