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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10365 del 25 ottobre 1990
«Nel caso di acquisto di titoli azionari da parte del cliente di una banca, ed al fine di stabilire se quest'ultima abbia assunto la veste di venditrice, ovvero di commissionaria del cliente medesimo, deve riconoscersi prevalenza ai patti orali,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16625 del 19 giugno 2008
«In tema di contratto di spedizione, ai sensi dell'ari. 1739 c.c., lo spedizioniere è tenuto ad uniformarsi alle istruzioni del committente e, comunque, ad operare nel migliore interesse di quest'ultimo, quanto alle scelte di carattere tecnico ed...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3650 del 24 febbraio 2004
«Lo spedizioniere doganale, che secondo le regole del mandato è tenuto ad eseguire l'incarico conferitogli con la diligenza del buon padre di famiglia nell'interesse del committente, ha l'obbligo di attenersi alle istruzioni che gli vengono...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9697 del 18 giugno 2003
«In tema di contratto di spedizione, le istruzioni del committente servono a specificare le modalità del comportamento dovuto, trasformando l'obbligo dello spedizioniere da generico in specifico, e, benché prive di natura negoziale, debbono,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 696 del 27 gennaio 1988
«Con riguardo al contratto di agenzia che secondo la definizione prevista dall'art. 1742 cod. civ., dall'accordo economico collettivo del 1938 e dalla L. 12 marzo 1968 n. 316 (sull'istituzione del ruolo degli agenti e dei rappresentanti di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6291 del 22 giugno 1990
«L'attività di promozione della conclusione di contratti per conto del preponente, che costituisce l'obbligazione tipica dell'agente, non può consistere in una mera attività di propaganda, da cui possa solo indirettamente derivare un incremento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9696 del 23 aprile 2009
«L'elemento distintivo tra il rapporto di agenzia e il rapporto di lavoro subordinato va individuato nella circostanza che il primo ha per oggetto lo svolgimento a favore del preponente di un'attività economica esercitata in forma imprenditoriale,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7087 del 15 maggio 2002
«L'elemento essenziale e caratterizzante del rapporto di agenzia si sostanzia nella realizzazione da parte dell'agente di un'attività economica organizzata, rivolta ad un risultato di lavoro che questi svolge autonomamente nell'interesse, per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 84 del 8 gennaio 1993
«Il criterio distintivo fondamentale tra il contratto di agenzia e quello di lavoro subordinato va individuato nella circostanza che oggetto del primo è lo svolgimento a favore di un'impresa di un'attività economica esercitata con organizzazione di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15484 del 7 luglio 2006
«In tema di agenzia, l'attribuzione all'agente della facoltà di riscuotere può essere concessa in qualunque forma e provata con ogni mezzo di prova, anche per presunzioni.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2356 del 10 marzo 1994
«Nel rapporto di agenzia, l'agente non ha diritto ad uno specifico compenso dell'attività di riscossione di crediti per conto del preponente, ove manchino i requisiti stabiliti dalla contrattazione collettiva applicabile per il conferimento del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7644 del 19 agosto 1996
«L'obbligo imposto all'agente dall'art. 1746 c.c. di fornire al preponente informazioni sulle condizioni di mercato nella zona assegnatagli nonché ogni altra informazione utile per valutare la convenienza dei singoli affari, (che si traduce...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 401 del 17 gennaio 1980
«Ai fini del diritto alla provvigione spettante all'agente non rileva il luogo in cui il contratto sia stato formalmente concluso od eseguito bensì quello in cui il contratto sia stato promosso o avrebbe potuto essere promosso per essere ivi la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1346 del 10 aprile 1975
«Il rapporto di agenzia è normalmente fondato sul principio della corrispettività, nel senso che all'obbligazione fondamentale dell'agente di svolgere l'attività diretta alla conclusione dei contratti in una zona determinata corrisponde, con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18586 del 5 settembre 2007
«L'art. 1748 c.c., nel testo modificato dall'art. 2 del D.L.vo n. 303 del 1991, ha riconosciuto il diritto dell'agente di esigere che gli siano fornite tutte le informazioni, in particolare un estratto dei libri contabili, necessarie per verificare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7062 del 22 giugno 1991
