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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11943 del 23 ottobre 1999
«In caso di nomina di un curatore alla persona scomparsa, a norma dell'art. 48 c.c., il termine per impugnare una sentenza per revocazione ai sensi dell'art. 395 n. 1 c.p.c. prende corso dal giorno della conoscenza del dolo da parte del curatore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8221 del 7 aprile 2006
«In tema di obbligo del genitore di concorrere al mantenimento del figlio — che non cessa ipso facto con il raggiungimento della maggiore età da parte di quest'ultimo, ma perdura, immutato, finché il genitore interessato alla declaratoria della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12309 del 6 luglio 2004
«In materia di separazione e di divorzio, l'assegnazione della casa familiare, malgrado abbia anche riflessi economici, particolarmente valorizzati dall'art. 6, sesto comma, della legge n. 898 del 1970 (come sostituito dall'art. 11 della legge n....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6522 del 19 luglio 1996
«L'ordinanza di rilascio emessa dal Pretore ai sensi dell'art. 665 c.p.c., rientrando nella categoria dei provvedimenti di condanna con riserva delle eccezioni del convenuto, ha natura di provvedimento sostanziale provvisorio, i cui effetti —...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4735 del 25 febbraio 2011
«L'assegnazione della casa coniugale disposta sulla base della concorde richiesta dei coniugi in sede di giudizio di separazione, in assenza di figli minori o maggiorenni non autosufficienti, non è opponibile né ai terzi acquirenti, né al coniuge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19527 del 19 dicembre 2003
«In tema di assegno di mantenimento a seguito di separazione personale tra coniugi, la richiesta di emissione dell'ordine a terzi, ai sensi dell'art. 156, sesto comma, c.c., di versamento diretto a proprio favore di parte delle somme di denaro da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 559 del 28 gennaio 1982
«Mentre nell'ipotesi della separazione di fatto la ripresa della convivenza nel solo aspetto materiale o il ristabilimento della mera affectio coniugalis fa venir meno l'uno o l'altro dei due elementi essenziali per ravvisare la fattispecie di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2788 del 15 marzo 1991
«L'accordo con il quale i coniugi pongono consensualmente termine alla convivenza può anche riguardare rapporti non immediatamente riferibili, né collegati in relazione causale al regime di separazione o ai diritti ed agli obblighi del perdurante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5684 del 15 marzo 2006
«L'esecuzione sui beni e sui frutti del fondo patrimoniale è consentita, a norma dell'art. 170 c.c., soltanto per debiti contratti per fare fronte ad esigenze familiari, sicché, in sede di opposizione al pignoramento, spetta al debitore provare che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20296 del 23 luglio 2008
«Gli acquisti di beni immobili per usucapione effettuati da uno solo dei coniugi, durante il matrimonio, in vigenza del regime patrimoniale della comunione legale, entrano a far parte della comunione stessa, non distinguendo l'art. 177, primo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1038 del 28 gennaio 1995
«L'art. 186, lettera b) c.c., nel testo introdotto dalla L. 19 maggio 1975, n. 151, prevedendo una responsabilità patrimoniale dei beni della comunione per i carichi dell'amministrazione e, cioè, peri debiti di qualsiasi natura contratti per la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16177 del 21 dicembre 2001
«In regime di comunione legale tra i coniugi, il contratto prelimiare di vendita di bene immobile (che, ai sensi dell'art. 180, secondo comma, c.c., è atto di una sequenza obbligatoria e successiva il cui esito necessitato è il trasferimento della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8469 del 18 ottobre 1994
«L'art. 180, comma 2, c.c. attribuisce ad entrambi i coniugi esclusivamente il diritto a stipulare i contratti di locazione e, al pretermesso, le azioni di cui al successivo art. 184. Ne consegue che legittimato passivo nella controversia diretta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14093 del 11 giugno 2010
«La comunione legale dei beni tra i coniugi, a differenza di quella ordinaria, è una comunione senza quote, nella quale i coniugi sono solidalmente titolari di un diritto avente per oggetto i beni di essa e rispetto alla quale non è ammessa la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20392 del 22 settembre 2009
«L'azione prevista dall'art. 184, secondo comma, c.c. - secondo cui l'annullamento degli atti di disposizione compiuti da un coniuge senza il consenso dell'altro può essere chiesto nel termine annuale di prescrizione - è un'azione speciale di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9909 del 6 ottobre 1998
