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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19351 del 18 settembre 2007
«Il contratto collettivo, senza predeterminazione di un termine di efficacia, non può vincolare per sempre tutte le parti contraenti, perché finirebbe in tal caso per vanificarsi la causa e la funzione sociale della contrattazione collettiva, la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9052 del 19 aprile 2006
«Il rapporto fra contratti collettivi — come è da qualificare anche il contratto aziendale — di diverso livello deve essere risolto in base non già al principio della subordinazione del contratto collettivo locale a quello nazionale (salva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7115 del 6 aprile 2005
«In tema di contrattazione collettiva, le cosiddette «ipotesi di accordo» possono non rappresentare la mera documentazione dello stato finale raggiunto dalle trattative, ma costituire espressione di un'effettiva volontà contrattuale, trovando...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8668 del 3 ottobre 1996
«L'ambito territoriale di efficacia del contratto collettivo di lavoro non è necessariamente e neppure presuntivamente limitato al territorio nazionale, ma va accertato in base ad un'interpretazione delle singole clausole contrattuali, diretta a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7316 del 20 maggio 2002
«La natura industriale o agricola dell'attività imprenditoriale, rilevante ai fini dell'applicabilità dell'art. 18 della legge n. 300 del 1970 in relazione all'art. 35 della stessa legge, va accertata non già sulla base di criteri generali ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3296 del 7 marzo 2002
«Il recesso unilaterale dell'imprenditore dal contratto collettivo a tempo indeterminato comporta soltanto l'insussistenza del vincolo in sede di stipulazione di nuovi contratti individuali, ma non comporta la risoluzione dei contratti individuali...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11602 del 9 maggio 2008
«Alla scadenza prevista del contratto collettivo regolarmente disdetto secondo quanto previsto dalle parti stipulanti, non è applicabile la disciplina di cui all'art. 2704 [rectius 2074: N.d.r.] c.c. o comunque una regola di ultrattività del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14914 del 25 giugno 2009
«In tema di contratti collettivi di diverso livello, le integrazioni del contratto collettivo nazionale effettuate tramite contratti collettivi integrativi possono differenziarsi per singoli specifici settori, ciascuno disciplinato dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15039 del 4 luglio 2007
«Il contratto individuale di lavoro stipulato alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni deve conformarsi al contratto collettivo il quale, a sua volta, demanda al contratto collettivo integrativo di ente l'attuazione delle sue disposizioni;...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11634 del 22 giugno 2004
«Ai contratti collettivi non è consentito, in forza del principio della intangibilità dei diritti quesiti, di incidere su diritti soggettivi, che siano già entrati nel patrimonio dei lavoratori, in assenza di uno specifico mandato o di una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7037 del 8 maggio 2003
«La semplice appartenenza di un lavoratore ad una rappresentanza sindacale aziendale avente composizione collettiva o collegiale non può comportare di per sè l'efficacia nei suoi confronti delle clausole degli accordi collettivi che siano state...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10213 del 3 agosto 2000
«I contratti collettivi postcorporativi di lavoro, che non siano stati dichiarati efficaci erga omnes ai sensi della L. 14 luglio 1959, n. 741, costituiscono atti aventi natura negoziale e privatistica, applicabili esclusivamente ai rapporti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1576 del 12 febbraio 2000
«Nell'ambito del rapporto di lavoro sono configurabili diritti quesiti, che non possono essere incisi dalla contrattazione collettiva in mancanza di uno specifico mandato o di una successiva ratifica da parte dei singoli lavoratori, solo con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17310 del 25 giugno 2008
«Nei rapporti giuridici di durata, quale il rapporto di lavoro, non è interdetto al legislatore e alle parti stipulanti i contratti collettivi di modificare, in peius la posizione di una delle parti, anche mediante la modifica di un sistema di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21234 del 10 ottobre 2007
«Nell'ipotesi di successione tra contratti collettivi, per cui le precedenti disposizioni possono essere modificate da quelle successive anche in senso sfavorevole al lavoratore, con il solo limite dei diritti quesiti, il lavoratore stesso non può...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11939 del 26 giugno 2004
