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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 159 del 19 gennaio 1974
«Nell'esecuzione fiscale esercitata in sede fallimentare in relazione all'imposta fondiaria la limitazione del privilegio di cui all'art. 2752 c.c. si applica con riferimento alla data della sentenza dichiarativa del fallimento e non alla data di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1946 del 29 maggio 1976
«Nell'ipotesi dell'azione spettante, a norma dell'art. 2867 c.c., al creditore ipotecario nei confronti del terzo acquirente del bene ipotecato, al fine di ottenere da questo il pagamento del prezzo non ancora corrisposto all'alienante, il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7119 del 5 agosto 1996
«La disposizione contenuta nel terzo comma dell'art. 2901 c.c., in forza della quale non è soggetto a revoca l'adempimento di un debito scaduto, ha la sua ragione nella natura di atto dovuto della prestazione del debitore, una volta che si siano...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15343 del 30 giugno 2009
«In relazione al principio per cui l'autorità del giudicato copre il dedotto e il deducibile, e cioè non solo le ragioni giuridiche fatte valere in giudizio (giudicato esplicito) ma anche tutte le altre - proponibili sia in via di azione che di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16150 del 20 luglio 2007
«Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano riferimento al medesimo rapporto giuridico, ed uno di essi sia stato definito con sentenza passata in giudicato, l'accertamento così compiuto in ordine alla situazione giuridica ovvero alla soluzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21352 del 4 novembre 2005
«In relazione al principio secondo cui l'autorità del giudicato copre il dedotto e il deducibile, e cioè non solo le ragioni giuridiche fatte valere in giudizio ma anche tutte le altre — proponibili sia in via di azione che di eccezione — le quali,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6689 del 14 giugno 1995
«Il giudicato sostanziale (art. 2909 c.c.) — che, in quanto riflesso di quello formale (art. 324 c.p.c.), fa stato ad ogni effetto fra le parti per l'accertamento di merito, positivo o negativo, del diritto controverso — si forma su tutto ciò che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24784 del 25 novembre 2009
«Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano riferimento al medesimo rapporto giuridico di durata, ed uno di essi sia stato definito con sentenza passata in giudicato, il riconoscimento della capacità espansiva del giudicato, in ordine alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7925 del 22 luglio 1999
«Anche al calcolo dei termini per il periodo di comporto si applica il principio secondo cui le norme previste dagli artt. 2963 c.c. e 155 c.p.c. non hanno carattere inderogabile, sicché ben possono le parti, nella loro autonomia negoziale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18863 del 15 settembre 2011
«In tema di assegnazione della casa familiare, l'art.155 quater c.c., applicabile anche ai procedimenti relativi ai figli di genitori non coniugati, tutela l'interesse prioritario della prole a permanere nell'"habitat" domestico, postulando, oltre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16398 del 24 luglio 2007
«In materia di separazione e divorzio, il disposto dell'art. 155 quater c.c., come introdotto dalla legge 8 febbraio 2006 n. 54, facendo riferimento all'«interesse dei figli» conferma che il godimento della casa familiare è finalizzato alla tutela...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19454 del 9 novembre 2012
«Allo scioglimento della comunione legale tra i coniugi, ai sensi dell'art. 192, terzo comma, c.c., devono essere restituiti solo gli importi impiegati in spese ed investimenti per il patrimonio comune già costituito, ma non il denaro personale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4207 del 16 marzo 2012
«...che il proprietario, pur consentendo il passaggio pubblico su una strada privata di accesso ad alcuni edifici e di collegamento tra due strade pubbliche, aveva tuttavia contestato l'abusiva ingerenza del Comune che l'aveva asfaltata e denominata).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14620 del 24 agosto 2012
«La servitù di veduta e quella esercitata mediante un balcone "aggettante" sul fondo gravato soddisfano interessi e determinano pesi differenti, di guisa che la prima non include totalmente la seconda, esaurendo la veduta la propria "utilitas"...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15632 del 18 settembre 2012
«In tema di distanze legali, gli artt. 873, 875, 877 c.c. non vietano di costruire con sporgenze e rientranze rispetto alla linea di confine, potendo, in tal caso, il proprietario del fondo finitimo costruire in aderenza alla fabbrica preesistente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20733 del 23 novembre 2012
