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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5900 del 18 giugno 1994
«Nei procedimenti dinnanzi al pretore o al conciliatore, il principio dell'automatismo del rinvio di ufficio delle udienze non tenute nel giorno fissato, in virtù del quale la causa viene rinviata alla udienza immediatamente successiva del pretore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25727 del 24 ottobre 2008
«A differenza di quanto avviene per i giudizi dinanzi al tribunale, per i quali la parte che iscrive la causa a ruolo deve contestualmente costituirsi, nei giudizi dinanzi al giudice di pace, caratterizzati da semplificazione di forme, gli artt....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9350 del 10 aprile 2008
«Nel procedimento dinanzi al giudice di pace, allorquando il convenuto intenda chiamare in causa un terzo ha l'onere di costituirsi nel termine di rito e, a pena di decadenza, farne esplicita richiesta nell'atto di costituzione, chiedendo nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11946 del 8 agosto 2003
«...e costituitosi solo a quest'ultima, gli è consentito svolgere attività difensiva diversa dalla mera contestazione delle pretese avversarie e delle prove addotte a sostegno delle medesime, come pure gli è precluso di chiamare un terzo in causa.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11973 del 22 maggio 2006
«...dalle attività svolte dalle parti in prima udienza, consente al giudice di assumere le prove senza fissazione di una udienza successiva alla prima e di invitare anche le parti all'immediata precisazione delle conclusioni e discussione della causa.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9754 del 23 aprile 2010
«...è collegato all'effettiva trattazione della causa ed al mancato esercizio da parte del giudice della facoltà, prevista dall'art. 320, quarto comma, c.p.c., di fissare una nuova udienza per ulteriori produzioni e richieste di prova.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10032 del 27 aprile 2007
«Nel procedimento davanti al giudice di pace — nel quale non è configurabile una distinzione tra udienza di prima comparizione e prima udienza di trattazione, ed il cui rito è tuttavia caratterizzato dal regime di preclusioni che assiste il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11295 del 15 maggio 2009
«I collegi delle Corti di Appello, ivi compresi quelli delle sezioni per i minorenni, essendo precostituiti ai sensi dell'art. 7 bis dell'ordinamento giudiziario, e dovendo procedere alla trattazione della causa in composizione collegiale anche in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26820 del 20 dicembre 2007
«Nel rito ordinario del giudizio di appello, non sussiste un principio di immutabilità del collegio prima che abbia inizio la fase della discussione, anche nel caso in cui la trattazione della causa si svolga in diverse udienze, atteso che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 91 del 8 gennaio 2007
«Nel procedimento d'appello, stante l'esigenza di concentrare le attività assertive e probatorie negli atti introduttivi, il giudice, esaurite le attività preliminari di cui agli artt. 350 e 351 c.p.c., ove non disponga atti istruttori e ritenga la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23842 del 19 novembre 2007
«L'inammissibilità della pronuncia in camera di consiglio è ravvisabile solo ove la S.C. ritenga che non ricorrano le ipotesi di cui al primo e al secondo comma dell'art. 375 c.p.c., ovvero emergano condizioni incompatibili con una trattazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 21291 del 3 novembre 2005
«Con riferimento alla pronuncia in camera di consiglio ai sensi dell'art. 375 c.p.c., qualora la Corte ritenga le censure manifestamente infondate, non sussistono ragioni incompatibili per la trattazione della causa in camera di consiglio anche se...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12384 del 11 giugno 2005
«L'inammissibilità della pronuncia in camera di consiglio è ravvisabile solo ove la S.C. ritenga che non ricorrano le ipotesi di cui al primo e al secondo comma dell'art. 375 c.p.c., ovvero che emergano condizioni incompatibili con una trattazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8968 del 29 aprile 2005
«Qualora la Corte di cassazione rimetta gli atti al P.G., ai sensi dell'art. 138 disp. att. c.p.c., segnalando un'ipotesi di manifesta fondatezza del ricorso, e la necessità della trattazione di esso in udienza camerale, anche se il P.G. non...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 24972 del 24 novembre 2006
«In tema di contenzioso tributario, qualora la commissione tributaria regionale, dopo aver accertato la mancata comunicazione dell'avviso di trattazione della controversia in primo grado, invece di disporre la rimessione della causa alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5777 del 12 aprile 2012
