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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 702 del 16 gennaio 2006
«In virtù dell'espressa previsione desumibile dall'art. 496 c.p.c., il giudice dell'esecuzione può procedere alla riduzione del pignoramento anche d'ufficio, sicché, trattandosi di materia sottratta alla esclusiva disponibilità delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11122 del 11 novembre 1997
«Non è precluso, al creditore garantito dal pegno, di munirsi di un titolo esecutivo e di sottoporre (al fine di tentare di realizzare per intero la soddisfazione del credito) a pignoramento altri beni del debitore, purché, nel rispetto della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4612 del 4 settembre 1985
«Alle udienze fissate per la vendita del bene pignorato è indispensabile la presenza di un soggetto legittimato a promuovere gli atti del processo esecutivo, e, quindi, del creditore procedente o di un creditore intervenuto munito di titolo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 517 del 12 gennaio 2011
«La vendita forzata trasferisce all'acquirente, ai sensi dell'art. 2919 c.c., tutti e solo i diritti già spettanti sulla cosa al debitore che ha subito l'espropriazione, mentre la tutela dei diritti che i terzi vantino sul medesimo bene (nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20037 del 22 settembre 2010
«L'acquisto di un bene da parte dell'aggiudicatario in sede di esecuzione forzata, pur essendo indipendente dalla volontà del precedente proprietario, in quanto da ricollegarsi ad un provvedimento del giudice dell'esecuzione, ha natura di acquisto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3861 del 25 ottobre 1976
«Qualora il giudice dell'esecuzione assegni, al creditore procedente, una somma che il debitore aveva versato, a titolo di cauzione, in controversia contro di lui instaurata da un terzo (nella specie, con denuncia di nuova opera), l'azione promossa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26036 del 29 novembre 2005
«L'ordinanza di assegnazione del credito pignorato, emanata a seguito della positiva dichiarazione del terzo, rappresenta, per la sua natura liquidativa e satisfattiva, l'atto finale e conclusivo del procedimento di espropriazione verso terzi, che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3531 del 13 febbraio 2009
«In materia di vendita e assegnazione di beni assoggettati ad esecuzione forzata, l'art. 2929 cod. civ tutela l'acquirente nel caso in cui le questioni relative all'accertamento delle ragioni dell'esecutato siano dedotte nel processo in una fase...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13071 del 5 giugno 2007
«In tema di esecuzione forzata degli obblighi di fare o non fare, il titolo esecutivo indica il risultato che deve essere raggiunto e l'ordinanza di cui all'art. 612 c.p.c. stabilisce le modalità di ottenimento del medesimo. Ne consegue che,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3990 del 18 marzo 2003
«In materia di esecuzione di obblighi di fare, l'ordinanza con la quale il giudice dell'esecuzione decide la controversia insorta tra le parti in ordine al contenuto della condanna ha natura di sentenza ed è, quindi, impugnabile con l'appello, ma...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23825 del 11 novembre 2009
«In tema di esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto di compravendita di un immobile, la sussistenza della dichiarazione sostitutiva di atto notorio, di cui all'art. 40 della L. 28 febbraio 1985, n. 47, rilasciata dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26755 del 14 dicembre 2006
«In tema di prescrizione del diritto al risarcimento del danno da fatto illecito, nel caso di illecito istantaneo, caratterizzato da un'azione che si esaurisce in un lasso di tempo definito, lasciando permanere i suoi effetti, la prescrizione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25500 del 30 novembre 2006
«In tema di interruzione della prescrizione, ai sensi dell'articolo 2943 c.c., perché un atto abbia efficacia interruttiva, deve contenere, oltre alla chiara indicazione del soggetto obbligato, l'esplicitazione di una pretesa e l'intimazione o la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 576 del 21 gennaio 1994
«Il riconoscimento dell'altrui diritto, che ne interrompe la prescrizione ai sensi dell'art. 2944 c.c., non esige formule speciali e può risultare - secondo un accertamento riservato al giudice del merito ed incensurabile in sede di legittimità, se...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 493 del 22 luglio 1999
«Perché possa configurarsi illecito permanente è necessario che la condotta venga posta in essere dalla medesima persona, e perciò che l'elemento soggettivo del fatto causale sia ontologicamente riferibile ad un unico soggetto, con la conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20437 del 25 luglio 2008
