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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20998 del 30 settembre 2009
«La vendita di cosa futura non consiste in un contratto a formazione progressiva non ancora completo di tutti i suoi elementi, i cui effetti siano destinati a prodursi in un momento successivo a quello in cui la cosa venga ad esistenza, bensì...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12011 del 28 novembre 1997
«Il contratto di lavoro autonomo, o contratto d'opera, è caratterizzato dalla prevalenza dell'obbligazione di fare su quella di dare, con o senza l'onere di acquisto del materiale, requisito questo che sostanzialmente lo differenzia dal contratto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16216 del 16 giugno 2008
«La consegna del certificato di abitabilità dell'immobile oggetto del contratto, ove questo sia un appartamento da adibire ad abitazione, pur non costituendo di per sé condizione di validità della compravendita, integra un'obbligazione incombente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5786 del 22 giugno 1996
«L'art. 1477 comma terzo c.c., applicabile anche alla vendita di autoveicoli impone al venditore l'obbligo di consegnare al compratore insieme con la cosa venduta non solo il libretto di circolazione ed il foglio complementare ma altresì la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11572 del 22 giugno 2004
«Nel caso in cui il bene promesso in vendita appartenga a terzi, l'acquisto della relativa proprietà da parte del promittente venditore costituisce condizione dell'azione di esecuzione in forma specifica ex art. 2932 c.c., ed è sufficiente che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26367 del 29 dicembre 2010
«Al contratto preliminare di compravendita di cosa parzialmente altrui (nella specie, un fondo indiviso) si adatta la disciplina prevista dagli artt. 1478 e 1480 c.c., con la conseguenza che il promittente venditore resta obbligato, oltre che alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7471 del 5 giugno 2000
«Il destinatario di una promessa di vendita immobiliare, ove la cosa sia gravata da vincoli reali (nella specie pignoramento) della cui esistenza egli non sia stato edotto, può esercitare, in luogo dell'azione di risoluzione del contratto per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1119 del 23 febbraio 1982
«L'esistenza di garanzie reali o di vincoli da pignoramento o sequestro sull'immobile promesso in vendita — non dichiarate dal promesso venditore e ignorate dal promesso compratore — comporta per quest'ultimo sia la facoltà di sottrarsi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8536 del 14 aprile 2011
«In tema di vendita, poiché la garanzia per evizione ha la funzione di eliminare lo squilibrio delle prestazioni determinato dall'inadempimento del venditore, tale rimedio opera nei limiti del ripristino della situazione anteriore alla conclusione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5 del 6 gennaio 1982
«Qualora l'appartenenza al venditore della cosa venduta sia oggetto di contesa giudiziaria, a seguito di azione di rivendicazione promossa da un terzo in base ad un precedente trasferimento disposto in suo favore dallo stesso venditore, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3436 del 8 novembre 1974
«La presenza di uno stato di fatto idoneo — pur in mancanza di altro titolo formale — a suffragare l'acquisto per usucapione di una servitù attivamente inerente all'immobile compravenduto fa sì che, ove la ipotizzabilità dell'usucapione non debba...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7639 del 10 luglio 1991
«I limiti alle facoltà dei privati proprietari di immobili ed i vincoli di destinazione strumentali alla successiva (eventuale) espropriazione derivanti dalle prescrizioni di un piano regolatore approvato e pubblicato non sono riconducibili fra gli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1424 del 12 febbraio 1994
«In tema di compravendita, si hanno vizi redibitori, che danno luogo alla garanzia di cui all'art. 1490 c.c., quando nella cosa venduta sussistono imperfezioni concernenti il processo di produzione, di fabbricazione e di formazione, che rendono la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 452 del 23 gennaio 1982
«Nel caso di vendita di un oggetto pregiato o di lusso (nella specie, una pelliccia di visone) ove il pregio è determinato non solo dalla qualità della materia prima impiegata, ma anche dalla particolare accuratezza delle operazioni di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3137 del 12 maggio 1981
«La disposizione contenuta nell'art. 1492, comma terzo c.c., la quale preclude al compratore l'azione di risoluzione del contratto se la cosa affetta da vizi sia stata da lui trasformata, è espressione di un principio generale secondo cui non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14665 del 3 giugno 2008
