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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12621 del 21 dicembre 1993
«Nel negozio traslativo della proprietà o di altro diritto reale non è ravvisabile un costituto possessorio implicito, nel senso che al trasferimento del diritto a favore dell'acquirente segua immediatamente il possesso della cosa, perché tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2260 del 24 febbraio 1993
«Ai fini del mantenimento del potere di fatto, non occorre da parte del possessore l'esplicazione di continui e concreti atti di fruizione e di possesso sulla cosa, ma è sufficiente che questa, anche in relazione alla sua destinazione, possa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10230 del 15 luglio 2002
«L' animus possidendi, necessario all'acquisto della proprietà per usucapione da parte di chi esercita il potere di fatto sulla cosa, non consiste nella convinzione di essere proprietario (o titolare di altro diritto reale sulla cosa), bensì...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4702 del 12 maggio 1999
«In tema di «possesso», l' animus possidendi — da presumersi iuris tantum in presenza del corpus possessionis — consiste unicamente nell'intento di tenere la cosa come propria o di esercitare il diritto come a sé spettante, indipendentemente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3716 del 4 maggio 1990
«L' animus possidendi, necessario ai fini dell'acquisto della proprietà per usucapione da parte di chi esercita il potere di fatto sulla cosa, non può ritenersi escluso a motivo del promovimento dell'azione costitutiva volta ad ottenere, per il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8737 del 26 giugno 2001
«Ai fini dell'acquisto per usucapione di un diritto di servitù, l'elemento oggettivo del possesso protratto per l'arco temporale richiesto dalla legge viene integrato dalla semplice utilizzazione di fatto, da parte dei proprietario di un fondo, di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1428 del 12 febbraio 1994
«Con riguardo al possesso di una servitù discontinua, la sporadicità del relativo esercizio è indissolubilmente connessa alla natura stessa delle servita appartenenti a tale categoria; tuttavia perché possa ritenersi che un soggetto ne sia in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4698 del 25 maggio 1987
«Ad integrare il possesso ad usucapionem di una servitù prediale è necessario che, con l'esercizio continuo ed ininterrotto di una attività a vantaggio di un fondo e a carico di un altro, si accompagni anche l'intento di comportarsi e farsi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11286 del 10 novembre 1998
«Dimostrato il potere di fatto, pubblico ed indisturbato, esercitato sulla cosa per il tempo necessario ad usucapirla, ne deriva, a norma del comma primo dell'art. 1141 c.c., la presunzione che esso integri il possesso ed incombe alla parte che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5419 del 8 marzo 2011
«L'art. 1141 del c.c. non consente al detentore di trasformarsi in possessore mediante una sua interna determinazione di volontà, ma richiede, per il mutamento del titolo, o l'intervento di "una causa proveniente da un terzo", per tale dovendosi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7337 del 20 maggio 2002
«L'interversione nel possesso non può aver luogo mediante un semplice atto di volizione interna, ma deve estrinsecarsi in una manifestazione esteriore, dalla quale sia consentito desumere che il detentore abbia cessato d'esercitare il potere di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13921 del 25 settembre 2002
«In tema di usucapione, vige la presunzione, posta dall'art. 1142 c.c., della continuità del possesso e, pertanto, si determina un'inversione dell'onere della prova, non essendo il possessore, sia che agisca come attore o che resista come...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3563 del 5 aprile 1991
«Dopo l'adozione ed esecuzione del provvedimento di occupazione d'urgenza, l'eventuale protrarsi del godimento del fondo da parte del privato deve ascriversi a mera tolleranza della P.A., e, pertanto, non può integrare possesso, come tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4631 del 22 maggio 1990
«Gli atti di tolleranza, che secondo l'art. 1144 c.c. non possono servire di fondamento all'acquisto del possesso, sono quelli che implicano un elemento di transitorietà e saltuarietà comportando un godimento di modesta portata, incidente molto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17876 del 24 novembre 2003
«In materia di possesso, non è configurabile un atteggiamento di tolleranza del proprietario, che — come tale — esclude una situazione possessoria a favore del terzo, allorché l'uso del bene da parte di quest'ultimo sia prolungato nel tempo o,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4839 del 10 novembre 1977