«In caso di annullamento con rinvio, ove la sentenza di cassazione qualifichi la causa univocamente, seppur implicitamente, come controversia di lavoro, in quanto la sentenza sia pronunciata dalla Sezione lavoro della Corte, nonché riferita alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11418 del 19 novembre 1993
«La distinzione fra giudice ordinario e giudice del lavoro non involge una questione di competenza per materia, ma di semplice diversità di rito, talché la trattazione davanti a quest'ultimo col rito speciale di una causa non compresa fra quelle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2405 del 7 aprile 1986
«Il riscontro, in sede di gravame, dell'erronea trattazione della causa fin dal momento della sua introduzione in primo grado, con il rito ordinario anziché con il rito del lavoro, impone al giudice d'appello di disporre il cambiamento del rito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6549 del 20 dicembre 1985
«In tema di espropriazione forzata immobiliare su bene indiviso, in forza di pignoramento limitato alla quota di spettanza del debitore, il potere-dovere del giudice dell'esecuzione di adottare i provvedimenti contemplati dall'art. 600 c.p.c. e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13080 del 14 luglio 2004
«...della causa ma, come per il rito ordinario, deve essere fissata una successiva, apposita udienza di trattazione ex art. 183 c.p.c., la cui fissazione è posta a tutela del diritto di difesa delle parti ed ha natura tendenzialmente inderogabile.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12702 del 30 agosto 2002
«In materia di procedimento possessorio, il provvedimento emesso a chiusura della fase interdittale, con il quale (seppure erroneamente, stante la non estensibilità, al procedimento possessorio, di una norma quale quella di cui all'art. 669 nonies...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1603 del 5 febbraio 2001
«E il giudice, con l'ordinanza di rigetto, come con quella di accoglimento, non deve emettere disposizioni per la trattazione della causa di merito, vertendosi non già in tema di azioni di reintegrazione o di manutenzione, ma di azioni dirette a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16206 del 19 agosto 2004
«...posto a carico del giudice di procedere all'audizione dell'interessato in tanto può ritenersi violato in quanto della fissazione dell'udienza di trattazione del ricorso non venga dato avviso allo straniero e al difensore da questo nominato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38078 del 19 ottobre 2005
«In tema di sospensione e interruzione della prescrizione, l'estensione dell'effetto al reato connesso si produce a condizione che la causa della interruzione o sospensione del termine si sia verificata dopo la riunione dei procedimenti. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5306 del 5 maggio 1992
«In tema di falso giuramento della parte, la speciale causa di non punibilità prevista, per il caso di falso giuramento deferito d'ufficio, dall'art. 371, secondo comma, c.p. (la ritrattazione del falso prima che sulla domanda giudiziale venga...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5255 del 4 maggio 2000
«Da ciò deriva che anche il reato di false informazioni al pubblico ministero costituisce una ipotesi delittuosa specifica rispetto al reato di favoreggiamento personale che prevede qualsiasi condotta idonea a frustrare le investigazioni o le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10334 del 24 ottobre 1988
«La ritrattazione, quale causa di eliminazione della punibilità del delitto di falsa testimonianza, consiste in una smentita non equivoca del fatto deposto e nella manifestazione del vero. Pertanto, non è tale la dichiarazione, fatta da un teste,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33078 del 5 agosto 2003
«La ritrattazione, quale causa che elimina la punibilità del delitto di falsa testimonianza, deve consistere in una smentita non equivoca del fatto deposto e nella manifestazione del vero, non essendo sufficiente la mera insinuazione del dubbio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 403 del 22 febbraio 1974
«Scopo della causa di non punibilità è quello di indurre il reo ad eliminare le conseguenze della sua condotta criminosa, onde la ritrattazione deve avvenire prima che la falsa testimonianza abbia potuto pregiudicare, con la pronunzia del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10851 del 17 dicembre 1996
«Atteso il principio secondo il quale l'ufficio del procuratore della Repubblica si incarna in tutti i suoi componenti, senza che occorra, verso i terzi, una delega formale del titolare, è da escludere che costituisca causa di nullità del...»