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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18410 del 1 agosto 2013
«Nel rito del lavoro, la necessità di assicurare un'effettiva tutela del diritto di difesa di cui all'art. 24 Cost., nell'ambito del rispetto dei principi del giusto processo di cui all'art. 111, secondo comma, Cost. e in coerenza con l'art. 6...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14735 del 21 novembre 2001
«La mancata comunicazione, da parte della cancelleria, ai procuratori costituiti in un'ordinanza emessa fuori udienza con la quale il giudice istruttore disponga un atto integrativo della consulenza tecnica (nella specie, rinnovo di sopralluogo da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7881 del 27 settembre 1994
«L'ordinanza di chiusura della fase istruttoria e di rimessione della causa al collegio adottata dal giudice istruttore immediatamente dopo la rituale e tempestiva eccezione di decadenza dall'assunzione della prova, ai sensi dell'art. 104 att....»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 30174 del 30 dicembre 2011
«La conseguente riduzione dell'ammontare dell'intero debito, pattuita in via transattiva con un solo dei debitori, che opera anche nei confronti del condebitore il quale dichiari di voler profittare della transazione, non può essere impedita...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2158 del 28 luglio 1998
«Occorre cioè che il provvedimento del giudice sia idoneo a produrre una lesione della sfera giuridica dell'impugnante e che la eliminazione o la riforma della decisione gravata renda possibile il conseguimento di un risultato a lui giuridicamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4881 del 8 marzo 1994
«Il fatto che il diritto di impugnazione sia attribuito dalla legge a più soggetti (alle parti ed ai rispettivi difensori) comporta che ciascuno di tali soggetti (ed anche ciascun difensore, quando l'interessato ne abbia nominato più di uno) può...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35217 del 21 settembre 2007
«La questione di legittimità costituzionale dell'art. 593, comma primo, c.p.p., come modificato dall'art. 1 L. 20 febbraio 2006 n. 46, nella parte in cui inibisce all'imputato la possibilità di interporre appello avverso le sentenze di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4374 del 8 aprile 1999
«L'esistenza dello specifico mandato ad impugnare rilasciato al difensore dall'imputato rimasto contumace nel precedente giudizio (art. 571, comma 3, c.p.p.) costituisce una condizione di legittimazione a proporre il gravame, sicché l'atto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5035 del 19 novembre 1997
«Atteso il principio dell'unicità del diritto di impugnazione, pur quando il suo esercizio sia consentito tanto alla parte personalmente quanto al suo difensore, deve ritenersi che la valida proposizione di impugnazione da parte del difensore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11083 del 11 giugno 2004
«L'azione revocatoria fallimentare prevista dall'art. 67 legge fall. non viola la previsione, protetta dalle norme costituzionali di cui agli artt. 1,4, 35 e 36 Cost., del diritto del lavoratore nei confronti del datore di lavoro al pagamento degli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4404 del 4 maggio 1998
«La S.C., nel confermare la pronuncia del giudice di merito, ha sancito il principio di diritto di cui in massima, aggiungendo, ancora, che la prescrizione di cui al ricordato art. 252, non attenendo all'ordine pubblico, deve essere necessariamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6232 del 15 luglio 1987
«L'art. 265 c.p.c. autorizza il giudice ad avvalersi del giuramento estimatorio per il solo fatto che la parte tenuta a rendere il conto non lo presenti, in presenza dell'accertata impossibilità di determinare altrimenti il credito dell'avente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1497 del 20 maggio 1996
«In relazione ad essa, la Suprema Corte ha censurato il ragionamento del giudice di merito, secondo il quale la documentazione comprovante l'effettività dell'operazione commerciale era inidonea a smentire il suo fine di copertura di un'operazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11143 del 26 ottobre 1995
«Le somme pagate in esecuzione della sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, ai sensi del previgente art. 282 c.p.c., che, in conseguenza della riforma di detta sentenza da parte del giudice d'appello, debbono essere restituite...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41362 del 7 ottobre 2013
«Il diritto del difensore di ascoltare le registrazioni di conversazioni o comunicazioni intercettate e di estrarre copia dei file audio, dopo il deposito effettuato ai sensi del quarto comma dell'art. 268 cod. proc. pen., non è suscettibile di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3078 del 23 marzo 1998
