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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11851 del 11 marzo 2004
«L'applicazione dell'indulto può essere proposta nel giudizio di legitimità soltanto nel caso in cui il giudice di merito lo abbia preso in esame e lo abbia risolto negativamente, escludendo che l'imputato abbia diritto al beneficio, e non invece,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9121 del 25 agosto 1995
«Nell'ipotesi di declaratoria di inammissibilità o del ricorso per cassazione avverso sentenza contumaciale per mancanza dello specifico mandato ex art. 571, comma 3, c.p.p., sulla base di una interpretazione costituzionalmente adeguata dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2693 del 1 settembre 1994
«Ai sensi degli artt. 592, comma primo e 616 c.p.p. il rigetto o la declaratoria di inammissibilità dell'impugnazione proposta dalla parte privata comportano la condanna di quest'ultima al pagamento delle spese del procedimento. Tale principio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15653 del 16 aprile 2008
«Qualora, in sede di legittimità, si riscontri, unitamente alla sopravvenuta prescrizione del reato, anche un vizio di motivazione in ordine alla ritenuta responsabilità dell'imputato, condannato dal giudice di merito anche al risarcimento del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 624 del 9 gennaio 2002
«In tema di revisione, il soggetto danneggiato dal reato - già costituitosi parte civile nel giudizio conclusosi con la sentenza di condanna che gli ha riconosciuto il diritto alle restituzioni e al risarcimento del danno - prima del nuovo giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3067 del 27 luglio 1992
«In tema di revisione, non può ritenersi conforme al disposto di cui all'art. 633, primo comma, c.p.p., nella parte in cui esso prescrive che la richiesta debba «contenere l'indicazione specifica delle ragioni e delle prove che la giustificano»,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 642 del 21 marzo 1998
«La competenza a conoscere le materie attribuite alla magistratura di sorveglianza appartiene al tribunale o al magistrato di sorveglianza che hanno giurisdizione sull'istituto di prevenzione o di pena in cui si trova l'interessato all'atto della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49890 del 30 dicembre 2009
«Sull’opposizione proposta ai sensi dell’art. 667, comma 4, c.p.p. avverso il diniego della restituzione di cose sequestrate può legittimamente provvedere, senza che ciò sia causa di incompatibilità, lo stesso magistrato dal quale il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3026 del 25 gennaio 2002
«L'opposizione ai provvedimenti del giudice dell'esecuzione prevista dagli artt. 667, comma 4, e 676, comma 1, c.p.p. non ha natura di mezzo di impugnazione, bensì di istanza diretta al medesimo giudice allo scopo di ottenere una decisione in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3026 del 25 gennaio 2001
«L'opposizione ai provvedimenti del giudice dell'esecuzione prevista dagli artt. 667, comma 4, e 676, comma 1, c.p.p. non ha natura di mezzo di impugnazione, bensì di istanza diretta al medesimo giudice allo scopo di ottenere una decisione in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 585 del 21 marzo 2000
«In tema di estradizione per l'estero, l'arresto provvisorio è legittimamente eseguito, a parte gli altri presupposti, se ricorre una situazione di urgenza. Ne discende che il presidente della Corte di appello, nel convalidare l'arresto, non può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33397 del 7 ottobre 2002
«In tema di estradizione, la richiesta del Ministro della giustizia di applicazione della custodia cautelare all'estradando, proposta a seguito di decreto di concessione dell'estradizione su consenso dell'interessato, soggiace alla disciplina di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 746 del 9 aprile 1999
«In tema di estradizione per l'estero, mentre prima che sia intervenuta la decisione sulla estradabilità del soggetto le misure coercitive, tra cui la custodia cautelare, possono essere disposte ove ricorrano i presupposti cautelari di cui all'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3114 del 13 ottobre 1995
«La Convenzione europea di Parigi, a differenza dell'art. 705 c.p.p., non richiede per la pronuncia di una sentenza favorevole all'estradizione per l'estero che debbano sussistere «gravi indizi di colpevolezza» né che il mandato di cattura o...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6624 del 17 febbraio 2012
«In tema di estradizione per l'estero, l'intervenuta consegna allo Stato richiedente comporta l'inammissibilità, per sopraggiunta carenza d'interesse, dell'impugnazione proposta dalla persona reclamata avverso il provvedimento di rigetto della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2790 del 9 febbraio 2010