«Alle parti sociali è consentito, in virtù del principio generale dell'autonomia negoziale di cui all'art. 1322 c.c., prorogare l'efficacia dei contratti collettivi, modificare, anche in senso peggiorativo, i pregressi inquadramenti e le pregresse...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8296 del 19 giugno 2001
«I contratti collettivi aziendali hanno natura ed efficacia di contratti collettivi, sicché, non applicandosi ad essi la disciplina dell'art. 2077 c.c., che regola soltanto i rapporti fra contratto collettivo e contratto individuale, la nuova...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15769 del 13 agosto 2004
«Ai fini della determinazione del momento in cui inizia l'effettivo esercizio dell'attività di impresa - e dunque, in base all'art. 2082 c.c., l'autore acquista la qualità di imprenditore commerciale - fondamentale è il ruolo svolto dal dato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8998 del 3 luglio 2001
«L'efficacia probatoria delle riproduzioni meccaniche di cui all'art. 2712 c.c. è subordinata — in ragione della loro formazione al di fuori del processo e senza le garanzie dello stesso — all'esclusiva volontà della parte contro la quale esse sono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3785 del 17 febbraio 2009
«In tema di responsabilità del datore di lavoro per mancato rispetto dell'obbligo di prevenzione di cui all'art. 2087 cod. civ è necessario che l'evento dannoso sia riferibile a sua colpa, non potendo esso essere ascritto al datore medesimo a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2444 del 8 febbraio 2005
«L'adempimento dell'obbligo di tutela dell'integrità fisica del lavoratore imposto dall'art. 2087 c.c. è un obbligo di prevenzione che impone al datore di lavoro di adottare non solo le particolari misure tassativamente imposte dalla legge in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4129 del 22 marzo 2002
«Ai sensi dell'art. 2087 c.c., norma di chiusura del sistema antinfortunistico estensibile a situazioni ed ipotesi non ancora espressamente considerate, l'obbligo dell'imprenditore di tutelare l'integrità fisiopsichica dei dipendenti impone...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4774 del 6 marzo 2006
«L'illecito del datore di lavoro nei confronti del lavoratore consistente nell'osservanza di una condotta protratta nel tempo e con le caratteristiche della persecuzione finalizzata all'emarginazione del dipendente (c.d. mobbing) — che rappresenta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5 del 2 gennaio 2002
«Ai fini della individuazione di un rapporto causale fra la condotta del datore di lavoro e l'infortunio lavorativo, necessario a configurare la responsabilità del primo ai sensi dell'art. 2087 c.c., assumono rilevanza non soltanto gli eventi che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2930 del 14 febbraio 2005
«In tema di infortuni sul lavoro, la responsabilità per la mancata adozione delle misure idonee a tutelare l'integrità fisica del lavoratore, derivante dall'art. 2087 c.c., impone all'imprenditore l'obbligo di adottare nell'esercizio dell'impresa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16253 del 19 agosto 2004
«In tema di responsabilità per gli infortuni sul lavoro, deve escludersi la responsabilità del datore di lavoro in tutti i casi in cui il comportamento abnorme del lavoratore sia di per sè solo sufficiente a determinare l'evento, essendo necessaria...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7367 del 30 maggio 2001
«In tema di infortuni sul lavoro, il rischio elettivo — che ricorre quando l'evento lesivo è ricollegabile ad una particolare situazione nella quale il lavoratore è venuto a trovarsi per scelta volontaria, puramente arbitraria, che lo ha indotto ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1331 del 17 febbraio 1999
«Poiché gli obblighi che l'art. 2087 c.c. impone al datore di lavoro in tema di tutela delle condizioni di lavoro si estendono, nella fase dinamica dell'espletamento della prestazione, ai comportamenti necessari per prevenire possibili incidenti,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16003 del 19 luglio 2007
«Il lavoratore che agisca nei confronti del datore di lavoro per il risarcimento integrale del danno patito a seguito di infortunio sul lavoro ha l'onere di provare il fatto costituente l'inadempimento e il nesso di causalità materiale tra...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3498 del 21 febbraio 2004
«In riferimento alla azione contrattuale di risarcimento del danno alla persona fondata sull'art. 2087 c.c., l'aggravamento del danno non vale a determinare lo spostamento del termine iniziale della prescrizione decennale qualora esso derivi da un...»