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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13060 del 9 settembre 2002
«In tema di determinazione dell'importo dell'assegno di divorzio, le argomentazioni usate per stabilire la sussistenza del diritto all'assegno, consistenti nell'accertamento del deterioramento del tenore di vita del coniuge richiedente, causato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10210 del 16 maggio 2005
«Con riguardo alla quantificazione dell'assegno di divorzio, deve escludersi la necessità di una puntuale considerazione, da parte del giudice che dia adeguata giustificazione della propria decisione, di tutti, contemporaneamente, i parametri di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5986 del 3 luglio 1997
«Ai sensi dell'art. 5 della legge n. 898 del 1970, nel testo introdotto dalla legge n. 74 del 1987, l'assegno di divorzio in favore dell'ex coniuge trova presupposto nell'inadeguatezza dei suoi mezzi economici a consentirgli un tenore di vita...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9792 del 14 settembre 1999
«Nella determinazione della entità dell'assegno di divorzio possono legittimamente spiegare influenza le modificazioni delle condizioni economiche delle parti in corso di giudizio, con la conseguenza che, in sede di giudizio di rinvio instauratosi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6737 del 15 giugno 1995
«Nelle obbligazioni relative al pagamento dell'assegno divorzile e del contributo per il mantenimento dei figli, come in quelle alimentari, la determinazione monetaria della prestazione non è fine a se stessa, ma è legata ad un determinato potere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16598 del 3 luglio 2013
«Ai sensi dell'art. 5 della legge 1° dicembre 1970, n. 898, l'accertamento del diritto all'assegno divorzile deve essere effettuato non limitandosi a prendere in esame le condizioni economiche del coniuge richiedente, essendo necessario mettere a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7199 del 5 agosto 1997
«A seguito della disciplina introdotta dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74, modificativo dell'art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, che ha attribuito all'assegno di divorzio natura esclusivamente assistenziale, condizioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3676 del 29 aprile 1997
«Ove la sentenza di divorzio venga impugnata in relazione all'ammontare dell'assegno divorzile, il giudice d'appello, al fine di stabilire l'entità dell'assegno in favore del coniuge che, in conseguenza del divorzio, è venuto a subire un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7117 del 29 marzo 2006
«Ai fini dell'attribuzione dell'assegno di divorzio e della determinazione della sua misura, ai sensi dell'art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (nel testo modificato dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74), l'accertamento del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15064 del 9 ottobre 2003
«Ogni patto stipulato in epoca antecedente al divorzio volto a predeterminare il contenuto dei rapporti patrimoniali del divorzio stesso deve ritenersi nullo; è consentito, invece, che le parti, in sede di divorzio, dichiarino espressamente che, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10978 del 14 luglio 2003
«Qualora la regolamentazione dei rapporti economici tra i coniugi sia avvenuta a mezzo di una convenzione accessoria alla sentenza di divorzio, l'interpretazione della convenzione è attività demandata al giudice di merito, (che utilizzerà i criteri...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4424 del 21 febbraio 2008
«In tema di determinazione dell'assegno divorzile, ove il giudice di merito non ne fissi la decorrenza dalla data della domanda, avvalendosi della facoltà sancita dall'art. 4, decimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898, esso spetta dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8288 del 11 ottobre 1994
«Il principio enunciato nell'art. 4 n. 10 della L. n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 8 della L. n. 74 del 1987 — secondo il quale il giudice del merito può far decorrere l'assegno di divorzio, ove ne ricorrano le condizioni, dal momento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23396 del 16 dicembre 2004
«Ove il giudice del divorzio, nell'emettere la sentenza che dispone la somministrazione del relativo assegno, abbia stabilito, in considerazione delle modeste condizioni economiche dell'onerato, la decorrenza dello stesso assegno dalla data della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6049 del 29 maggio 1993
«Disporre la decorrenza dell'assegno di divorzio dal momento della domanda, ai sensi dell'art. 4, comma 10, della L. 1 dicembre 1970, n. 898 così come sostituito dall'art. 8 della L. 6 marzo 1987, n. 74, non costituisce un obbligo per il giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 336 del 14 gennaio 2004
