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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5102 del 13 marzo 2015
«In tema di interpretazione dei contratti, la comune volontà dei contraenti deve essere ricostruita sulla base di due elementi principali, ovvero il senso letterale delle espressioni usate e la "ratio" del precetto contrattuale, e tra questi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5685 del 20 marzo 2015
«In tema di privilegio generale sui mobili, l'art. 2751 bis, primo comma, n. 5, cod. civ., come sostituito dall'art. 36 del d.l. 9 febbraio 2012, n. 5, convertito dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, laddove accorda il privilegio ai crediti...»
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Cassazione civile, Sez. VI-lav., sentenza n. 6050 del 25 marzo 2015
«In tema di ricorso per cassazione, ai fini della decorrenza del termine lungo, ex art. 327 cod. proc. civ., ove sulla sentenza siano state apposte due date, una di deposito, senza espressa specificazione che il documento contiene soltanto la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9011 del 6 maggio 2015
«L'interpretazione delle richieste formulate con l'atto di intervento nel processo esecutivo, analogamente a quelle formulate con la domanda giudiziale alla quale l'intervento può ricondursi, è demandata al giudice di merito, il cui giudizio si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9636 del 12 maggio 2015
«In presenza di norme che deve conoscere ed applicare in modo professionale, come quella sulla registrazione del contratto da parte della Corte dei conti, la P.A. che non informi il privato su quanto potrebbe determinare l'invalidità o inefficacia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11383 del 31 maggio 2016
«Nel procedimento di cassazione, ai sensi degli artt. 136 e 366 c.p.c., in virtù di un'interpretazione orientata all'effettività del diritto di difesa e alla ragionevole durata del processo, il cancelliere può eseguire la comunicazione dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 14655 del 18 luglio 2016
«Il collegio che giudichi del ricorso per cassazione proposto avverso sentenza pronunciata dal giudice di rinvio può essere composto anche da magistrati che abbiano partecipato al precedente giudizio conclusosi con la sentenza di annullamento,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15019 del 21 luglio 2016
«Il divieto della decisione sulla base di argomenti non sottoposti al previo contraddittorio delle parti non si applica alle questioni di rito relative a requisiti di ammissibilità della domanda previsti da norme la cui violazione è rilevabile in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23899 del 23 novembre 2016
«La querela di falso proposta in appello, sebbene, di regola, il giudice debba limitarsi ad accertare la sussistenza dei presupposti necessari per instaurare il relativo giudizio, può essere dichiarata manifestamente infondata, mediante...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24298 del 29 novembre 2016
«Il vizio della sentenza previsto dall'art. 360, comma 1, n. 3, c.p.c., dev'essere dedotto, a pena d'inammissibilità del motivo giusta la disposizione dell'art. 366, n. 4, c.p.c., non solo con l'indicazione delle norme che si assumono violate ma...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 26567 del 21 dicembre 2016
«Il titolo esecutivo giudiziale, ai sensi dell'art. 474, comma 2, n. 1, c.p.c., non si identifica, né si esaurisce, nel documento giudiziario in cui è consacrato l'obbligo da eseguire, essendo consentita l'interpretazione extratestuale del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9986 del 16 maggio 2016
«Qualora, nell'atto di appello, la società appellante risulti diversa da quella costituita in primo grado, il giudice del merito, al fine di decidere in ordine alla validità dell'impugnazione, non può omettere di valutare gli elementi che rendano...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, sentenza n. 5645 del 7 marzo 2017
«L'ordinanza con cui il giudice nega la sospensione del processo, sollecitata da una parte, ai sensi dell'art. 295 c.p.c., non è impugnabile con il regolamento di competenza ai sensi dell'art. 42 dello stesso codice, essendo ciò escluso dalla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11741 del 5 dicembre 1992
«L'annullamento per nuovo esame della sentenza, per erronea applicazione dell'art. 468, primo comma, c.p.p., e dell'ordinanza dibattimentale con la quale il pretore abbia ritenuto non ammissibile — sulla base di una errata interpretazione di detta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3276 del 3 novembre 1992
«L'esistenza di gravi indizi di colpevolezza può essere desunta anche dal solo contenuto delle intercettazioni telefoniche, quando esse siano affidabili, quando siano di sicura provenienza dagli indagati, quando siano numerose, concordanti e dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9700 del 8 ottobre 1992