«Il diritto dell'agente alla provvigione prevista dall'art. 1748 primo comma c.c. per gli affari conclusi direttamente dal preponente che devono avere esecuzione nella zona riservata all'agente, presuppone che questi abbia espletato almeno in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5441 del 3 giugno 1999
«Nel rapporto di agenzia, il patto cosiddetto dello star del credere (per cui l'agente, in relazione agli affari non andati a buon fine, non solo non percepisce alcuna provvigione, ma partecipa anche al rischio di impresa sopportando in parte le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1434 del 5 febbraio 1993
«Il principio della necessità della contestazione immediata, sia pure sommaria, delle ragioni poste, a base del recesso per giusta causa, con la conseguente preclusione di dedurre successivamente fatti diversi da quelli contestati, opera sia per il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3466 del 8 aprile 1987
«Nel rapporto di agenzia, il patto cosiddetto dello «star del credere» non consente di trasferire sull'agente il rischio di impresa oltre la misura del 20%, prevista dall'art. 6 dell'accordo collettivo 20 giugno 1956, reso efficace erga omnes con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3898 del 20 aprile 1999
«Nel rapporto di agenzia, così come nel rapporto di lavoro subordinato, attesa l'analogia tra i due rapporti, entrambi fondati sull'elemento fiduciario, la necessità di immediata, seppure sommaria, contestazione delle ragioni poste a base del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19678 del 10 ottobre 2005
«Nel contratto di agenzia, pur nella sostanziale diversità delle rispettive prestazioni e della relativa configurazione giuridica, per stabilire se lo scioglimento del contratto stesso sia avvenuto o non per un fatto imputabile al preponente o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8374 del 7 aprile 2009
«In tema di mediazione, il mediatore deve comportarsi in modo da non ingenerare equivoci sulla veridicità delle notizie rilevanti per la conclusione dell'affare, non potendo limitarsi a riferirle senza averne controllato la rispondenza a realtà,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23842 del 18 settembre 2008
«Il diritto del mediatore alla provvigione, ai sensi dell'art. 1754 cod. civ., nasce sulla sola base della conclusione di un affare e a condizione che quest'ultimo risulti in rapporto causale con l'attività svolta dal mediatore, il quale potrà...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3437 del 8 marzo 2002
«In caso di submediazione, la parte che in origine abbia dato incarico al mediatore ha — in applicazione analogica dell'art. 1595 c.c. — azione diretta nei confronti del submediatore, senza pregiudizio dei suoi diritti verso il mediatore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3833 del 27 novembre 1969
«In caso di intervento di più intermediari il diritto alla quota di provvigioni, riconosciuto a ciascuno di essi dall'art. 1758 c.c., spetta a coloro che abbiano effettivamente prestato opera di mediazione, che abbiano cioè cooperato a mettere in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7048 del 7 luglio 1999
«Il compromesso e la clausola compromissoria per arbitrato irrituale devono essere redatti per iscritto a pena di nullità solo se relativi a rapporti giuridici per i quali la forma scritta è richiesta ad substantiam ai sensi dell'art. 1350 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2370 del 28 giugno 1969
«Il mediatore è pur sempre un terzo rispetto al contratto stipulato a suo mezzo, anche nella particolare ipotesi dell'art. 1762 c.c., e non si trasforma in diretto contraente neppure quando ometta di rivelare il nome dell'altro contraente....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11521 del 9 maggio 2008
«Affinché sorga il diritto del mediatore alla provvigione è necessario che l'attività di mediazione sia da questi svolta in modo palese, e cioè rendendo note ai soggetti intermediati la propria qualità e la propria terzietà. Ove, per contro, il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6160 del 2 maggio 2001
«In tema di mediazione, la legge n. 39 del 1989 ha stabilito (art. 6, comma primo) che, per l'insorgenza del diritto alla provvigione, il mediatore debba risultare iscritto nell'apposito ruolo professionale (istituito, ex art. 2, presso la Camera...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13067 del 14 luglio 2004
«In tema di mediazione, il diritto del mediatore alla provvigione sorge tutte le volte in cui, tra le parti avvalsesi della sua opera, si sia validamente costituito un vincolo giuridico che consenta a ciascuna di esse di agire per l'esecuzione del...»