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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12387 del 6 luglio 2004
«L'incorporazione di una società in un'altra, determinando l'estinzione della prima e la conseguente successione a titolo universale della seconda, trova la sua disciplina processuale nell'art. 300 c.p.c., non essendo invocabile l'art. 2193 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20720 del 25 ottobre 2014
«Ne consegue che, fino a tale momento, permane la legittimazione processuale in capo alla società e deve escludersi, anche con riferimento alle successive fasi di impugnazione, che, intervenuta la cancellazione, il processo già iniziato, debba...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 12127 del 22 giugno 2020
«La responsabilità professionale dell'avvocato presuppone la violazione del dovere di diligenza richiesto dalla natura dell'attività esercitata (art. 1176, comma 2, c.c.), sicché la conoscenza della normativa che impone la rinnovazione dell'ipoteca...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14702 del 25 giugno 2007
«L'art. 2237 cod. civ. - nel consentire al cliente di recedere dal contratto di prestazione di opera intellettuale - ammette, in senso solo parzialmente analogo a quanto stabilito dall'art. 2227 cod. civ. per il contratto d'opera, la facoltà di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25409 del 12 dicembre 2016
«Ai fini della valutazione della pertinenza di un atto degli amministratori di una società di persone all'oggetto sociale (analogamente a quanto avviene per le società di capitali), il criterio da seguire è quello della strumentalità, diretta o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38016 del 31 luglio 2017
«In tema di violazioni finanziarie, l'istituto dell'abuso del diritto di cui all'art. 10-bis l. n. 212 del 2000 - che, per effetto della modifica introdotta dall'art. 1 del D.Lgs. n. 128 del 2015, esclude ormai la rilevanza penale delle condotte ad...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11648 del 11 maggio 2017
«Ne consegue l'esistenza di una presunzione di esercizio di impresa bancaria in capo ai soggetti che, in relazione all'entità della partecipazione al capitale sociale, sono in grado di influire sull'attività dell'ente creditizio e, dall'altro, la...»
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Cassazione civile, Sez. V, ordinanza n. 16229 del 20 giugno 2018
«In tema di fondazioni bancarie, sussiste una presunzione di esercizio di impresa bancaria in capo ai soggetti che, in relazione all'entità di partecipazione al capitale sociale, sono in grado di influire sull'attività dell'ente creditizio: ne...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 6795 del 11 marzo 2020
«Peraltro, tale esenzione è compatibile con il divieto di aiuti di Stato, sancito dalla normativa unionale, soltanto qualora abbia ad oggetto immobili destinati allo svolgimento di attività non economica nei termini sopra precisati, e l'attività...»
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Cassazione civile, Sez. V, ordinanza n. 8964 del 14 maggio 2020
«In tema di imposta comunale sugli immobili (ICI), l'esenzione riconosciuta dall'art. 7, comma 1, lett. i), del d.lgs. n. 504 del 1992, per gli immobili utilizzati dai soggetti di cui all'art. 87, comma 1, lett. c), del d.P.R. n. 917 del 1986,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 23782 del 20 novembre 2015
«In tema di determinazione della base imponibile ai fini dell'IRES, l'erogazione alla società di una somma da parte dei soci come finanziamento infruttifero non costituisce una sopravvenienza attiva, in quanto, se il finanziamento avviene a titolo...»
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Cassazione civile, Sez. V, ordinanza n. 3807 del 16 febbraio 2018
«L'art. 88, comma 2, del d.P.R. n. 917 del 1986, nella formulazione applicabile "ratione temporis", per il quale l'esercizio di attività previdenziali, assistenziali e sanitarie da parte di enti pubblici istituiti esclusivamente per tali finalità...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 4417 del 20 febbraio 2020
«In tema di redditi d'impresa, deve distinguersi tra immobili merce, destinati al mercato di compravendita, immobili patrimonio, destinati al mercato locativo, e immobili strumentali per destinazione o per natura, in quanto funzionali, i primi,...»
