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Cassazione penale, Sez. VII, sentenza n. 15908 del 26 aprile 2002
«Anche nel caso in cui il ricorso per cassazione proposto dall'imputato venga dichiarato inammissibile con decisione assunta in camera di consiglio e non all'esito di pubblica udienza, è possibile, in applicazione della regola generale desumibile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 851 del 27 gennaio 1996
«Allorché l'appello si sia svolto con le forme previste dall'art. 599 c.p.p., e cioè in camera di consiglio, la lettura del dispositivo in udienza, imposta dall'art. 545 stesso codice solo per i processi che si svolgono in dibattimento pubblico, è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5433 del 9 maggio 1992
«Il dispositivo della sentenza emessa a seguito di procedura in camera di consiglio non va pubblicato mediante lettura in udienza, ma mediante deposito della decisione in un momento successivo a quello in cui si è tenuta l'udienza camerale....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3506 del 25 febbraio 1998
«Attesa la maggior semplicità e speditezza del giudizio pretorile, le esigenze del contraddittorio in relazione alla decisione di archiviazione sono soddisfatte anche senza lo svolgimento di una udienza in camera di consiglio, ma soltanto in base...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3923 del 1 febbraio 2002
«Nel caso in cui il ricorso straordinario per la correzione di un errore di fatto è inammissibile, perché riferito ad una decisione della Corte di cassazione anteriore all'entrata in vigore della legge 26 marzo 2001, n. 128, che nell'introdurre il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2444 del 1 ottobre 1993
«Tale richiesta, invero, deve essere deliberata nel corso dell'udienza in camera di consiglio, sentite le parti; e l'udienza stessa può dirsi regolarmente convocata ove risulti rispettato il termine di dieci giorni concesso all'estradando per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 841 del 24 marzo 1998
«In materia di revoca e di sostituzione delle misure cautelari nei confronti dell'estradando la corte di appello deve provvedere a pena di nullità con l'osservanza delle forme previste dall'art. 127 c.p.p., fissando udienza in camera di consiglio —...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5629 del 19 giugno 1996
«Tuttavia, poiché la decisione di merito che pone termine al procedimento è una sentenza (art. 277 c.c.) che, dichiarando la filiazione naturale, incide su diritti soggettivi, creando un vero e proprio «status familiare», i termini per appellare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8547 del 28 maggio 2003
«Nel rito camerale in appello l'acquisizione dei mezzi di prova, e segnatamente dei documenti, è ammissibile sino all'udienza di discussione in camera di consiglio, sempre che sulla produzione si possa considerare instaurato un pieno e completo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 216 del 17 gennaio 1975
«La nullità della sentenza, in quanto pronunciata dopo la discussione della causa avvenuta davanti al collegio in Camera di Consiglio e non in pubblica udienza, come prescrive il primo comma dell'art. 128 c.p.c., non può essere sollevata d'ufficio,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13212 del 10 settembre 2003
«In tema di reclamo ai sensi dell'art. 25 legge fall. avverso i provvedimenti del giudice delegato, la fissazione dell'udienza collegiale da parte di quest'ultimo non determina alcuna nullità, poiché manca un'espressa previsione, sia nella legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13487 del 16 settembre 2002
«La fissazione dell'udienza di comparizione delle parti nel periodo feriale, deve ritenersi affetta da nullità anche nei procedimenti in camera di consiglio di carattere contenzioso, per violazione del principio del contraddittorio e del diritto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2815 del 10 marzo 1995
«La nullità della sentenza deliberata da giudici diversi da quelli che hanno assistito alla discussione, che è insanabile e rilevabile d'ufficio ai sensi dell'art. 158 c.p.c., può essere dichiarata solo quando vi sia la prova della non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15298 del 29 novembre 2000
«Il principio della immutabilità del giudice istruttore sancito dall'art. 374 c.p.c. non trova applicazione nei procedimenti collegiali (come i procedimenti in camera di consiglio), nei quali, mancando una fase istruttoria, non viene nominato un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 440 del 12 gennaio 2009
«Al verbale di udienza, sia essa pubblica o camerale, deve attribuirsi fede privilegiata, fino a querela di falso, sia della provenienza dal cancelliere che lo redige e degli atti da questi compiuti, sia dei fatti che egli attesta essere avvenuti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10539 del 9 maggio 2007
