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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4500 del 27 febbraio 2007
«Elemento indefettibile del rapporto di lavoro subordinato — e criterio discretivo, nel contempo, rispetto a quello di lavoro autonomo — è la subordinazione, intesa come vincolo di soggezione personale del prestatore al potere direttivo del datore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13935 del 16 giugno 2006
«Pertanto, se tale apprezzamento di fatto non è immune da vizi giuridici e non è supportato da un'adeguata motivazione, non si sottrae al sindacato di legittimità. (Nella specie, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di merito impugnata che, in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5508 del 18 marzo 2004
«Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato, quando l'elemento dell'assoggettamento del lavoratore alle direttive altrui non sia agevolmente apprezzabile a causa della peculiarità delle mansioni (e, in particolare, della loro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17549 del 19 novembre 2003
«Il carattere distintivo essenziale del rapporto di lavoro subordinato da quello autonomo è la subordinazione intesa come vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo (organizzativo e disciplinare) del datore di lavoro, che deve...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4889 del 5 aprile 2002
«Ai fini della distinzione del rapporto di lavoro subordinato da quello autonomo, elementi rilevanti sono l'assoggettamento del lavoratore al potere direttivo (da esplicarsi con ordini specifici e non con semplici direttive di carattere generale),...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2842 del 26 febbraio 2002
«Ai fini della distinzione fra rapporto di lavoro subordinato e rapporto di lavoro autonomo, assume comunque valore determinante — anche a voler accedere ad una nozione più ampia della subordinazione, con riferimento a sistemi di organizzazione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13018 del 23 ottobre 2001
«Non sono configurabili gli elementi costitutivi del rapporto di lavoro subordinato nel caso in cui le prestazioni necessarie ai fini del perseguimento dei fini aziendali siano organizzate in maniera tale da non richiedere l'applicazione da parte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9167 del 6 luglio 2001
«Ai fini della distinzione tra rapporto di lavoro subordinato e rapporto di lavoro autonomo il vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo del datore di lavoro inteso come sottoposizione ad ordini specifici e al diretto e costante...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9152 del 6 luglio 2001
«La presenza dei caratteri della subordinazione nel rapporto di lavoro, quali la predeterminazione del contenuto delle prestazioni e l'organizzazione degli strumenti produttivi da parte del datore, nonché la prestazione dell'attività lavorativa nei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 224 del 9 gennaio 2001
«Per la qualificazione del contratto di lavoro come autonomo o subordinato — ai fini della quale il nomen iuris attribuito dalle parti al rapporto può rilevare solo in concorso con altri validi elementi differenziali o in caso di non concludenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20669 del 25 ottobre 2004
«Ai fini della configurabilità del lavoro subordinato e la distinzione da quello autonomo, sono decisivi l'assoggettamento del lavoratore al potere direttivo e disciplinare del datore di lavoro con la conseguente limitazione della sua autonomia e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13884 del 23 luglio 2004
«Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato (per quest'ultimo il fondamentale requisito della subordinazione configurandosi come vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13375 del 11 settembre 2003
«Ai fini della qualificazione di un rapporto di lavoro come autonomo o subordinato, deve attribuirsi maggiore rilevanza alle effettive modalità di svolgimento del rapporto, da cui è ricavabile l'effettiva volontà delle parti (iniziale o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5665 del 18 aprile 2001
«Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato non deve prescindersi dalla volontà delle parti contraenti e, sotto questo profilo, va tenuto presente il nomen juris utilizzato, il quale però non ha un rilievo assorbente, poiché deve...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9292 del 13 luglio 2000
«Ai fini dell'accertamento della natura subordinata di un rapporto di lavoro, alla stregua di un criterio di effettività, devono ritenersi prevalenti, sull'assetto formale del rapporto contrattuale, le modalità di esecuzione dello stesso, quale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6819 del 24 maggio 2000