«Il coniuge comproprietario di un bene che l'altro coniuge ha concesso in comodato senza il suo consenso, non tempestivamente impugnato ai sensi dell'art. 184 c.c., è obbligato al rispetto del contratto e se prima della scadenza di esso decede il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7055 del 18 luglio 1998
«Il termine annuale di prescrizione previsto dall'art. 184 c.c. — la cui brevità è stata dichiarata costituzionalmente legittima con sentenza del 17 marzo 1988, n. 311— per l'annullamento, da parte del coniuge che non ha prestato il consenso,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1279 del 19 febbraio 1996
«Il termine annuale previsto dall'art. 184 c.c. per l'esercizio dell'azione di annullamento degli atti compiuti dal coniuge in regime di comunione legale senza il necessario consenso dell'altro è di prescrizione, e non di decadenza, al pari del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 658 del 26 gennaio 1988
«Il secondo comma dell'art. 232 c.c., introdotto dalla riforma del diritto di famiglia di cui alla L. 19 maggio 1975, n. 151, circa i limiti della presunzione di concepimento durante il matrimonio in caso di separazione dei coniugi, non opera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15777 del 2 luglio 2010
«In tema di azione di disconoscimento di paternità esercitata dal figlio, ai sensi dell'art. 235, primo comma, n. 3, c.c., in caso di adulterio della madre, il termine annuale previsto dall'art. 244, terzo comma, c.c., a pena di decadenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4090 del 25 febbraio 2005
«In tema di azione di disconoscimento di paternità, il termine annuale di decadenza entro il quale va introdotto da parte del padre il giudizio ai sensi degli artt. 235, primo comma , n. 3, e 244, secondo comma, c.c., come emendato con sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6477 del 23 aprile 2003
«Anche in relazione all'ipotesi dell'azione di disconoscimento di paternità di figlio «reputato legittimo» nato prima che siano decorsi 180 giorni dalle nozze, la «scoperta» dell'adulterio commesso all'epoca del concepimento — alla quale si collega...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5248 del 21 aprile 2000
«La disciplina del termine di cui all'art. 244 c.c. conseguente alla sentenza della Corte costituzionale n. 134 del 1985 — che ha dichiarato costituzionalmente illegittimo il secondo comma dell'art. 244 c.c. nella parte in cui non dispone, per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1512 del 11 febbraio 2000
«In tema di azione di disconoscimento di paternità, il termine previsto dall'art. 244 c.c., di natura decadenziale, afferisce a materia sottratta alla disponibilità delle parti, cosi che il giudice, a norma dell'art. 2969 c.c., deve accertarne ex...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 595 del 18 gennaio 1993
«In tema di azione di disconoscimento della paternità da parte del marito (art. 244, secondo comma, c.c.), la dichiarazione della madre di nascita del figlio, appresa dal marito in occasione di un suo ritorno, anche se temporaneo, nel luogo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5626 del 9 giugno 1990
«Per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 134 del 1985, il termine annuale per la proposizione dell'azione di disconoscimento della paternità previsto dall'art. 244, secondo comma, c.c. decorre, in caso di adulterio, dal giorno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6716 del 5 agosto 1987
«Il termine di decadenza di un anno per l'azione di disconoscimento della paternità comincia a decorrere, ai sensi dell'art. 244, secondo comma, c.c. dal giorno della nascita del figlio qualora l'attore si trovasse nel luogo della nascita al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 547 del 25 gennaio 1996
«Il figlio nato da madre coniugata, che abbia lo stato di figlio legittimo attribuitogli dall'atto di nascita (sussista o meno pure il possesso del relativo status ), non può contestare la paternità legittima avvalendosi della disposizione di cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14934 del 4 agosto 2004
«Nel procedimento previsto dall'art. 250, quarto comma, c.c. il minore infrasedicenne non assume la qualità di parte, divenendo tale solamente all'esito della nomina del curatore speciale ai sensi dell'art. 78, secondo comma, c.p.c. in presenza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4148 del 26 aprile 1999
«Al pari di quanto accade in tema di controversie in tema di dichiarazione giudiziale di paternità naturale di minori, anche nel procedimento previsto dall'art. 250, quarto comma, c.c., avente ad oggetto l'indagine sulla legittimità del rifiuto al...»