«La trasformazione, da parte del compratore, della cosa acquistata, con conseguente obiettiva impossibilità di restituirla, non è di per sé sufficiente a precludergli l'azione di risoluzione contrattuale per vizi ai sensi dell'art. 1492, terzo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 489 del 15 gennaio 2001
«Ai sensi dell'art. 1492 c.c., terzo comma, l'alienazione o la trasformazione della cosa viziata, di per sé, non è sufficiente a precludere, al compratore l'azione di risoluzione del contratto per vizi della cosa venduta perché la regola dettata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3500 del 4 aprile 1998
«L'azione redibitoria deve ritenersi preclusa a norma dell'art. 1492 c.c. quando il compratore, utilizzando la res empta , e così determinandone la trasformazione, modificazione e consumazione, abbia in tal modo espresso la volontà di accettare il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11036 del 24 ottobre 1995
«In tema di garanzia per vizi della cosa venduta, il principio secondo cui l'azione redibitoria e quella estimatoria (o quanti minoris ), essendo incompatibili tra loro, in quanto preordinate alla tutela di un medesimo diritto l'una attraverso la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1212 del 1 febbraio 1993
«In tema di vizi della cosa oggetto di compravendita, la regola dettata dal terzo comma, ultima ipotesi dell'art. 1492 c.c., che esclude la possibilità di chiedere la risoluzione nei casi di alienazione e trasformazione della cosa, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 521 del 23 gennaio 1988
«La norma dell'art. 1492 c.c., che esclude la risoluzione del contratto, fra l'altro, nel caso di trasformazione della cosa da parte dell'acquirente, pur essendo espressamente dettata solo in tema di vizi redibitori (art. 1490 c.c.), è applicabile,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10767 del 9 luglio 2003
«In tema di decadenza dalla garanzia per vizi della cosa venduta (art. 1495 c.c.), anche nei casi di compravendita di azienda la denunzia deve seguire entro gli otto giorni dalla scoperta, onde consentire al venditore il controllo del fondamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3907 del 16 giugno 1981
«Seppure la denuncia dei vizi della cosa acquistata deve essere comunicata al venditore da parte dell'acquirente o da un suo incaricato, essa non deve rivestire forma o contenuto particolari, con la conseguenza che realizza tale finalità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4968 del 11 marzo 2004
«A differenza del riconoscimento da parte del venditore della propria responsabilità in ordine al vizio o alla mancanza di qualità della cosa, il semplice riconoscimento che lo stesso venditore faccia del vizio o del difetto di qualità, rende...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 244 del 13 gennaio 1997
«In tema di compravendita, il vizio redibitorio (art. 1490 c.c.) e la mancanza di qualità promesse o essenziali (art. 1497 c.c.), pur presupponendo entrambi l'appartenenza della cosa al genere pattuito, si differenziano in quanto il primo riguarda...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1261 del 4 marzo 1981
«Sussiste il vizio redibitorio — di cui all'art. 1490 cod. civ. — qualora esso concerna il processo di produzione, fabbricazione o formazione della cosa venduta e comporti l'inidoneità della stessa per l'uso al quale era destinata ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23789 del 17 settembre 2008
«In tema di compravendita immobiliare, qualora la proprietà dell'immobile oggetto del contratto sia trasferita immediatamente all'acquirente, unitamente al possesso del bene, con rinvio dell'esigibilità del residuo prezzo al momento della futura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4816 del 13 maggio 1998
«Il criterio distintivo tra vendita fiduciaria a scopo di garanzia e vendita dissimulante un mutuo con patto commissorio deve individuarsi nel fatto che nella prima la proprietà si trasferisce, effettivamente ed immediatamente, al compratore il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1895 del 16 maggio 1975
«Il patto di riscatto introduce nella vendita una condizione risolutiva potestativa, il cui avveramento è rimesso alla libera determinazione del venditore e produce l'immediato ritorno della proprietà della cosa al medesimo, senza bisogno di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3257 del 11 maggio 1983
«La sostituzione della cosa venduta, che in via coattiva è ammissibile solo nel caso previsto dall'art. 1512 c.c., cioè dell'azione di garanzia per buon funzionamento della cosa venduta, può trovare applicazione in via facoltativa in ipotesi di...»