«Ai sensi dell'art. 882, primo comma, c.c., le riparazioni e le ricostruzioni necessarie del muro comune sono a carico di tutti i comproprietari in proporzione alle rispettive quote, salvo che la spesa sia stata cagionata dal fatto di uno dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14632 del 24 agosto 2012
«Il diritto di far protendere i rami degli alberi del proprio fondo in quello confinante non può essere acquistato per usucapione, riconoscendo espressamente l'art. 896 c.c. al proprietario del fondo, sul quale, essi protendono, il potere di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10595 del 7 maggio 2013
«In materia di servitù, la diversità delle ipotesi di cui all'art. 1051, terzo comma, cod. civ. ed all'art. 1052 cod. civ., le quali, pur avendo in comune il presupposto dell'accesso già esistente alla pubblica via, si differenziano poiché nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 944 del 16 gennaio 2013
«L'esercizio della facoltà di ogni condomino di servirsi della cosa comune, nei limiti indicati dall'art. 1102 c.c., deve esaurirsi nella sfera giuridica e patrimoniale del diritto di comproprietà sulla cosa medesima e non può essere esteso,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2741 del 23 febbraio 2012
«In tema di condominio negli edifici, qualora il proprietario di un'unità immobiliare del piano attico agisca in giudizio per ottenere l'ordine di rimozione di una canna fumaria posta in aderenza al muro condominiale e a ridosso del suo terrazzo,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 2500 del 4 febbraio 2013
«Il condomino, proprietario del piano sottostante al tetto comune dell'edificio, può effettuarne la parziale trasformazione in terrazza di proprio uso esclusivo, purché risulti - da un giudizio di fatto, sindacabile in sede di legittimità solo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17216 del 9 ottobre 2012
«L'art. 1108, terzo comma, c.c., secondo cui è necessario il consenso di tutti i partecipanti per gli atti di alienazione del fondo comune, in quanto espressione di una regola generale, pertinente a ogni specie di comunione, si applica anche in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 253 del 8 gennaio 2013
«L'art. 1110 c.c. consente eccezionalmente la ripetibilità delle spese sostenute dal singolo partecipante alla comunione, in caso di trascuranza degli altri, limitatamente a quelle necessarie per la conservazione della cosa, ossia al mantenimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19490 del 23 settembre 2011
«In tema di condominio negli edifici, al fine di stabilire se un fabbricato minore adiacente ad altro stabile in muratura faccia parte dei beni condominiali, ai sensi dell'art. 1117 c.c., è necessario stabilire se siano sussistenti i presupposti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4430 del 20 marzo 2012
«Il fabbricato condominiale è un'unità fisico-economica complessa e compiuta, che comprende sia le porzioni comuni, sia quelle di proprietà individuale, incluse le parti di mura che, sebbene perimetrali, appartengano ad un solo condomino per titolo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 867 del 23 gennaio 2012
«In tema di condominio di edifici, poiché l'uso delle cose comuni è in funzione del godimento delle parti di proprietà esclusiva, la maggiore o minore comodità di uso, cui fa riferimento l'art. 1119 c.c. ai fini della divisibilità delle cose...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18052 del 19 ottobre 2012
«In tema di condominio negli edifici, le innovazioni di cui all'art. 1120 c.c. non corrispondono alle modificazioni, cui si riferisce l'art. 1102 c.c., atteso che le prime sono costituite da opere di trasformazione, le quali incidono sull'essenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9877 del 15 giugno 2012
«In tema di condominio negli edifici, la delibera assembleare di destinazione del cortile condominiale a parcheggio di autovetture dei singoli condomini, in quanto disciplina le modalità di uso e di godimento del bene comune, è validamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10053 del 24 aprile 2013
«In tema di condominio negli edifici, il principio secondo cui, in ipotesi di danni alle parti comuni ascrivibili ad uno o ad alcuni dei condomini, sussiste l'obbligo del responsabile di assumere l'onere del relativo ripristino, non osta a che,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5039 del 28 febbraio 2013
«In tema di condominio negli edifici, non costituisce "nuova fabbrica" in sopraelevazione, agli effetti dell'art. 1127 c.c., la cosiddetta "altana" (denominata anche "belvedere"), struttura tipica dei palazzi veneziani consistente in una...»