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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1805 del 29 ottobre 1990
«In tema di decorrenza del termine previsto per la riabilitazione dall'art. 179 c.p. nel caso di condanna a pena condizionalmente sospesa, conseguendo l'estinzione del reato all'impossibilità di eseguire la pena per il decorso del termine previsto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10537 del 19 marzo 2012
«Il divieto di sospensione dell'esecuzione della pena previsto dall'art. 656, comma nono, c.p.p. non è applicabile nel caso di condanna per l'ipotesi attenuata del delitto di violenza sessuale, di cui all'art. 609 bis, ultimo comma, c.p..»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29384 del 27 luglio 2010
«Non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione di condanna inflitta per il delitto di violenza sessuale ai sensi dell'art. 656, comma nono, c.p.p., neanche ove sia stata riconosciuta la circostanza attenuante della minore gravità del fatto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24561 del 30 maggio 2006
«Il divieto di sospensione dell'esecuzione previsto dall'art. 656, nono comma, lett. a), per il caso di condanna per taluno dei delitti di cui all'art. 4 bis della legge 26 luglio 1975, n. 354 (c.d. Ordinamento penitenziario), non opera quando,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43117 del 7 novembre 2012
«Non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della pena detentiva irrogata per il delitto di violenza sessuale, ai sensi dell'art. 656, comma nono, c.p.p., che, a tal fine, richiama le fattispecie indicate dall'art. 4 bis della legge 26...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41958 del 30 ottobre 2009
«La sospensione dell'esecuzione di condanna inflitta per il delitto di atti sessuali con minorenne previsto dall'art. 609-quater c.p. non può essere disposta ai sensi dell'art. 656, comma nono, c.p.p., neanche ove sia stata riconosciuta la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47250 del 20 dicembre 2011
«In tema di omicidio volontario, non è sicuro indice rivelatore della premeditazione, che si sostanzia in una deliberazione criminosa coltivata nel tempo e mai abbandonata, l'intervallo di una notte tra la preparazione e l'esecuzione, sì come non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7766 del 20 febbraio 2008
«Il dolo «condizionato» è pienamente compatibile con l'aggravante della premeditazione, la quale ricorre anche quando l'attuazione del proposito criminoso è condizionata al verificarsi, o non, di un determinato evento.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24733 del 31 maggio 2004
«In tema di omicidio volontario, l'agguato costituisce una modalità di esecuzione del delitto e può assumere rilevanza probatoria ai fini dell'aggravante della premeditazione quando dimostri che il delitto è stato deliberato in un arco di tempo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3082 del 26 marzo 1996
«In tema di omicidio (art. 575 c.p.), va affermata la distinzione tra mera preordinazione del delitto — intesa come apprestamento dei mezzi minimi necessari all'esecuzione, nella fase a questa ultima immediatamente precedente — e premeditazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12787 del 29 dicembre 1995
«In tema di omicidio premeditato, il nesso tra elemento psicologico ed elemento cronologico può esistere anche se la preordinazione viene disposta all'ultimo momento. (Fattispecie nella quale la Suprema Corte ha ritenuto corretto l'operato dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10359 del 15 novembre 1993
«L'agguato di per sé attiene alle modalità di esecuzione del delitto, per cui tale elemento non basta per dimostrare la premeditazione, essendo necessario che risulti che il reato sia stato deliberato in uno spazio di tempo apprezzabile in concreto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7266 del 24 luglio 1993
«Anche circostanze verificatesi successivamente alla commissione del delitto - quali, nella specie, l'abbandono dell'arma dell'omicidio in un cassonetto d'immondizie ed il recarsi al lavoro dopo il fatto di reato - possono essere probatoriamente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2611 del 18 marzo 1993
«È configurabile l'aggravante della premeditazione condizionata quando, accertata l'esistenza dei necessari elementi cronologico e ideologico, quest'ultimo si concreti in una risoluzione criminosa precisa e ferma in tutte le sue componenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7948 del 10 luglio 1992
«Non può ravvisarsi ipotesi alcuna di incompatibilità fra il mancato accertamento del movente di un omicidio e la ricorrenza dell'aggravante della premeditazione, posto che questa ultima può ben essere dimostrata, e quindi legittimamente ritenuta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5441 del 9 maggio 1992
