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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1729 del 6 maggio 1977
«La caparra confirmatoria, pur trovando applicazione nei contratti con prestazioni corrispettive, è inapplicabile nel caso in cui questi non vincolano entrambi i contraenti, come si verifica nell'ipotesi dell'opzione fino a quando non sorge un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12784 del 18 novembre 1999
«In tema di annullamento del contratto per errore essenziale e riconoscibile dalla controparte, quando il dichiarante sia stato avvisato dell'errore da parte del destinatario della manifestazione di volontà, quest'ultima non può ritenersi viziata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7629 del 19 agosto 1996
«Le dimissioni del lavoratore — che costituiscono un negozio unilaterale recettizio idoneo a determinare la risoluzione del rapporto indipendentemente dalla volontà del datore di lavoro — soggiacciono, ai sensi dell'art. 1324 c.c., in quanto atto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1826 del 20 giugno 1973
«La ratifica costituisce una condicio juris al cui verificarsi è subordinata la produzione, nella sfera giuridica del rappresentato, degli effetti del negozio concluso dal rappresentante privo dei necessari poteri. Essa, quale atto unilaterale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3566 del 25 marzo 1995
«La diffida ad adempiere può essere fatta nella forma più idonea al raggiungimento dello scopo, non richiedendo la legge una forma particolare, ed è sufficiente per la sua operatività che essa pervenga nella sfera di conoscibilità del destinatario....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2438 del 18 giugno 1975
«Qualora dalla intestazione e dalla sottoscrizione del contratto di compravendita risulti un unico soggetto come acquirente, la dichiarazione con cui questi, in calce al contratto, affermi di aver comprato anche in nome e per conto di un terzo, non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7471 del 5 giugno 2000
«Il destinatario di una promessa di vendita immobiliare, ove la cosa sia gravata da vincoli reali (nella specie pignoramento) della cui esistenza egli non sia stato edotto, può esercitare, in luogo dell'azione di risoluzione del contratto per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4657 del 8 maggio 1998
«Ai fini della risoluzione di un contratto di compravendita per mancanza di qualità promesse, non è necessario accertare se esse fossero o meno essenziali per l'uso tipico o normale a cui la cosa è destinata, perché la volontà delle parti, nel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7634 del 16 maggio 2003
«In tema di contratto di trasporto, l'accertata assenza di assegni non esclude il diritto del vettore (o del subvettore) di ottenere il pagamento non più dal mittente (o dal submittente), ma dal destinatario, essendo quest'ultimo obbligato ex lege...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8212 del 18 giugno 2001
«Nella vendita con spedizione disciplinata dall'art. 1510, secondo comma, c.c., il contratto di trasporto concluso tra venditore-mittente e vettore, pur essendo collegato da un nesso di strumentalità con il contratto di compravendita concluso tra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4344 del 26 marzo 2001
«In tema di vendita di cose mobili da trasportare da un luogo ad un altro, il venditore si libera dall'obbligo di consegnare la merce al compratore, rimettendola al vettore o allo spedizioniere, determinando in caso di vendita di cose determinate...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4331 del 9 aprile 1993
«L'art. 1510, secondo comma, c.c., che nell'ipotesi di vendita a distanza libera il venditore dall'obbligo di consegna della cosa al compratore con la consegna al vettore o spedizioniere, è applicabile ad altre figure negoziali da cui, comunque,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3511 del 4 agosto 1977
«Nella somministrazione, il rinvio che l'art. 1561 c.c. fa all'art. 1474 dello stesso codice ha carattere integrativo della pattuizione, e non sostitutivo della volontà dei contraenti, dettando criteri particolari di applicazione della disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 862 del 26 gennaio 2000
«L'errore di calcolo presente nella bolletta e relativo al prezzo della prestazione fornita, non è di natura negoziale, in quanto attiene ad un mero atto giuridico, e pertanto non deve essere essenziale e riconoscibile dal destinatario della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10285 del 16 luglio 2002
«Con riguardo al contratto di somministrazione (nella specie, di energia elettrica), l'errore di fatturazione nel quale sia in corso il somministrante nell'indicazione del corrispettivo nella relativa bolletta, attenendo non alla formazione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12704 del 30 agosto 2002
