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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1255 del 2 febbraio 1995
«Nel condominio degli edifici la comproprietà delle parti comuni indicate dall'art. 1117 c.c. e, più in generale, che servono per l'esistenza e l'uso delle singole proprietà immobiliari, alla quale si lega l'obbligo di partecipazione alle relative...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15504 del 6 dicembre 2000
«I condomini possono opporsi, ai sensi dell'art. 1127, comma terzo, c.c., alla sopraelevazione del proprietario esclusivo del lastrico solare o dell'ultimo piano di un edificio condominiale, se il nuovo piano o la nuova fabbrica non soltanto ne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16641 del 27 luglio 2007
«In tema di condominio negli edifici, qualora una delibera condominiale attivamente determini un illecito edilizio consentendo ai condomini, attraverso l'autorizzazione, come nella specie, al collegamento ai servizi primari comuni (acqua, luce,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 132 del 15 gennaio 1976
«La deliberazione con la quale l'assemblea di un condominio di edificio, alla stregua del regolamento condominiale, accerti eccesso od abnormità nell'uso dei beni comuni da parte di un singolo condomino (nella specie, per deposito di materiali nel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9981 del 24 maggio 2004
«Una delibera di assemblea condominiale, anche se adottata nell'interesse comune o per adempiere ad un obbligo di legge, è nulla se, per perseguire l'interesse dell'intero condominio, prevede la violazione dei diritti di proprietà esclusiva di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13013 del 2 ottobre 2000
«Le delibere condominiali, analogamente a quelle societarie, sono nulle soltanto se hanno un oggetto impossibile o illecito, ovvero che non rientra nella competenza dell'assemblea, o se incidono su diritti individuali inviolabili per legge. Sono...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17486 del 1 agosto 2006
«In tema di impugnazione delle deliberazioni delle assemblee condominiali, l'omessa convocazione di un condomino costituisce motivo di annullamento delle deliberazioni assunte dall'assemblea, che può ottenersi solo con l'esperimento di un'azione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3302 del 20 marzo 1993
«Il condomino opponente a decreto ingiuntivo emesso ex art. 63 disp. att. c.c. per il pagamento di contributi condominiali, sulla base di una deliberazione assembleare non impugnata nel termine di cui all'art. 1137 c.c., non può contestare il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3291 del 14 luglio 1989
«In tema di condominio, l'approvazione del preventivo delle spese e della ripartizione delle stesse, nonché l'approvazione del rendiconto annuale dell'amministratore rientrano tra le attribuzioni dell'assemblea dei condomini, le cui deliberazioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3775 del 10 giugno 1981
«Il rimedio dell'impugnazione offerto dall'art. 1137 c.c. nei confronti delle deliberazioni assembleari condominiali — e la disciplina relativa, anche in ordine alla decadenza — riguarda unicamente le deliberazioni annullabili e non quelle nulle....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15377 del 1 dicembre 2000
«Con riguardo alla impugnazione di delibere condominiali invalide, la valutazione dell'interesse alla impugnazione si pone in termini di strumentalità rispetto alla decisione sulla rilevabilità d'ufficio della nullità. Infatti, posto che il giudice...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13632 del 4 giugno 2010
«In tema di comunione, il regolamento avente ad oggetto l'ordinaria amministrazione e il miglior godimento della cosa comune non ha natura contrattuale, costituendo espressione delle attribuzioni dell'assemblea, e, come tale, seppure sia stato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6397 del 6 dicembre 1984
«Nel caso di violazione di disposizioni legittimamente contenute nel regolamento condominiale che stabiliscano il divieto di destinare i singoli locali dell'edificio a determinati usi, il condominio può chiedere nei diretti confronti del conduttore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6331 del 18 aprile 2003
«L'alienazione della proprietà di una cosa non comporta, ipso facto che l'alienante, nel trattenerla presso di sè, realizzi automaticamente la trasformazione del possesso nomine proprio in mera detenzione per conto dell'acquirente, dovendosi,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5419 del 8 marzo 2011
«L'art. 1141 del c.c. non consente al detentore di trasformarsi in possessore mediante una sua interna determinazione di volontà, ma richiede, per il mutamento del titolo, o l'intervento di "una causa proveniente da un terzo", per tale dovendosi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17889 del 25 novembre 2003