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Cassazione civile, Sez. V, ordinanza n. 15753 del 23 luglio 2020
«In tema di determinazione del reddito d'impresa, l'assegnazione in comodato gratuito ad un socio di un bene strumentale della società, sottraendo il bene stesso all'esercizio dell'impresa (nella specie, utilizzato come abitazione) e difettando di...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16697 del 8 agosto 2005
«In tema di determinazione del reddito di impresa, deve ritenersi errata la valutazione al costo delle rimanenze finali di lavori in corso di esecuzione sulla base di un contratto di appalto di durata ultrannuale, giacché il principio generale di...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 521 del 15 gennaio 2020
«In particolare, quanto alla dimostrazione della lesione patita, il medesimo creditore, qualora faccia valere la responsabilità "illimitata" del liquidatore, affermando di essere stato pretermesso nella detta fase a vantaggio di altri creditori,...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 232 del 12 ottobre 2012
«... Il suindicato ius superveniens è intervenuto, anche retroattivamente, in materia di deducibilità dell'IRAP, con espresso riferimento alle disposizioni censurate dalle sei ordinanze di remissione. Pertanto la modifica del combinato disposto...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 3891 del 22 febbraio 2006
«Tali condizioni hanno carattere tassativo, sia in quanto detta disposizione costituisce una deroga al principio stabilito dall'art. 74, comma secondo, del medesimo decreto (in forza del quale "i costi e gli oneri sono deducibili se ed in quanto si...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 23863 del 19 novembre 2007
«In tema di imposte sui redditi, non è necessario, al fine di ritenere deducibili le perdite sui crediti quali componenti negative del reddito d'impresa, che il creditore fornisca la prova di essersi positivamente attivato per conseguire una...»
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Cassazione civile, Sez. V, ordinanza n. 10686 del 4 maggio 2018
«In tema di redditi di impresa, il discrimine tra "perdite sui crediti" e "svalutazione dei crediti" si correla alla definitività del venir meno della posta attiva, nel senso che, alla stregua di un giudizio prognostico, si ha perdita del credito...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35294 del 23 agosto 2016
«La nullità dell'avviso di accertamento tributario sottoscritto da dirigente la cui nomina deve ritenersi illegittima a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 37 del 2015 - che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 8,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11236 del 20 maggio 2011
«In materia tributaria, il divieto di abuso del diritto si traduce in un principio generale antielusivo, il quale preclude al contribuente il conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti mediante l'uso distorto, pur se non contrastante con alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 18477 del 26 ottobre 2012
«L'applicazione della causa di estinzione del processo tributario, introdotta dall'art. 3, comma secondo bis, lett. b), del d.l. 25 marzo 2010, n. 40, convertito nella legge 22 maggio 2010, n. 73, mediante pagamento del cinque per cento...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22932 del 14 novembre 2005
«Il principio secondo cui le ragioni poste a base dell'atto impositivo segnano i confini del processo tributario, che è un giudizio d'impugnazione dell'atto, sì che l'ufficio finanziario non può porre a base della propria pretesa ragioni diverse e...»
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Cassazione civile, Sez. VI, ordinanza n. 27458 del 9 dicembre 2013
«In tema di imposte sul reddito e con riferimento alla determinazione del reddito di impresa, l'onere della prova dell'esistenza e dell'inerenza dei costi incombe al contribuente, il quale, in relazione alla deducibilità delle spese per la...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 13803 del 18 giugno 2014
«In tema di imposte sui redditi, la partecipazione alla frode carosello o la mera consapevolezza della stessa, da parte del cessionario, non determina "ex se" il venire meno dell'"inerenza" all'attività d'impresa del bene di cui all'operazione...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 18815 del 28 luglio 2017
«In tema di reddito d'impresa, la deducibilità dei costi da rilascio di garanzia (nella specie: lettera di patronage), effettuato da società capogruppo in favore di società controllata, deriva dall'insussistenza di una presunzione di gratuità della...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 13588 del 30 maggio 2018
«In tema di deducibilità dei costi, l'inerenza, desumibile dall'art. 109, comma 5, del d.P.R. n. 917 del 1986 (in precedenza, art. 75, comma 5, del detto decreto), deve essere riferita all'oggetto sociale dell'impresa, in quanto non integra un...»
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Cassazione civile, Sez. V, ordinanza n. 13882 del 31 maggio 2018
«In tema di imposte sui redditi d'impresa, il principio dell'inerenza dei costi deducibili non si ricava dall'art. 109, comma 5, del d.P.R. n. 917 del 1986 (in precedenza, art. 75, comma 5, del medesimo d.P.R.), che attiene alla correlazione tra...»
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Cassazione civile, Sez. VI, ordinanza n. 17788 del 6 luglio 2018
«In tema di imposte sui redditi, ai sensi dell'art. 14, comma 4 bis, della l. n. 537 del 1993 (nella formulazione introdotta dall'art. 8, comma 1, del d.l. n. 16 del 2012, conv. in l. n. 44 del 2012), che opera, in ragione del comma 3 della stessa...»