«Nel caso di procedimento di natura indiziaria il giudice non può prescindere dall'osservanza delle regole di cui all'art. 192, comma primo e secondo, c.p.p., ed in particolare dalla necessità di dar conto della ricorrenza, negli indizi utilizzati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 108 del 17 marzo 1993
«Le norme che disciplinano l'esecuzione della pena e le misure alternative alla detenzione (ivi comprese le condizioni richieste per la concessione di queste ultime), non possono essere ritenute di natura penale sostanziale, non prevedendo esse...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1287 del 3 febbraio 1994
«La previsione dell'art. 164, terzo comma, c.p., secondo cui la sospensione condizionale della pena rende inapplicabili le misure di sicurezza, tranne che si tratti della confisca, deve intendersi limitata, oltre che alle misure di sicurezza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 118 del 10 gennaio 1995
«Gli indizi, per assurgere a valenza probatoria dell'esito del procedimento accertativo della loro sussistenza, debbono possedere i requisiti legislativamente precisati dall'art. 192 comma 2 c.p.p., cioè devono essere gravi, precisi e concordanti....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2768 del 31 luglio 1997
«In tema di correzione degli errori materiali, l'omissione di una statuizione prevista dalla legge che non discenda da una dimenticanza, ma sia ricollegabile a una determinata, anche se errata, interpretazione della norma, ha la stessa portata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45731 del 20 dicembre 2001
«L'errore materiale e l'errore di fatto, indicati dall'art. 625 bis c.p.p. come motivi di possibile ricorso straordinario avverso provvedimenti della Corte di cassazione consistono, rispettivamente, il primo (già previsto come emendabile, a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22391 del 21 maggio 2002
«Gli indizi raccolti nel corso delle intercettazioni telefoniche possono costituire fonte diretta di prova della colpevolezza dell'imputato e non devono necessariamente trovare riscontro in altri elementi esterni, qualora siano: a) gravi, cioè...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6493 del 18 febbraio 2002
«È inammissibile il ricorso straordinario proposto per la correzione di un errore di fatto contenuto in una sentenza depositata prima della data di entrata in vigore dell'art. 625 bis c.p.p., introdotto dalla legge 26 marzo 2001, n. 128, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46557 del 1 dicembre 2004
«In tema di attenuante del risarcimento del danno, alla luce dell'interpretazione adeguatrice dell'art. 62, n.6, c.p. fornita dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 138 del 1998, deve ritenersi che detta attenuante (da riguardarsi come...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 31980 del 27 settembre 2006
«La novella dell'art. 606, comma primo, lett. e) c.p.p., ad opera della legge n. 46 del 2006, nella parte in cui consente, per la deduzione dei vizi della motivazione, il riferimento anche a specifici atti del processo, non ha mutato la natura del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4918 del 8 febbraio 2006
«Ai fini della decisione sull'istanza di restituzione nei termini per l'impugnazione di una sentenza di condanna contumaciale, ed in particolare per la valutazione del rispetto del termine di decadenza di trenta giorni per la proposizione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10636 del 10 marzo 2009
«In tema di abuso d'ufficio, l'erronea interpretazione di una norma amministrativa può essere sintomatica dell'illecita volontà vietata dalla norma penale soltanto quando si discosti in termini del tutto irragionevoli dal senso giuridico comune,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24803 del 1 luglio 2010
«Il reato di associazione di tipo mafioso è configurabile anche con riferimento a sodalizi criminosi a matrice straniera costituiti prima dell'entrata in vigore della L. 12 luglio 2008 n. 125, di conversione in legge del D.L. 23 maggio 2008 n. 92...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46795 del 25 novembre 2015
«In tema di sospensione del procedimento con messa alla prova dell'imputato, quando si procede per reati diversi da quelli nominativamente individuati per effetto del combinato disposto dagli artt. 168 bis, primo comma, cod. pen., e 550, comma...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 3944 del 14 agosto 2015
«Va deferita alla Corte di giustizia dell'Unione europea la questione pregiudiziale relativa al dubbio se il principio di proporzionalità che deve guidare il processo di quantificazione delle sanzioni - così come affermato dall’art. 49 della Carta...»