«In tema di appalto, il committente si trova, rispetto ai materiali acquistati dall'appaltatore presso terzi e messi in opera in esecuzione del contratto, in una posizione analoga a quella dell'acquirente successivo nell'ipotesi della c.d. vendita...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8006 del 2 aprile 2009
«La disdetta di un contratto di locazione (nella specie, relativo ad immobile adibito ad uso diverso da quello di abitazione), è un atto recettizio, che produce i propri effetti (consistenti nell'impedire il rinnovo del contratto, e non già nello...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4083 del 9 settembre 1978
«Le modalità della disdetta del contratto di locazione, che siano indicate nel contratto medesimo (nella specie, cartolina o biglietto postale raccomandato con ricevuta di ritorno), non possono integrare una forma convenzionale ad substantiam , e,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18300 del 1 dicembre 2003
«Il contratto di trasporto di cose, quando il destinatario è persona diversa dal mittente, è un contratto a favore di terzi tra mittente e vettore, in cui terzo beneficiario è il destinatario della merce, con la particolarità che il terzo può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9993 del 11 ottobre 1990
«Il contratto di trasporto, a differenza del contratto di spedizione che è una sottospecie del mandato, avente quale causa specifica l'organizzazione da parte dello spedizioniere di una serie di operazioni finalizzate al trasporto, è caratterizzato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 931 del 26 gennaio 1995
«In tema di contratto di trasporto di cose, l'esercizio del diritto di «contrordine» del mittente (art. 1685 c.c.), che non è soggetto ad una forma determinata, non richiede il consenso da parte di chi effettua la consegna, né il suo concorso nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3054 del 25 maggio 1979
«Nel contratto di trasporto di cose il mittente ha diritto di modificare, nel corso dell'esecuzione del contratto, le disposizioni già impartite al vettore in ordine alle modalità di pagamento da parte del destinatario dei crediti da cui è gravata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11840 del 30 ottobre 1992
«Nel trasporto di cose (nella specie, ferroviario), l'obbligo del vettore di custodire la merce (artt. 1686-1693 c.c.), che non abbia potuto riconsegnare per irreperibilità, rifiuto o ritardo del destinatario, e di chiedere immediatamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1288 del 7 marzo 1981
«Poiché l'esatta esecuzione del contratto di trasporto non si esaurisce nell'attività di trasferimento delle cose da luogo a luogo — che pur ne costituisce il dato peculiare dal punto di vista economico — ma comprende altresì l'adempimento delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2093 del 4 maggio 1978
«Quando le merci, oggetto di un contratto di trasporto, siano state messe a disposizione del destinatario nel luogo pattuito, il loro mancato scarico e collocamento in deposito non possono essere imputati al vettore per omessa richiesta di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25117 del 13 dicembre 2010
«La "messa a disposizione" prevista dall'articolo 1687 c.c. è un'operazione inerente al trasporto, consistente nel mettere a terra la cosa trasportata nel luogo di destinazione indicato nel contratto, crei è normalmente obbligato il vettore, che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5700 del 10 giugno 1999
«Il trasportatore obbligato ex recepto a risarcire il danno al destinatario della merce perché sottratta nei suoi magazzini ove l'aveva messa a sua disposizione per il ritiro deve corrispondergli anche l'Iva versata al venditore non potendo più...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10392 del 4 ottobre 1991
«Nel trasporto di cose il vettore ha l'obbligo, ai sensi dell'art. 1687 c.c., di dare avviso al destinatario dell'arrivo delle cose trasportate e correlativamente anche del loro mancato arrivo nel caso di perdita durante il viaggio. Ne consegue che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9357 del 11 settembre 1990
«Il servizio di cosiddetto handling negli aereoporti, che ha oggetto una serie di attività volte all'assistenza a terra dei passeggeri ed allo sbarco, custodia e riconsegna delle merci, senza comportare una dipendenza o «proposizione» dell'impresa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4195 del 22 febbraio 2010
«La "messa a disposizione", quale obbligazione accessoria e funzionale all'esecuzione del contratto di trasporto prevista dall'art. 1687 c.c., consiste nello scaricare a terra, dal mezzo adibito a trasporto e nel luogo fissato per la riconsegna, la...»