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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14318 del 30 ottobre 2000
«Anche nell'impiego pubblico — così come nel lavoro privato — il bando di concorso per l'assunzione del personale o per la progressione in carriera dei dipendenti già in servizio viene a configurarsi come una proposta di contratto che, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 758 del 16 gennaio 2006
«La lettera raccomandata — anche in mancanza dell'avviso di ricevimento — costituisce prova certa della spedizione attestata dall'ufficio postale attraverso la ricevuta, da cui consegue la presunzione, fondata sulle univoche e concludenti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14478 del 19 giugno 2009
«In tema di lavoro pubblico privatizzato, ove la P.A. abbia manifestato la volontà di provvedere alla copertura di posti di una determinata qualifica attraverso il sistema del concorso interno ed abbia, a questo fine, pubblicato un bando che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5295 del 8 marzo 2007
«Costituendo il bando di concorso per l'assunzione di personale una vera e propria offerta al pubblico, all'esito della selezione, per poter reclamare la illegittimità del provvedimento di non assunzione ed invocare la conclusione del contratto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16501 del 21 agosto 2004
«Ove il datore di lavoro per la copertura di posti di una determinata qualifica abbia manifestato la volontà di procedere mediante un concorso interno ed abbia, a tal fine, pubblicato un bando contenente tutti gli elementi essenziali (numero dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11142 del 5 novembre 1998
«Il bando di concorso indetto da un ente pubblico economico per l'assunzione, in regime privatistico, di personale — che costituisce un'offerta al pubblico — è un atto unilaterale incondizionatamente libero, salvo il rispetto di norme inderogabili...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9670 del 26 settembre 1998
«Nelle procedure concorsuali sottoposte a regime privatistico, in cui il bando di concorso costituisce un'offerta al pubblico, l'interesse dei concorrenti idonei non utilmente collocati in grad uatoria all'assunzione è di mero fatto — salvo il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6590 del 11 giugno 1991
«Il bando di concorso indetto per l'assunzione, in regime privatistico, di personale, all'esito di determinate procedure selettive, costituisce un'offerta al pubblico, ossia una proposta di contratto da cui deriva, in favore di coloro i quali si...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2064 del 26 febbraio 1988
«Il bando di concorso per l'assunzione di lavoratori dipendenti non è riconducibile alla previsione dell'art. 1989 c.c. (che configura la promessa al pubblico come negozio unilaterale dotato di efficacia in deroga alla regola generale stabilita...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8723 del 7 maggio 2004
«La responsabilità precontrattuale per violazione dell'art. 1337 c.c., che costituisce una forma di responsabilità extracontrattuale, la quale si collega alla violazione della regola di condotta stabilita a tutela del corretto svolgimento dell'...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1280 del 19 febbraio 1983
«L'illegittimità della clausola di un bando di concorso per la assunzione di dipendenti di un ente pubblico economico (nella specie, ENEL), circa l'esclusione di determinate categorie di candidati, la quale non risulti essenziale rispetto alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7763 del 12 luglio 1991
«Con riguardo al concorso a pronostici del «totocalcio», che integra un contratto di natura privatistica (natura compatibile con l'approvazione ministeriale prevista per le attività di gioco riservate al Coni), le clausole fissate nell'apposito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 420 del 24 gennaio 1990
«La deliberazione di una società cooperativa edilizia - tanto se presa dall'assemblea nell'esercizio dei suoi poteri, quanto se adottata, per delega statutaria, dal consiglio di amministrazione - che, in pregiudizio del diritto acquisito dal socio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8390 del 20 giugno 2000
«La condizione meramente potestativa e la conseguente sanzione di nullità di cui all'art. 1355 c.c. non sussistono quando l'impegno che la parte si assume, non è rimesso al suo mero arbitrio ma è collegato ad un gioco di interessi e di convenienza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23978 del 24 dicembre 2004
«L'espressione «senso letterale delle parole» deve intendersi riferita all'intera formulazione letterale della dichiarazione negoziale, in ogni sua parte e in ogni parola che la compone, e non già limitata ad una parte soltanto o addirittura a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6819 del 18 maggio 2001
