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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2249 del 29 ottobre 1970
«La cautelare facoltà di sospensione attribuita al creditore dall'art. 1461 c.c. concerne le prestazioni che con quella di cui sia manifestato il pericolo di inadempimento si trovino in rapporto di corrispettività e non può quindi estendersi alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1032 del 28 gennaio 1995
«Il beneficio previsto dall'art. 1461 c.c. — a norma del quale ciascun contraente può sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta se le condizioni patrimoniali dell'altro sono divenute tali da porre in evidente pericolo il conseguimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26958 del 20 dicembre 2007
«La risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta della prestazione, con la conseguente possibilità di attivare i rimedi restitutori, ai sensi dell'art. 1463 c.c., può essere invocata da entrambe le parti del rapporto obbligatorio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8857 del 8 settembre 1998
«Con riguardo ai contratti con prestazioni corrispettive ad esecuzione continuata o periodica, ovvero ad esecuzione differita, in cui la prestazione di una delle parti sia divenuta eccessivamente onerosa, il contenuto dell'offerta per riportare il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4180 del 12 novembre 1976
«Nel contratto di compravendita stipulato, come compratore, da una persona nella dichiarata qualità di unico titolare di una ditta che, in realtà, si riferisce ad un'impresa collettiva con soci occulti, l'espressione secondo cui la vendita del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9144 del 28 agosto 1993
«Il prezzo della compravendita deve ritenersi inesistente, con conseguente nullità del contratto per mancanza di un elemento essenziale (artt. 1418 e 1470 c.c.), non nell'ipotesi di pattuizione di prezzo tenue, vile ed irrisorio, ma quando risulti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2961 del 7 maggio 1981
«La situazione di ineleggibilità alla carica di consigliere comunale per lite pendente, a norma dell'art. 15, n. 6 del D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570, in relazione al conflitto di interessi derivante dal fatto che il candidato, in epoca in cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4954 del 28 maggio 1990
«Ove sorga tra le parti una controversia circa la validità e l'efficacia d'un contratto di compravendita, per cui sia stato dalle parti convenuto di affidare ad un terzo la determinazione del prezzo, secondo la previsione dell'art. 1473 c.c., è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10503 del 8 maggio 2006
«Se il contratto ha per oggetto cose che il venditore vende abitualmente, o la sommministrazione di beni a carattere periodico ai sensi — rispettivamente — degli articoli 1474 e 1561 c.c., la mancata determinazione espressa del prezzo non ne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5405 del 24 ottobre 1984
«Con riguardo ad un contratto, preliminare o definitivo, di compravendita, avente ad oggetto cioè il trasferimento di un bene dietro corrispettivo di un prezzo, la circostanza che il prezzo medesimo sia stato regolato, anziché con versamento della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 447 del 13 febbraio 1973
«Quando nella vendita le parti si siano riferite al prezzo di piazza, esso va desunto non dai listini e dalle mercuriali del luogo in cui il contratto è stato concluso ma da quelli del luogo in cui la merce deve essere consegnata.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16216 del 16 giugno 2008
«La consegna del certificato di abitabilità dell'immobile oggetto del contratto, ove questo sia un appartamento da adibire ad abitazione, pur non costituendo di per sé condizione di validità della compravendita, integra un'obbligazione incombente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8880 del 3 luglio 2000
«Il venditore di un bene immobile destinato ad abitazione, in assenza di patti contrari, ha l'obbligo di dotare tale bene della licenza di abitabilità senza della quale esso non acquista la normale attitudine a realizzare la sua funzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21588 del 15 ottobre 2007
«In tema di compravendita, l'acquirente di un qualsiasi bene ha diritto in qualità di proprietario, ad una completa utilizzazione di esso secondo la sua destinazione contrattuale e, quindi, anche a quelle modalità di uso soltanto potenziali, posto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14751 del 26 giugno 2006
«Nel caso di vendita di cosa altrui, l'obbligo posto a carico del venditore di procurare al compratore l'acquisto della proprietà della cosa può essere adempiuto sia mediante l'acquisto della proprietà della cosa da parte sua, con l'automatico...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12410 del 11 ottobre 2001