«L'aggravante della premeditazione implica un elemento ideologico, consistente nel perdurare di una conduzione criminosa, e un elemento cronologico rappresentato dal trascorrere, fra l'insorgenza e l'attuazione del proposito criminoso, di un lasso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8128 del 25 luglio 1991
«In tema di premeditazione, per la ricorrenza dell'elemento cronologico è necessario che tra l'insorgenza e l'attuazione del proposito criminale sia intercorso un apprezzabile lasso di tempo, la cui durata in termini minimi non è determinabile con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 345 del 15 gennaio 1991
«In tema di premeditazione, se il movente del delitto non è da solo sufficiente a dimostrarla o ad escluderla, tuttavia esso può e deve essere tenuto presente come elemento indiziante.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 122 del 12 gennaio 1990
«L'indagine introspettiva è utile ed ordinario strumento di rilevazione dei processi mentali variamente pertinenti al reato e perciò anche di quello relativo alla premeditazione, composto da una pluralità di pulsioni e di ideazioni, anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17589 del 19 dicembre 1989
«La premeditazione consiste in un fatto interiore di non agevole accertamento, sicché va necessariamente desunta da fatti estrinseci, tra i quali si colloca anche l'anticipata manifestazione del proposito delittuoso, ma altresì la causale, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 297 del 15 gennaio 1992
«Le circostanze aggravanti previste dall'art. 577, primo comma, n. 1 e cpv., c.p., seppure soggettive ai sensi dell'art. 70, primo comma n. 2, c.p., se conosciute o ignorate per colpa, si comunicano al concorrente. Invero i rapporti tra colpevole e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5378 del 12 aprile 1990
«Non è configurabile la circostanza attenuante prevista dall'art. 62, n. 5, c.p. né in quei casi nei quali il comportamento della parte offesa è contrassegnato dalla colpa, secondo i criteri di qualificazione enunciati dall'art. 43 c.p., né quando,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3748 del 2 novembre 1993
«In presenza di una pena dell'ergastolo, le pene detentive temporanee — salvo che non intervenga una causa estintiva — perdono ogni rilevanza e, ad ogni effetto, deve aversi riguardo in via esclusiva alla pena dell'ergastolo, senza alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3004 del 21 luglio 1993
«L'isolamento diurno previsto dall'art. 72 c.p. per il caso di concorso fra reati che importano l'ergastolo e reati che importano pene diverse, è una vera e propria sanzione penale. Esso, pertanto, non può mai essere applicato, in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4565 del 14 ottobre 1995
«Ai fini del riconoscimento della continuazione in sede esecutiva, ai sensi dell'art. 671 c.p.p., spetta all'interessato indicare, sia pure a grandi linee, quale sia stato il disegno criminoso che dovrebbe comportare l'unificazione dei reati. In...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 225 del 11 gennaio 2000
«In tema di territorialità della giurisdizione penale, a norma dell'art. 6, comma secondo, c.p., deve ritenersi commesso nel territorio dello Stato il delitto di favoreggiamento concretatosi nella consegna in territorio estero a un latitante di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6320 del 16 febbraio 2010
«L'indulto concesso dal giudice della cognizione può essere revocato dal giudice dell'esecuzione solo per la sopravvenienza di una causa prevista dalla legge e non per un mero ripensamento, sia pur fondato, sulla correttezza della sua applicazione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46289 del 16 dicembre 2008
«Ai fini della revoca dell'indulto elargito con legge 31 luglio 2006 n. 241 nei confronti di chi commetta un delitto doloso nel quinquennio dall'entrata in vigore di essa, ricorre tale condizione se il reato sia commesso il giorno stesso di entrata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15484 del 1 aprile 2004
«In tema di cause di giustificazione, incombe sull'imputato, che deduca una determinata situazione di fatto a sostegno dell'operatività di un'esimente, se non un vero e proprio onere probatorio, inteso in senso civilistico, un compiuto onere di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1005 del 16 aprile 1993
«Ai fini della valutazione in ordine alla ammissibilità o meno di una istanza di revisione, nella fase rescindente, la corte d'appello adita deve sotto il profilo dell'eventuale manifesta infondatezza dell'istanza di revisione, limitarsi ad una...»