«A tal fine resta irrilevante che il giudice (nella specie la Corte d'appello in una controversia celebrata con il rito del lavoro) si sia ritirato in camera di consiglio e abbia dato lettura dell'ordinanza al termine della stessa, in assenza dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4327 del 19 settembre 1995
«In tema di proroga della custodia cautelare, l'art. 305, comma 2, c.p.p. non prevede un particolare modulo procedimentale per realizzare il contraddittorio tra il pubblico ministero e il difensore dell'interessato, i quali, peraltro, debbono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14479 del 19 novembre 2001
«Poiché la disposizione dell'art. 186 c.p.c., che consente al giudice istruttore di riservarsi di pronunciare sulle domande ed eccezioni delle parti, non è applicabile nelle controversie con il rito del lavoro, deve considerarsi pronunciata in...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1595 del 7 marzo 1984
«La presenza in camera di consiglio del consulente tecnico non è prescritta in maniera inderogabile ma è sufficiente che egli esprima per iscritto il suo parere, che va unito al processo verbale di udienza.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30967 del 30 luglio 2007
«In tema di termini di impugnazione, poiché l'art. 585 c.p.p. ne regola la decorrenza con riferimento ad ogni tipo di provvedimento giurisdizionale e non alla sola sentenza dibattimentale, anche all'impugnazione avverso la sentenza di non luogo a...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21039 del 26 maggio 2011
«Il termine di impugnazione della sentenza di non luogo a procedere, pronunciata all'esito dell'udienza preliminare, è quello di quindici giorni previsto dall'art. 585, comma primo, lett. a), c.p.p. per i provvedimenti emessi in seguito a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1251 del 6 maggio 1994
«Il procedimento per l'applicazione in sede di esecuzione della disciplina del reato continuato, previsto dall'art. 671 c.p.p., deve svolgersi secondo le forme stabilite dall'art. 666, terzo comma, c.p.p., che prevede la fissazione dell'udienza in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5569 del 16 dicembre 1998
«E invero, in materia di applicazione dei provvedimenti di generale clemenza, il giudice dell'esecuzione ha la facoltà di provvedere de plano quando si tratti di attività di mera constatazione della rispondenza tra la fattispecie astratta di reato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21864 del 25 ottobre 2010
«In tema di esdebitazione, istituto previsto dagli artt. 142 a 144 della legge fall., nel testo novellato dal d.l.vo n. 5 del 2006 e dal d.l.vo n. 169 del 2007, la domanda con cui il debitore chiede di essere ammesso a tale beneficio va notificata,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4972 del 19 gennaio 1994
«Il procedimento di sorveglianza si svolge in camera di consiglio, secondo lo schema del procedimento di esecuzione, a norma degli artt. 678 e 666 c.p.p., che prevedono la partecipazione necessaria del difensore. Ciò significa che il difensore (di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13569 del 27 marzo 2009
«Il procedimento per la trattazione in sede di legittimità dei ricorsi in materia di misure di prevenzione (camera di consiglio non partecipata) non trova ostacolo nella sentenza 13 novembre 2007 della Corte europea per i diritti dell'uomo, in c....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16103 del 30 aprile 2002
«Ne consegue che, pur restando il momento rescindente e quello rescissorio sempre distinguibili concettualmente, la definizione della procedura non deve necessariamente articolarsi nelle due distinte fasi della immediata caducazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 163 del 4 marzo 2000
«La circostanza che l'art. 304, terzo comma, c.p.p., in tema di sospensione dei termini di custodia cautelare, non preveda, a differenza di quanto dispone l'art. 305, stesso codice in tema di proroga di quei termini, che sia sentito il difensore,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 627 del 14 gennaio 2008
«Ne consegue che l'avviso non allegato al ricorso e non depositato successivamente può essere prodotto fino all'udienza di discussione di cui all'art. 379 c.p.c., ma prima che abbia inizio la relazione prevista dal primo comma della citata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1878 del 27 gennaio 2011
«La decisione della Corte di cassazione sull'estinzione per rinuncia che sia intervenuta successivamente alla comunicazione della fissazione della trattazione in pubblica udienza o alla notificazione e comunicazione della trattazione in camera di...»