-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5447 del 19 ottobre 1981
«Ai fini dell'individuazione del coniuge a favore del quale deve essere fatta l'attribuzione dell'assegno di divorzio, il giudice non può trarre argomento dalla circostanza che in sede di separazione consensuale un coniuge si sia impegnato a...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15055 del 22 novembre 2000
«In tema di assegno di divorzio, il criterio delle «ragioni della decisione» previsto dall'art. 5 della legge n. 898 del 1970 se per un verso postula una indagine sulla responsabilità del fallimento del matrimonio in una prospettiva comprendente...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7295 del 22 marzo 2013
«In materia di divorzio, la durata del matrimonio influisce sulla determinazione della misura dell'assegno previsto dall'art. 5 della legge n. 898 del 1970, ma non anche - salvo casi eccezionali in cui non si sia verificata alcuna comunione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1616 del 15 febbraio 1995
«La disposizione dell'art. 5, sesto comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 — come modificato dall'art. 11 della legge 6 marzo 1987, n. 74 — sulla quantificazione dell'assegno divorzile, imponendo che tutte le condizioni concorrenti alla stessa...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5874 del 17 novembre 1981
«I criteri previsti dall'art. 5 comma quarto legge 1 dicembre 1970, n. 898, per l'attribuzione e la quantificazione dell'assegno di divorzio, vanno riscontrati con riferimento ai fatti verificatisi per tutta la durata del vincolo matrimoniale e non...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8233 del 16 giugno 2000
«L'assegno di divorzio, ai sensi dell'articolo 5 legge n. 898 del 1970, ha la finalità di tutelare il coniuge economicamente più debole, ancorché il matrimonio abbia avuto breve durata e la comunione materiale e spirituale non siasi potuta...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13068 del 3 ottobre 2000
«In tema di assegno divorzile, la mancata prova, da parte del ricorrente che ne chieda l'attribuzione, delle condizioni richieste dalla legge non comporta quale conseguenza automatica il rigetto della domanda, in quanto nel nostro ordinamento...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7199 del 5 agosto 1997
«A seguito della disciplina introdotta dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74, modificativo dell'art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, che ha attribuito all'assegno di divorzio natura esclusivamente assistenziale, condizioni...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7117 del 29 marzo 2006
«Ai fini dell'attribuzione dell'assegno di divorzio e della determinazione della sua misura, ai sensi dell'art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (nel testo modificato dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74), l'accertamento del giudice...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5876 del 13 aprile 2012
«Nel rito camerale previsto dall'art. 4, comma 12, della legge 1 dicembre 1970 n. 898, l'allegazione di documenti può eseguirsi anche oltre i termini fissati a tal fine, ma a condizione che sia rispettato il diritto dell'altra parte a interloquire...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7435 del 21 maggio 2002
«In tema di divorzio, l'art. 5, nono comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 non impone al tribunale in via diretta ed automatica di disporre indagini avvalendosi della polizia tributaria ogni volta in cui sia contestato un reddito indicato e...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11059 del 10 agosto 2001
«In tema di assegno di divorzio, l'art. 5 della legge n. 898 del 1970, che fa carico al tribunale di disporre indagini sui redditi, sui patrimoni e sull'effettivo tenore di vita, in caso di contestazioni, non impone un adempimento dettato a pena di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2098 del 28 gennaio 2011
«In tema di determinazione dell'assegno di mantenimento in sede di scioglimento degli effetti civili del matrimonio, l'esercizio del potere del giudice che, ai sensi dell'art. 5, comma 9, della legge n. 898 del 1970, può disporre - d'ufficio o su...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9756 del 8 novembre 1996
«In tema di assegno di divorzio, il potere concesso al tribunale di disporre indagini sui redditi, sui patrimoni e sull'effettivo tenore di vita dei coniugi, valendosi, se del caso, della polizia tributaria (art. 5, ottavo comma, della legge n. 898...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4067 del 9 maggio 1997
«L'art. 5, ultimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come modificato dalla L. 6 marzo 1987, n. 74), il quale impone, alle parti, di presentare la dichiarazione dei redditi all'udienza di comparizione presidenziale, non fa obbligo al...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6857 del 4 giugno 1992