«Il diritto alla corresponsione dell'assegno di divorzio, in quanto avente ad oggetto più prestazioni periodiche, distinte ed autonome, si prescrive non a decorrere da un unico termine costituito dalla sentenza che ha pronunciato sul diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13863 del 24 settembre 2002
«La previsione dell'art. 5, settimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come modificato dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74), secondo cui la sentenza di scioglimento del matrimonio deve stabilire un criterio di adeguamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8654 del 29 agosto 1998
«I provvedimenti di cui all'art. 9, primo comma, L. 898/70 in tema di assegno di divorzio devono ritenersi pronunciati “allo stato degli atti”, attesane la funzione di bilanciamento e riequilibrio degli interessi contrapposti degli ex coniugi, con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11793 del 7 giugno 2005
«La sentenza di divorzio, in relazione alle statuizioni di carattere patrimoniale in essa contenute, passa in cosa giudicata rebus sic stantibus tuttavia, la sopravvenienza di fatti nuovi, successivi alla sentenza di divorzio, non è di per sè...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2338 del 2 febbraio 2006
«La revisione delle disposizioni della sentenza di cessazione degli effetti civili o di scioglimento di matrimonio concernenti gli assegni di divorzio e di mantenimento dei figli, regolate dall'art. 9 della legge 1 dicembre 1970 n. 898, presuppone...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8427 del 25 agosto 1998
«La norma di cui all'art. 9 della L. 898/70, nel consentire la revisione delle condizioni del divorzio relative (tra l'altro) ai rapporti economici per sopravvenienza di “giustificati motivi”, può essere legittimamente applicata anche all'ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3225 del 1 aprile 1994
«Ove la sentenza di divorzio nulla disponga circa la riduzione dell'assegno di mantenimento posto a carico dell'intimato per il tempo in cui la figlia fosse ospite presso di lui, l'obbligato, per conseguire la decurtazione dell'assegno deve, o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2873 del 24 marzo 1994
«I motivi sopravvenuti che giustificano la revisione dell'assegno di divorzio (art. 9, L. 1 dicembre 1970, n. 898) ben possono consistere in mutamenti delle condizioni economiche e dei redditi dell'uno, dell'altro o di entrambi gli ex coniugi, da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18367 del 23 agosto 2006
«Ove, a sostegno della richiesta di revisione nel senso della diminuzione o della soppressione dell'assegno di divorzio, siano allegati sopravvenuti oneri familiari dell'obbligato (derivanti, nella specie, dalla nascita di due figli, generati dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3080 del 20 maggio 1985
«La facoltà di chiedere una revisione dell'assegno di divorzio, ai sensi dell'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, non può trovare ostacolo in una transazione circa i rapporti economici di divorzio, in considerazione della nullità per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11913 del 22 maggio 2009
«In materia di revisione dell'assegno di divorzio, il diritto a percepirlo di un coniuge ed il corrispondente obbligo a versarlo dell'altro, nella misura e nei modi stabiliti dalla sentenza di divorzio, conservano la loro efficacia, sino a quando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12557 del 8 luglio 2004
«In assenza di un nuovo matrimonio, il diritto all'assegno di divorzio, in linea di principio, di per sè permane, nella misura stabilita dalla sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, anche se il suo titolare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21331 del 18 settembre 2013
«La delibazione della sentenza ecclesiastica dichiarativa della nullità del matrimonio non produce alcun effetto di caducazione delle statuizioni contenute nella precedente sentenza dichiarativa della cessazione degli effetti civili del matrimonio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4202 del 23 marzo 2001
«Una volta che nel giudizio con il quale sia stata chiesta la cessazione degli effetti civili di un matrimonio concordatario venga accertata la spettanza, ad una delle parti, dell'assegno di divorzio, ed una volta che su di essa si sia formato il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9058 del 5 luglio 2001
«Nel procedimento di divorzio trovano applicazione i principi della domanda e del contraddittorio e l'attribuzione dell'assegno divorzile è subordinata, pertanto, alla domanda di parte; peraltro, tale domanda non necessita di formule particolari e...»