«Il criterio della buona fede nella interpretazione dei contratti, applicabile anche agli atti prenegoziali, deve ritenersi funzionale ad escludere il ricorso a significati unilaterali o contrastanti con un criterio di affidamento dell'uomo medio,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6656 del 5 aprile 2004
«In tema di interpretazione dei contratti, ma anche degli atti negoziali unilaterali tra vivi a contenuto patrimoniale (art. 1324 c.c.), il criterio della interpretazione «contra stipulatorem» rientra fra gli strumenti sussidiari di interpretazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9466 del 28 aprile 2011
«Nella vendita di cose determinate solo nel genere, l'individuazione di esse, necessaria perché all'effetto obbligatorio segua quello reale del trasferimento della proprietà dal venditore al compratore, deve essere fatta in presenza e con il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8857 del 10 ottobre 1996
«L'espressa previsione, da parte dell'art. 96 c.p.c., del potere del giudice di liquidare il danno da responsabilità processuale aggravata si basa sulla considerazione che tale danno non può di norma essere provato nel suo esatto ammontare e quindi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2518 del 28 marzo 1990
«In tema di annullamento del contratto per errore è necessario accertare, da un lato, se la parte caduta in errore si sia indotta alla stipula del contratto in base ad una distorta rappresentazione della realtà, determinante nell'indurlo a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2052 del 28 marzo 1984
«In ipotesi di clausola contrattuale affetta da errore (di diritto) la mera conoscenza della stessa da parte dei contraenti non comporta di per sé la riconoscibilità di quell'errore. (Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza con la quale i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6755 del 5 maggio 2003
«Ai fini dell'annullabilità del contratto concluso dal rappresentante in conflitto d'interessi con il rappresentato, a norma dell'art. 1394 c.c. la comunanza d'interessi fra rappresentante ed il terzo e la convivenza tra loro, specialmente quando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9289 del 9 luglio 2001
«Elemento essenziale per la validità di una scrittura privata è la sottoscrizione della stessa da parte del suo autore, che non trova equipollenti né nella conclamata autografia del testo, né nel segno di croce apposto dal soggetto da cui il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15981 del 18 luglio 2007
«Il conflitto di interessi tra rappresentante e rappresentato che, se conosciuto o conoscibile dal terzo, rende annullabile il contratto concluso dal rappresentante, ai sensi dell'art. 1394 c.c. (applicabile anche ai casi di rappresentanza organica...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23199 del 13 dicembre 2004
«L'art. 1398 c.c., nel riconoscere la responsabilità del falsus procurator verso il terzo incolpevole, con il quale ha contrattato senza avere i poteri rappresentativi, dà rilievo soltanto alla posizione soggettiva del terzo contraente, che per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12396 del 9 dicembre 1998
«L'istanza di risoluzione di un contratto di compravendita per inadempimento dell'acquirente non trova ostacolo nella sopravvenienza del fallimento del convenuto qualora essa risulti «quesita», prima della sentenza dichiarativa del fallimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1901 del 9 marzo 1985
«Con riguardo al contratto stipulato dal rappresentante senza potere, la ratifica, a norma dell'art. 1399 c.c., fa rientrare nella sfera giuridica del dominus l'operato del falsus procurator , mediante il conferimento, ex post , ma con effetto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2085 del 26 febbraio 1991
«Il contratto simulato non costituisce in sé un atto illecito e pertanto non è fonte di responsabilità dei contraenti nei confronti dei terzi, i quale se possono opporre la simulazione alle parti, ai sensi dell'art. 1415 c.c., quando questa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1413 del 25 luglio 2006
«In tema di azione revocatoria promossa dalla banca nei confronti del fideiussore, al fine di verificare l'anteriorità del credito per gli effetti di cui all'art. 2901 c.c., occorre fare riferimento al momento dell'accreditamento a favore del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11232 del 13 novembre 1997
«Il contratto simulato può legittimamente configurarsi, quoad probationis , in termini di principio di prova scritta, sufficiente, come tale, a rendere ammissibile la prova testimoniale inter partes a norma degli artt. 1417 e 2724, n. 1, c.c., e...»