«La qualifica di amministratore di una società commerciale non è di per sè incompatibile con la condizione di lavoratore subordinato alle dipendenze della stessa società, ma perché sia configurabile un rapporto di lavoro subordinato è necessario...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23129 del 16 novembre 2010
«Nelle società di persone è configurabile un rapporto di lavoro subordinato tra la società e uno dei soci purché ricorrano due condizioni: a) che la prestazione non integri un conferimento previsto dal contratto sociale; b) che il socio presti la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19352 del 17 dicembre 2003
«Anche ai lavoratori autonomi, ai soci di fatto o agli associati in partecipazione possono essere impartite (dai datori di lavoro o dai consociati) direttive o indicazioni in ordine allo svolgimento del lavoro (specie se sia necessario sopperire a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2315 del 3 marzo 1998
«Al fine di stabilire se lo svolgimento di prestazioni lavorative sia da ricondurre ad un rapporto di lavoro subordinato o invece ad un rapporto associativo occorre accertare se il corrispettivo dell'attività lavorativa escluda o meno un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4261 del 20 febbraio 2009
«Il rapporto tra l'amministratore di una società di capitali e la società medesima va ricondotto - in ragione della natura continuativa, coordinata e prevalentemente personale della prestazione resa - nell'ambito del rapporto di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21759 del 17 novembre 2004
«In tema di rapporto di lavoro alle dipendenze di una società di capitali, come non sussiste alcuna incompatibilità di principio tra la qualità di componente (non unico) dell'organo di gestione e quella di lavoratore subordinato alle dipendenze...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1791 del 17 febbraio 2000
«È configurabile un rapporto di lavoro subordinato dell'amministratore di una società di capitali allorché secondo l'accertamento del giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione immune da vizi logici e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1490 del 10 febbraio 2000
«La qualifica di amministratore di una società commerciale non è di per sé incompatibile con la condizione di lavoratore subordinato alle dipendenze della società stessa purché colui che intende far valere il rapporto di lavoro subordinato provi in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1793 del 7 marzo 1996
«Il rapporto organico che lega l'amministratore ad una società di capitali, non esclude la configurabilità di un rapporto di lavoro subordinato, a contenuto dirigenziale, fra il primo e la seconda (salvo il caso dell'amministratore unico della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23557 del 12 settembre 2008
«Il rapporto di immedesimazione organica fra l'amministratore ed una società di capitali esclude che le funzioni connesse alla carica, siano riconducibili ad un rapporto di lavoro subordinato ovvero di collaborazione coordinata e continuativa; ne...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2861 del 26 febbraio 2002
«In tema di società cooperativa a responsabilità limitata, il rapporto che lega l'amministratore, cui è affidata la gestione sociale, alla società è un rapporto di immedesimazione organica, che non può essere qualificato né rapporto di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10383 del 23 novembre 1996
«Il rapporto fra una società in nome collettivo ed i soci della stessa che si occupano dell'amministrazione dell'azienda, non può essere considerato di per sé come rapporto di lavoro subordinato, atteso che l'attività da essi svolta è connaturale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8346 del 8 aprile 2010
«In tema di cooperative di produzione e lavoro, anche nel regime previgente alla legge 3 aprile 2001, n. 142, spetta al giudice di merito
verificare se, accanto al rapporto associativo, sussista un distinto rapporto di lavoro, autonomo o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10240 del 4 maggio 2009
«In materia di società cooperative di lavoro, l'art. 1 della legge 3 aprile 2001, n. 142, entrato in vigore in data 8 maggio 2001, nel prevedere espressamente la possibilità per il socio lavoratore di instaurare, a fianco del rapporto associativo,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15750 del 21 ottobre 2003
«Nel regime anteriore a quello introdotto dalla legge 3 aprile 2001, n. 142, il cui art. 1, comma 3, dispone che i soci lavoratori debbono stipulare un distinto contratto di lavoro, autonomo o subordinato, i soci di cooperative di produzione e...»