«Nella vendita o nella promessa di vendita di cosa altrui, la quale non integra una promessa del fatto del terzo, in quanto con essa il venditore (o il promittente venditore) assume in proprio l'obbligazione del trasferimento del bene, il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9112 del 9 dicembre 1987
«L'art. 1479 c.c. — che prevede espressamente che l'azione di risoluzione e di risarcimento sia proposta dal compratore in buona fede, ossia che al momento della conclusione del contratto ignorasse l'appartenenza ad altri della cosa venduta — non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4902 del 15 maggio 1998
«La compravendita di un bene predisposta per la partecipazione di tutti i comproprietari, ma stipulata da uno solo di essi, deve considerarsi inefficace con riferimento all'intera res empta , ma, trattandosi di inefficacia soltanto relativa,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2892 del 29 marzo 1996
«Nel caso di vendita di cosa parzialmente altrui, il compratore può chiedere la risoluzione del contratto solo se, quando lo ha concluso, ignorava che la cosa non era di proprietà del venditore e possa ritenersi, secondo le circostanze, che non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2575 del 12 aprile 1983
«L'art. 1538 c.c. — che, per le vendite a corpo, prevede il rimedio della diminuzione o del supplemento di prezzo in ipotesi di difformità tra la misura reale dell'immobile e quella indicata in contratto (purché la prima sia inferiore o superiore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2463 del 13 aprile 1985
«Il promissario acquirente di un fondo, in relazione alla pendenza di un procedimento di affrancazione che l'affittuario del fondo medesimo abbia promosso secondo la disciplina delle leggi 22 luglio 1966, n. 607 e 18 dicembre 1970, n. 1138, non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7471 del 5 giugno 2000
«Il destinatario di una promessa di vendita immobiliare, ove la cosa sia gravata da vincoli reali (nella specie pignoramento) della cui esistenza egli non sia stato edotto, può esercitare, in luogo dell'azione di risoluzione del contratto per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5243 del 10 marzo 2006
«Le norme che disciplinano l'evizione totale sono applicabili soltanto nel caso in cui la cosa compravenduta sia oggetto di confisca in sede penale, come misura comportante l'acquisto della proprietà della cosa stessa da parte dello Stato e lo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20165 del 18 ottobre 2005
«Gli effetti della garanzia per evizione, che sanziona l'inadempimento da parte del venditore dell'obbligazione di cui all'art. 1476 c.c., conseguono al mero fatto obiettivo della perdita del diritto acquistato e, quindi, indipendentemente dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9642 del 16 luglio 2001
«Il compratore evitto ha diritto ad essere risarcito dal venditore dal danno subito sia per la lesione dell'interesse negativo che per la lesione dell'interesse positivo. Nella prima ipotesi, poiché il diritto al risarcimento sorge in conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7678 del 7 giugno 2001
«Per aversi evizione occorre che il diritto trasmesso al compratore venga definitivamente meno o risulti inefficacemente acquistato per incompatibilità col diritto certo del terzo, con la conseguenza che non da luogo ad evizione il fatto che il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12947 del 22 novembre 1999
«L'operatività della garanzia per evizione presuppone l'esperimento positivo da parte di un terzo dell'azione di rivendica, e cioè la privazione del compratore, dopo la stipula del contratto, in tutto in parte della proprietà del bene acquistato;...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 792 del 27 gennaio 1998
«...sono applicabili nel caso di confisca in sede penale della cosa compravenduta, a norma dell'art. 240 c.p., giacché l'anzidetta misura comporta l'acquisto della proprietà della cosa stessa da parte dello Stato e lo spossessamento del compratore.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5 del 6 gennaio 1982
«Qualora l'appartenenza al venditore della cosa venduta sia oggetto di contesa giudiziaria, a seguito di azione di rivendicazione promossa da un terzo in base ad un precedente trasferimento disposto in suo favore dallo stesso venditore, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3249 del 16 maggio 1981
«Ai sensi dell'art. 1483 c.c., la garanzia per evizione — che sanziona l'inadempimento del venditore all'obbligazione di cui all'art. 1476 n. 2 c.c. — impone al venditore medesimo di risarcire il danno nei limiti del cosiddetto interesse negativo,...»