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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9084 del 25 agosto 1988
«Il reato di invasione di terreni, di cui all'art. 633 c.p., consiste nell'arbitraria introduzione nel terreno altrui allo scopo di esercitare sullo stesso un rapporto di fatto, che escluda in tutto o in parte quello preesistente riguardante altra...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9753 del 7 ottobre 1988
«In tema di rapina impropria l'elemento dell'immediatezza tra violenza o minaccia e sottrazione, indicato nel secondo comma dell'art. 628 del codice penale, va riferito alle nozioni di flagranza e quasi flagranza. Pertanto ai fini della sussistenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10693 del 27 luglio 1989
«Costituisce intimidazione illegittima, idonea, come tale, ad integrare il delitto di estorsione ex art. 629 c.p., anche una minaccia dalla parvenza esteriore di legalità allorquando sia fatta, non già con l'intenzione di esercitare un diritto, ma...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11977 del 9 settembre 1989
«In tema di furto, la ratio dell'aggravamento della pena, previsto dall'art. 625, n. 7, terza ipotesi, c.p., non è correlata alla natura — pubblica o privata — del luogo ove si trova la «cosa», ma alla condizione di esposizione di essa alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11983 del 9 settembre 1989
«In tema di rapina, sussiste l'ingiustizia del profitto anche quando la condotta d'impossessamento della cosa altrui, di valore non penalmente trascurabile, sia attivata da un motivo «giusto», il quale si distingue dal (e non esclude il) dolo per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4285 del 28 marzo 1989
«Devono essere ritenute compatibili la circostanza aggravante prevista dall'art. 625, n. 7 c.p. (furto commesso su cose esposte alla pubblica fede) e quella di cui all'art. 61, n. 5 stesso codice (minorata difesa), in quanto la prima concerne...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5397 del 13 aprile 1989
«Il dolo del delitto di rapina consiste nella coscienza e volontà di impossessarsi della cosa mobile altrui, sottraendola al detentore al fine di trarne ingiusto profitto e tale elemento è escluso quando il soggetto abbia agito per realizzare una...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6923 del 9 maggio 1989
«In tema di furto, rientra nell'ampio concetto (del dolo specifico) di trarre profitto anche il caso in cui l'agente si impossessi della cosa mobile altrui al fine di consegnarla ad una terza persona.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6949 del 9 maggio 1989
«Sebbene la norma di cui all'art. 633 c.p. (invasione di terreni o edifici) intenda tutelare non la proprietà in senso giuridico civilistico, bensì la posizione di fatto tra soggetto e bene, tuttavia si impone pur sempre, nel caso della imputazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10780 del 27 luglio 1990
«In caso di concorso di norme penali ed amministrative è possibile applicare il principio di specialità soltanto se detto concorso sia apparente e non se esso sia formale. In applicazione di tale principio, nei rapporti tra la L. n. 968 del 1977...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10814 del 27 luglio 1990
«Ai fini del dolo specifico richiesto dall'art. 633 c.p., trattandosi di fattispecie contraddistinta da illiceità speciale, in relazione all'interesse pubblico tutelato, concretantesi nella inviolabilità del patrimonio immobiliare, occorrono non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16320 del 7 dicembre 1990
«Condizione essenziale per l'applicabilità dell'attenuante della provocazione ex art. 62 n. 2 c.p. è che il reato sia stato commesso in stato d'ira, come reazione al fatto ingiusto altrui. Ne consegue che non sussiste l'attenuante se l'azione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6384 del 3 maggio 1990
«In tema di ricerca storica o storiografica, la prova della verità, come causa di giustificazione, deve essere ancora più rigorosa, e più rigoroso il controllo delle fonti di prova, non potendosi fare la storia con dubbi o insinuazioni. Infatti,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 679 del 18 gennaio 1990
«Il danno non patrimoniale non lede l'interesse che costituisce l'oggetto giuridico del delitto di estorsione; infatti, trattandosi di un delitto contro il patrimonio, il danno che il soggetto passivo della violenza o altri deve subire in seguito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6929 del 15 maggio 1990
«La circostanza attenuante della provocazione postula sia l'accertata e non meramente putativa sussistenza del fatto altrui provocatorio ed obiettivamente ingiusto, il quale, cioè, sia contrario a norma giuridica ed alle regole di civile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7379 del 29 maggio 1990