«A norma della L. 1 dicembre 1970, n. 898 (sia nella originaria formulazione, che a seguito della legge di riforma 6 marzo 1987, n. 74), l'accordo con il quale i coniugi fissano, in costanza di matrimonio, il regime giuridico del futuro ed...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5302 del 10 marzo 2006
«Gli accordi dei coniugi diretti a fissare, in sede di separazione, i reciproci rapporti economici in relazione al futuro ed eventuale divorzio con riferimento all'assegno divorzile sono nulli per illiceità della causa, avuto riguardo alla natura...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11575 del 11 settembre 2001
«La determinazione dell'assegno di divorzio, alla stregua dell'art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, modificato dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74, è indipendente dalle statuizioni patrimoniali operanti, per accordo tra le parti e...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5244 del 11 giugno 1997
«Gli accordi economici intervenuti fra i coniugi al momento della separazione non possono spiegare efficacia preclusiva alla determinazione giudiziale dell'assegno di divorzio, atteso che, ove la causa di tali accordi fosse la liquidazione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13108 del 28 maggio 2010
«In tema di divorzio e con riguardo al trattamento economico del coniuge divorziato in caso di morte dell'ex coniuge, l'accordo intervenuto tra i coniugi in ordine all'attribuzione dell'usufrutto sulla casa coniugale a titolo di corresponsione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4424 del 21 febbraio 2008
«In tema di determinazione dell'assegno divorzile, ove il giudice di merito non ne fissi la decorrenza dalla data della domanda, avvalendosi della facoltà sancita dall'art. 4, decimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898, esso spetta dalla...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5140 del 3 marzo 2011
«Nel procedimento di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, laddove il giudice di primo grado abbia rigettato la domanda di assegno di divorzio, la pronuncia sulla decorrenza dell'assegno ben può essere adottata dalla Corte...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23396 del 16 dicembre 2004
«Ove il giudice del divorzio, nell'emettere la sentenza che dispone la somministrazione del relativo assegno, abbia stabilito, in considerazione delle modeste condizioni economiche dell'onerato, la decorrenza dello stesso assegno dalla data della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13863 del 24 settembre 2002
«La previsione dell'art. 5, settimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come modificato dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74), secondo cui la sentenza di scioglimento del matrimonio deve stabilire un criterio di adeguamento...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13131 del 28 dicembre 1995
«La disposizione dell'art. 5, settimo comma, legge 1 dicembre 1970, n. 898, nel testo novellato dall'art. 10 legge 6 marzo 1987, n. 74, relativa all'adeguamento automatico dell'assegno di divorzio, va applicata analogicamente all'assegno di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11340 del 19 dicembre 1996
«In tema di assegno divorzile, l'art. 5 settimo comma della legge 1 dicembre 1970, n. 898, come modificato dalla legge 6 marzo 1987, n. 74, nell'affidare al giudice del merito il potere di escludere l'aggiornamento automatico dell'assegno medesimo,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18 del 3 gennaio 2011
«Il provvedimento di revisione dell'assegno divorzile postula l'accertamento di una sopravvenuta e significativa modifica delle condizioni economiche degli ex coniugi, secondo una valutazione comparativa idonea ad integrare i giustificati motivi di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17320 del 25 agosto 2005
«Ai sensi dell'art. 9 legge n. 898 del 1970 (così come modificato dall'art. 2 legge n. 436 del 1978 e dall'art. 13 legge n. 74 del 1987), le sentenze di divorzio passano in cosa giudicata «rebus sic stantibus», rimanendo cioè suscettibili di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11793 del 7 giugno 2005
«La sentenza di divorzio, in relazione alle statuizioni di carattere patrimoniale in essa contenute, passa in cosa giudicata rebus sic stantibus tuttavia, la sopravvenienza di fatti nuovi, successivi alla sentenza di divorzio, non è di per sè...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2338 del 2 febbraio 2006
«La revisione delle disposizioni della sentenza di cessazione degli effetti civili o di scioglimento di matrimonio concernenti gli assegni di divorzio e di mantenimento dei figli, regolate dall'art. 9 della legge 1 dicembre 1970 n. 898, presuppone...»