«L'azione di reintegrazione o manutenzione nel possesso di bene demaniale, nei rapporti fra privati, è esperibile davanti al giudice ordinario, a norma dell'art. 1145 c.c., da parte di chi deduca l'esercizio su detti beni di poteri corrispondenti a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16967 del 17 agosto 2005
«L'esperibilità dell'azione di spoglio anche rispetto ai beni appartenenti al pubblico demanio ed ai beni degli enti pubblici territoriali ad essi equiparati, espressamente ammessa dall'art. 1145 c.c., comporta che la questione in ordine alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17889 del 25 novembre 2003
«Tenuto conto che a tutela del possesso relativo al passaggio esercitato su strada vicinale ad uso pubblico è esperibile, nei rapporti fra privati — ai sensi dell'art. 1145 secondo comma c.c. — l'azione di spoglio, e ciò indipendentemente dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 737 del 24 gennaio 2000
«Per il disposto dell'art. 1145 c.c. nei rapporti tra privati è esperibile l'azione di spoglio anche rispetto ai beni appartenenti al pubblico demanio ed ai beni degli enti pubblici territoriali ad essi equiparati, senza che occorra che l'esercizio...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12022 del 11 novembre 1991
«A norma dell'art. 1145, secondo comma, c.c. il possesso dei beni appartenenti al demanio dello Stato e di quelli appartenenti alle province ed ai comuni e soggetti al regime dei beni demaniali è, in via eccezionale e per ragioni di ordine...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4504 del 27 ottobre 1989
«Con riguardo ad azione di spoglio, nel rapporto fra privati, per la reintegrazione nel possesso di un corso d'acqua, non è influente l'eventuale demanialità di detto corso d'acqua, posto che, anche in tale ipotesi, l'azione medesima sarebbe...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8258 del 23 luglio 1993
«L'ammissibilità nei rapporti fra privati dell'azione di manutenzione del possesso di un bene demaniale (nella specie: bacino imbrifero, la cui demanialità era stata accertata in sede di merito) postula, ai sensi dell'art. 1145 c.c., che la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3658 del 28 maggio 1988
«La norma dell'art. 1145, terzo comma, c.c. — che, in relazione ai beni demaniali, concede, nei rapporti fra privati, l'azione di manutenzione ove trattisi di esercizio di facoltà che possono costituire oggetto di concessione da parte della P.A. —...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6552 del 11 dicembre 1981
«Ai fini del cumulo di due distinti possessi ex art. 1146 c.c., è necessaria la prova, da parte di chi intende valersene, nel caso di successio possessionis, della qualità di erede e, nell'ipotesi di accessio possessionis, di un titolo idoneo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4630 del 29 marzo 2001
«L'operatività della successione nel possesso (di cui all'art. 1146, primo comma, c.c.) presuppone l'esistenza in capo al de cuius del possesso della res, il quale, secondo la nozione fornitane dall'art. 1140 c.c., si identifica nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5221 del 26 maggio 1998
«II principio della continuità nel possesso tra il de cuius e l'erede (art. 1146, primo comma, c.c.) consente a quest'ultimo, pur in assenza della materiale apprensione dei beni ereditari, il legittimo esercizio delle azioni possessorie, a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11131 del 15 maggio 2006
«Nell'ipotesi di alienazione di un immobile realizzato in violazione delle prescrizioni di cui all'art. 873 c.c., il successore a titolo particolare che invochi l'acquisto per usucapione del diritto (servitù) di mantenerlo a distanza inferiore a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18750 del 26 settembre 2005
«In tema di usucapione, colui che — ai fini dell'accessione prevista dall'art. 1146 comma secondo c.c. — intende unire il proprio possesso a quello del dante causa deve fornire la prova di avere acquistato con un titolo astrattamente idoneo al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8587 del 5 maggio 2004
«In materia di indebito oggettivo, ai fini della decorrenza degli interessi ai sensi dell'art. 2033 c.c. e della rilevanza dell'eventuale maggior danno di cui all'art. 1224, secondo comma, c.c., rileva una nozione di buona fede in senso soggettivo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3102 del 4 marzo 2002
«Nei poteri del giudice in tema di disponibilità e valutazione delle prove rientra quello di fondare il proprio convincimento su prove formate in altro processo, quando i risultati siano acquisiti nel giudizio della cui cognizione egli è investito,...»