«È inammissibile il concorso delle due ipotesi di rapina, propria e impropria, le quali si comportano rispetto alla tutela dello stesso bene come mezzi diversi per un medesimo scopo. In conseguenza se si usa violenza o minaccia per sottrarre una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7598 del 31 maggio 1990
«Posto che nel delitto di furto titolare del bene giuridico offeso è il detentore della cosa che dalla sua sfera di possesso viene fatta passare nell'altrui signoria, nel caso di furto di oggetti contenuti in cassette di sicurezza la qualità di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1291 del 31 gennaio 1991
«Sussiste il tentativo di rapina impropria quando l'agente dopo aver compiuto atti idonei all'impossessamento della cosa altrui, che si sono arrestati in itinere per cause indipendenti dalla sua volontà, adoperi violenza o minaccia per assicurarsi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2445 del 23 febbraio 1991
«In tema di concorso nel sequestro di persona a scopo di estorsione, coloro che — pur non avendo partecipato al sequestro — intervengono successivamente con attività dirette al conseguimento del prezzo della liberazione quando l'evento del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4055 del 16 gennaio 1991
«Ai fini della concessione della liberazione condizionale, il ravvedimento ha una valenza più ampia della buona condotta carceraria, richiesta nell'originaria formulazione della norma, sicché non può ritenersi sufficiente una indagine limitata alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7961 del 25 luglio 1991
«In tema di sequestro di persona a scopo di estorsione, non ricorre l'attenuante ex art. 630 comma quinto, c.p. nel caso in cui un imputato in piena autonomia ed ignorando le confessioni altrui, abbia collaborato in modo rilevante, ma non decisivo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8496 del 2 agosto 1991
«In tema di estorsione, una minaccia dall'esteriore apparenza di legalità, come quella di convenire in giudizio il soggetto passivo, formulata, però, non già con l'intenzione di esercitare un diritto, ma con lo scopo di coartare l'altrui volontà e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1556 del 23 aprile 1992
«Non è configurabile il reato di ragion fattasi, sibbene quello di estorsione, concorrente con quello di associazione per delinquere, allorché si sia in presenza di una organizzazione specializzata in realizzazione di crediti per conto altrui, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 320 del 15 gennaio 1992
«La ratio dell'aggravamento di pena previsto dall'art. 625, n. 2 c.p. è da ricercarsi, con riguardo a chi si serva di mezzi fraudolenti, nella attenuazione che in tal modo si verifica nella difesa del patrimonio contro le aggressioni altrui. Il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7251 del 24 giugno 1992
«Il furto d'uso, come quello comune, consiste nell'ingiusto impossessamento di una cosa, con la correlativa lesione dell'interesse del precedente possessore. Ne consegue che quando l'azione del soggetto sia rivolta all'uso temporaneo di una cosa, è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1447 del 4 maggio 1993
«Nel caso di imputato deceduto nel corso del giudizio di merito e d'impugnazione successivamente proposta dal difensore di fiducia che lo aveva assistito, l'impugnazione è inammissibile per difetto di legittimazione del proponente, risultando...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1503 del 8 giugno 1993
«L'accertamento del sicuro ravvedimento di cui all'art. 176 c.p. che costituisce il fondamento giuridico dell'istituto della liberazione condizionale postula una più ampia e penetrante valutazione della personalità del soggetto, che tenga conto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1683 del 8 giugno 1993
«Con la norma contenuta nell'art. 610 c.p. si tutela la libertà di autodeterminazione spontanea dell'individuo, al di fuori di qualsiasi limite o condizione che non sia legittimamente posta. Se la coartazione da parte dell'agente è diretta a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3596 del 25 marzo 1994
«Per la configurabilità del tentativo di rapina occorre che la condotta dell'agente sia potenzialmente idonea a produrre l'impossessamento della cosa mobile altrui, mediante violenza o minaccia e che la direzione univoca degli atti, desumibile da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4230 del 13 aprile 1994
«La condotta tipica del reato di invasione di terreni consiste nell'introduzione dall'esterno in un fondo altrui di cui non si abbia il possesso o la detenzione: la norma di cui all'art. 633 c.p. infatti non è posta a tutela di un diritto ma di una...»