«L'art. 2947 cod. civ., quando fa coincidere il termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno con il termine prescrizionale stabilito dalla legge penale, si riferisce, senza alcuna discriminazione, a tutti i possibili soggetti della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22883 del 30 ottobre 2007
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli e dei natanti, l'assicuratore, a seguito della richiesta del danneggiato formulata ex art. 22 della legge n. 990 del 1969, è direttamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13272 del 7 giugno 2006
«Ai sensi dell'art. 2947, commi primo, secondo e terzo, c.c., il diritto al risarcimento del danno derivante da fatto illecito si prescrive in cinque anni, ovvero in due se il danno è prodotto dalla circolazione dei veicoli di ogni specie, ovvero,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11052 del 26 luglio 2002
«In tema di contratto di assicurazione, i diritti derivanti dal contratto che, a norma dell'art. 2952 c.c. si prescrivono in un anno, sono soltanto quelli che si ricollegano direttamente ed unicamente alla disciplina legale o pattizia del contratto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9744 del 17 novembre 1994
«Il patto con cui l'assicuratore assume la gestione della lite configura un negozio atipico accessorio al contratto di assicurazione, costituendo un mezzo attraverso il quale viene data esecuzione al rapporto stesso. Ne consegue che il diritto che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 33544 del 3 dicembre 1999
«In tutti i casi in cui la legge stabilisce una prescrizione più breve di dieci anni, una volta formatosi il giudicato proprio perché non ha più giuridico rilievo il titolo originario del credito riconosciuto, i relativi diritti si prescrivono con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5710 del 10 giugno 1999
«Poiché la ratio dell'art. 2953 c.c. si fonda sull'autonomia del titolo giudiziale che, formatosi, vive di vita propria e autonoma, non è possibile operare modificazioni al regime prescrizionale a diritti non riconducibili al titolo giudiziale;...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2124 del 3 marzo 1994
«In tema di spese processuali, il principio della soccombenza va inteso nel senso che soltanto la parte interamente vittoriosa non può essere condannata, nemmeno per una minima quota, al pagamento delle spese stesse, mentre qualora ricorra la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1367 del 31 gennaio 2012
«In tema di assegnazione della casa familiare, inizialmente disposta - come nella specie - con ordinanza del presidente del tribunale e poi oggetto di revoca, da parte del tribunale, con la sentenza che definisce il processo di separazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16398 del 24 luglio 2007
«In materia di separazione e divorzio, il disposto dell'art. 155 quater c.c., come introdotto dalla legge 8 febbraio 2006 n. 54, facendo riferimento all'«interesse dei figli» conferma che il godimento della casa familiare è finalizzato alla tutela...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10380 del 21 giugno 2012
«In tema di determinazione dell'assegno di mantenimento, sono irrilevanti le elargizioni a titolo di liberalità ricevute dal coniuge obbligato dai propri genitori o, comunque, da terzi, ancorché regolari e continuate dopo la separazione, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 264 del 8 gennaio 2013
«Il vigente ordinamento giuridico non prevede due distinti ed autonomi diritti di accettazione dell'eredità, derivanti l'uno dalla delazione testamentaria e l'altro dalla delazione legittima, ma contempla - con riguardo al patrimonio relitto dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11305 del 5 luglio 2012
«La vendita di bene ereditario da parte dell'erede apparente, ai sensi degli artt. 534, terzo comma, e 2652, n. 7, c.c., ove manchi l'anteriore trascrizione della sua accettazione ereditaria (pur se accettazione tacita, trascrivibile ex art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12919 del 24 luglio 2012
«In tema di successione necessaria, per accertare la lesione della quota di riserva va determinato il valore della massa ereditaria, quello della quota disponibile e della quota di legittima. A tal fine, occorre procedere alla formazione del...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 12782 del 23 maggio 2013
«La donazione di cosa altrui, benché non espressamente disciplinata, deve ritenersi nulla alla stregua della disciplina complessiva della donazione e, in particolare, dell'art. 771 cod. civ., poiché il divieto di donazione dei beni futuri riguarda...»