«Spetta al giudice ordinario la giurisdizione in ordine all'impugnazione proposta da un giudice di pace avverso l'ordinanza con cui il presidente del tribunale abbia accolto un'istanza di ricusazione proposta nei sui confronti, non assumendo alcun...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19600 del 12 novembre 2012
«La giurisdizione, come si desume dal principio di cui all'art. 5 c.p.c., si determina sulla base della domanda proposta dall'attore, e non anche del contenuto delle eventuali eccezioni sollevate dal convenuto, a meno che le stesse non evidenzino...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8243 del 16 giugno 2000
«Ai fini della determinazione della competenza, l'art. 5 c.p.c., anche nella nuova formulazione introdotta dall'art. 2 legge n. 353 del 1990, attribuisce valenza determinante non già al decisum bensì al deductum o, meglio, al disputandum, e perciò...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8950 del 18 aprile 2006
«La competenza per territorio dev'essere determinata con riferimento alla domanda così come proposta, prescindendo da ogni indagine circa la relativa fondatezza nel merito. Ne consegue che, ove un professionista deduca di avere ricevuto un incarico...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15367 del 1 dicembre 2000
«Il criterio per la determinazione della competenza va fissato in base non solo all'oggetto della domanda proposta dall'attore, ma anche ai fatti posti a fondamento di esse, indipendentemente dalla loro fondatezza, senza che abbiano, a tal fine,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 753 del 14 gennaio 2009
«Il momento determinativo della competenza va fissato, ai sensi dell'art. 5 cod. proc. civ., sulla base della legge vigente e dello stato di fatto esistente al momento della proposizione della domanda; ne consegue che, sull'opposizione ad ordinanza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16667 del 16 luglio 2010
«In materia processuale, la legge sopravvenuta ha immediata operatività (anche con riguardo alla giurisdizione o alla competenza) quando valga a radicare la competenza presso il giudice davanti al quale sia stato comunque promosso il giudizio,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6064 del 18 dicembre 1978
«L'azione proposta per ottenere il ricollocamento dei segni di confine contro l'autore della illecita demolizione e rimozione di essi non è la tipica azione per apposizione di termini, data nei confronti del proprietario vicino per ottenere il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5467 del 14 giugno 1996
«Le cause relative alle modalità di uso dei servizi condominiali (appartenenti alla competenza per materia del conciliatore ai sensi dell'art. 7 c.p.c. prima della riforma introdotta con la legge 21 novembre 1991, n. 374, che le ha attribuite al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7295 del 28 giugno 1995
«La competenza sulla domanda proposta dal condominio per impedire ad uno dei condomini l'occupazione, con beni mobili (nella specie, sedie e tavolini), dell'area comune antistante l'edificio, quando siano in discussione solo le modalità dell'uso e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15714 del 13 luglio 2007
«La circostanza che il comma 2 dell'art. 14 del D.P.R. n. 115 del 2002 esclude la rilevanza degli interessi per la individuazione del valore ai fini del contributo unificato, mentre essi sono considerati dall'art. 10, secondo comma, c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4638 del 2 aprile 2002
«Ai fini della determinazione della competenza per valore nelle cause per pagamento di somme di danaro, deve aversi riguardo a quanto in concreto richiesto dall'attore (nella specie, rata di finanziamento), e non all'oggetto dell'accertamento che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5779 del 21 maggio 1993
«Ai fini della determinazione del valore della causa il giudice deve anche tenere conto, per una esigenza di economia processuale, delle modifiche e riduzioni della domanda ritualmente introdotte dall'attore nel corso del giudizio, quando queste...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7757 del 20 luglio 1999
«Ai fini della competenza per valore più domande devono essere sommate tra loro se proposte contro la stessa parte. È da escludere, pertanto, il cumulo tra la domanda di annullamento di una delibera assembleare (proposto contro il condominio) e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5182 del 28 novembre 1989
«Qualora, insieme con una domanda di valore determinato ed inferiore al limite della competenza del giudice adito, sia stata dall'attore proposta altra domanda senza precisazione della somma richiesta, il principio del cumulo ex art. 10 c.p.c., con...»