«Tenuto conto che a tutela del possesso relativo al passaggio esercitato su strada vicinale ad uso pubblico è esperibile, nei rapporti fra privati — ai sensi dell'art. 1145 secondo comma c.c. — l'azione di spoglio, e ciò indipendentemente dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17245 del 22 luglio 2010
«La norma dell'art. 1150 c.c., che attribuisce al possessore, all'atto della restituzione della cosa, il diritto al rimborso delle spese fatte per le riparazioni straordinarie ed all'indennità per i miglioramenti recati alla cosa stessa, è di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3377 del 23 marzo 1995
«Allorquando il giudice di primo grado, pur rigettando la richiesta di reintegrazione nel possesso di una servitù per l'oggettiva impossibilità di ripristino dell'originario stato dei luoghi su cui insisteva la stessa, abbia emesso una statuizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17988 del 7 settembre 2004
«La detenzione di un bene da parte di un coerede non priva gli altri coeredi (non detentori) del compossesso del bene ereditario, perché costoro succedono nella stessa situazione possessoria che faceva capo al de cuius senza necessità di alcun...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 17286 del 31 luglio 2006
«Sussiste difetto assoluto di giurisdizione del giudice ordinario sulla domanda di manutenzione del possesso proposta nei confronti dell'atto con cui la P.A., nell'ambito di un rapporto di concessione, dispone in via provvedimentale il rilascio del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10403 del 30 luglio 2001
«La denuncia di danno temuto ex art. 1172 c.c., prevista nel titolo IX del libro III del codice civile, proponibile dal proprietario, dal titolare di altro diritto reale di godimento o dal possessore, il quale abbia ragione di temere che da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6656 del 22 maggio 2000
«Il diritto di superficie ha un suo specifico contenuto economico incidente per un verso, positivamente, sul patrimonio di chi ne è titolare, per altro verso, negativamente, su quello di coloro che per effetto di esso subiscano una limitazione al...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 8100 del 8 aprile 2011
«L'azione per l'apposizione di termini ha natura accessoria e consequenziale a quella di regolamentazione di confini, in quanto presuppone l'esistenza di un confine certo e determinato. Ne consegue che, all'infondatezza della domanda principale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1850 del 8 marzo 1996
«La domanda con la quale si chieda di far luogo alla costruzione di una specifica opera, ancorché come mezzo di apposizione di termini, trascende l'ordinario contenuto dell'azione di cui all'art. 951 c.c. e, risultando intesa ad ottenere la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2461 del 27 marzo 1990
«La differenza tra azione per apposizione di termini e quella di regolamento di confini risiede nel fatto che mentre nella prima il confine tra due fondi è certo ed incontestato e si vuole soltanto apporvi, perché mancanti o divenuti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6107 del 5 dicembre 1985
«L'art. 951 c.c., nel disporre che ciascuno dei proprietari confinanti ha diritto di chiedere che i termini siano apposti «a spese comuni», si riferisce all'apposizione materiale dei segni di confine e non riguarda, pertanto, la disciplina delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3315 del 25 luglio 1977
«L'azione per apposizione di termini, la quale, tendendo alla materiale delimitazione di fondi contigui, presuppone acquisita la certezza giuridica della linea di demarcazione, comprende implicitamente una potenziale azione di regolamento dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3723 del 15 febbraio 2011
«In tema di regolamento di confini, il giudice può riscontrare, anche d'ufficio, il difetto del presupposto della relativa azione, consistente nell'incertezza, oggettiva o soggettiva, del confine tra i fondi. Ne consegue che il giudice medesimo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22894 del 11 novembre 2005
«Con riguardo alla sussistenza del nesso di causalità fra lesione personale e condotta del medico, al fine dell'accertamento di eventuali responsabilità risarcitorie di quest'ultimo, ove il ricorso alle nozioni di patologia medica e medicina legale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 108 del 10 aprile 2000
«In assenza di espresse disposizioni, o di principi generali desumibili da una interpretazione sistematica, deve riconoscersi al creditore di una determinata somma, dovuta in forza di un unico rapporto obbligatorio, la facoltà di chiedere...»