«La disposizione di cui all'art. 292 c.p.c. per la quale devono essere notificate al contumace le comparse che contengono domande nuove o riconvenzionali va applicata anche alle comparse contenenti l'appello incidentale, ponendosi in tale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2017 del 11 maggio 2000
«In tema di presentazione dell'impugnazione, l'inammissibilità prevista dall'art. 591 per l'inosservanza delle formalità prescritte dall'art. 582 c.p.p. si configura solamente ove vi sia concreta incertezza sulla legittima provenienza del gravame...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19697 del 11 settembre 2009
«In tema di fallimento, qualora sia applicabile la disciplina c.d. intermedia prevista dal D.L.vo n. 5 del 2006 per le procedure apertesi nel periodo compreso tra il 16 luglio 2006 ed il 1° gennaio 2008 (data di entrata in vigore delle ulteriori...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39709 del 23 novembre 2002
«La disposizione dell'art. 698, comma primo, c.p.p., che prevede quale causa ostativa alla estradizione la fondata ragione per ritenere che l'imputato o il condannato verranno sottoposti ad atti persecutori o discriminatori per motivi, fra gli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1625 del 4 giugno 1996
«La disposizione dell'art. 698, comma 1, c.p.p., che prevede quale causa ostativa all'estradizione la fondata ragione per ritenere che l'imputato o il condannato verranno sottoposti ad atti persecutori o discriminatori per motivi, fra gli altri, di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3689 del 9 novembre 1994
«In materia di estradizione, nessun obbligo esiste in capo alla autorità giudiziaria di fornire alle parti gli atti relativi alle fonti normative, di cui vigore ed efficacia vanno verificati, a prescindere dalla conoscenza concreta che ne abbia la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12964 del 27 maggio 2010
«Ne consegue che, qualora non vi sia stata insinuazione al passivo da parte dell'INPS, il curatore - su cui incombe l'onere di coordinare le richieste avanzate dall'Istituto previdenziale con quelle del lavoratore - non può portare in detrazione le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2800 del 25 gennaio 2007
«Il giudice dell'esecuzione deve dichiarare, a norma dell'art. 670 c.p.p., l'ineseguibilità del giudicato quando la Corte europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali abbia accertato che la condanna sia stata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4568 del 11 gennaio 1993
«In materia di reato continuato, l'art. 671, c.p.p. relativo all'applicazione della continuazione nella fase esecutiva dei provvedimenti giurisdizionali pronunciati in distinti procedimenti contro la stessa persona, rappresenta la necessaria...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4855 del 4 aprile 1990
«Tanto doveva essere fatto, senza che vi fosse una espressa disposizione di legge, per non vanificare il diritto dell'imputato a fruire della più favorevole disciplina prevista dall'art. 81 c.p.p.; attualmente ciò non è più necessario in quanto la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4363 del 25 marzo 2003
«Detto principio non può, per converso, operare, attesine i limiti intrinseci, né quando la prelazione non scaturisca dal medesimo rapporto, ma da un rapporto accessorio — come nel caso di pegni e/o ipoteche costituiti dalla società o dal socio —,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14083 del 27 luglio 2004
«In relazione alla vendita effettuata dal liquidatore in esecuzione del concordato preventivo con cessione dei beni, è consentito l'esercizio del diritto di prelazione nell'acquisto, convenzionalmente attribuito a un terzo dal debitore prima...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1346 del 7 febbraio 1992
«Nel procedimento di concordato preventivo i provvedimenti del giudice delegato, emessi ai sensi dell'art. 164, comma 1, legge fallimentare, e soggetti al reclamo davanti al tribunale ai sensi dell'art. 26 della stessa legge, hanno natura e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 805 del 19 gennaio 2001
«È inammissibile il ricorso straordinario per cassazione proposto, ex art. 111 Cost., avverso i provvedimenti del giudice delegato alla procedura di concordato preventivo che impartiscano direttive generali per una corretta gestione della procedura...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4670 del 26 maggio 1997
«Pertanto, l'atto amministrativo può essere legittimamente disapplicato dal giudice ordinario per dedotta violazione dell'art. 3 Cost., che, costituendo un principio generale di diritto condizionante l'intero ordinamento nella sua obiettiva...»