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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23469 del 18 novembre 2016
«La richiesta di enunciazione del principio di diritto rivolta alla Suprema Corte dal P.G. ai sensi del vigente art. 363 comma 1, c.p.c., si configura non già come mezzo di impugnazione, ma come procedimento autonomo, originato da un'iniziativa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23652 del 21 novembre 2016
«Nel rito del lavoro è inammissibile la produzione in appello di documenti di formazione antecedente il giudizio, genericamente indicati e sulla cui esibizione sia intervenuta una decadenza, né in tal caso può essere esercitato il potere officioso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24292 del 29 novembre 2016
«Le formalità relative alla deduzione ed all'assunzione della prova testimoniale, in quanto stabilite non per ragioni di ordine pubblico ma per la tutela degli interessi delle parti, danno luogo, per il caso di loro violazione, a nullità relative...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, sentenza n. 24823 del 5 dicembre 2016
«In tema di notificazione a mezzo posta degli atti processuali, in caso di consegna del piego a persona diversa dal destinatario dell'atto, la mancata prova dell'avvenuta spedizione della cd. raccomandata informativa determina non l'inesistenza,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25045 del 7 dicembre 2016
«Nell’ipotesi in cui la determinazione del compenso agli arbitri, in ragione della composizione mista del collegio arbitrale, avvenga in via equitativa utilizzandosi i parametri di cui al d.m. n. 127 del 2004 (applicabile “ratione temporis”), anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25410 del 12 dicembre 2016
«In tema di arbitrato relativo ad appalto di opere pubbliche, qualora le parti abbiano fatto riferimento ad una norma legislativa (nella specie, l'art. 47 del capitolato generale delle opere pubbliche di cui al d.p.r. n. 1063 del 1962, in tema di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26127 del 19 dicembre 2016
«Il ricorso alle Sezioni Unite della Corte di cassazione avverso la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche è disciplinato dalle norme del vigente codice di procedura civile che regolamentano l'ordinario ricorso per cassazione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26193 del 19 dicembre 2016
«L'obbligo del giudice di rinvio di uniformarsi alla "regula iuris" enunciata dalla Corte di cassazione ai sensi dell’art. 384 c.p.c. viene meno quando la norma da applicare in aderenza a tale principio sia stata successivamente abrogata,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 26479 del 21 dicembre 2016
«In tema di revocazione di sentenze della Corte di cassazione, l'omessa percezione di questioni sulle quali il giudice d'appello non si è pronunciato in quanto ritenute, anche implicitamente, assorbite configura un errore di fatto denunciabile ex...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 26567 del 21 dicembre 2016
«Il titolo esecutivo giudiziale, ai sensi dell'art. 474, comma 2, n. 1, c.p.c., non si identifica, né si esaurisce, nel documento giudiziario in cui è consacrato l'obbligo da eseguire, essendo consentita l'interpretazione extratestuale del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26773 del 22 dicembre 2016
«A seguito delle modifiche al processo civile apportate dall’art. 16, comma 4, del d.l. n. 179 del 2012, conv., con modif., dalla l. n. 221 del 2012, le comunicazioni e notificazioni a cura della cancelleria si effettuano, per via telematica,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, sentenza n. 8486 del 29 aprile 2016
«Nell'ipotesi in cui un convenuto chiami in causa un terzo per ottenere la declaratoria della sua esclusiva responsabilità e la propria liberazione dalla pretesa dell'attore, la causa è unica ed inscindibile, potendo la responsabilità dell'uno...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 8903 del 4 maggio 2016
«L'intervenuta cessazione della materia del contendere non forma oggetto di un'eccezione in senso stretto, sicché essa può rilevarsi anche d'ufficio, purché emerga dalle risultanze processuali ritualmente acquisite.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9772 del 12 maggio 2016
«Nei procedimenti contenziosi incardinati dinanzi ai tribunali dal 30 giugno 2014, anche nella disciplina antecedente alla modifica dell'art. 16 bis del d.l. n. 179 del 2012, inserito dall'art. 1, comma 19, n. 2, della l. n. 228 del 2012,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15463 del 4 dicembre 1978
«Il delitto di falso in scrittura privata non è escluso dal consenso o dalla acquiescenza della persona di cui fu falsificata la firma, perché la tutela penale ha per oggetto la pubblica fede, che viene compromessa dalla formazione di una scrittura...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3252 del 20 marzo 1978
«Deve ritenersi valida querela qualsiasi manifestazione di volontà diretta all'accertamento della responsabilità del colpevole in ordine ai fatti che formano oggetto dell'istanza di punizione. (Nella specie, è stata ritenuta valida la querela...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8408 del 26 giugno 1978
«Mentre deve escludersi la possibilità del concorso formale di reati tra il sequestro di persona e la violenza privata allorché la violenza, che è elemento comune ai due reati, sia stata usata per ottenere la privazione della libertà personale, è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 871 del 25 gennaio 1979
«La coscienza e volontà di costringere taluno, mediante violenza o minaccia, a fare, tollerare od omettere qualcosa con la consapevolezza dell'illegittimità di tale costrizione, rappresenta l'elemento differenziale della violenza privata rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2005 del 18 ottobre 1980
«Nel delitto previsto dall'art. 314 c.p. è configurabile il concorso con il pubblico ufficiale dell'estraneo alla pubblica amministrazione sia nella veste di istigatore o determinatore, sia sotto forma di cooperatore nell'esecuzione dell'attività...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2259 del 18 febbraio 1980
«Il vantaggio richiesto dall'art. 485 c.p. sussiste anche quando il risultato voluto dall'agente si sarebbe potuto conseguire mediante la formazione di una scrittura genuina e può concretarsi in ogni utilità materiale o morale, illegittima o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3359 del 12 marzo 1980
«È configurabile il concorso formale tra il reato di violenza privata e quello di lesioni personali volontarie, diversi essendo i beni giuridici tutelati e, cioè, la libertà morale nel primo reato e l'integrità fisica nel secondo.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 886 del 22 gennaio 1980
«L'art. 386 del c.p., punendo al primo comma colui che procura o agevola l'evasione di una persona legalmente arrestata o detenuta, prevede un delitto che può concretarsi in due distinte forme di attività, la prima diretta allo svolgimento di un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1768 del 4 marzo 1981
«La querela, in quanto atto processuale di natura negoziale, il cui contenuto va interpretato non in senso letterale, ma in base alla concreta volontà del querelante, desunta anche da elementi e comportamenti successivi collegabili a quella...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10831 del 15 dicembre 1983
«Una volta accertata l'esistenza di prescrizioni e regolamenti dell'autorità stabilenti, fra l'altro, la sospensione, in determinate ore, dell'esercizio di professioni e mestieri rumorosi, fra cui rientrano le attività lavorative organizzate in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4116 del 2 maggio 1983
«Il delitto di falso in scrittura privata, previsto dall'art. 485 c.p., richiede per la sua consumazione non soltanto l'attività di formazione di una falsa scrittura o di alterazione di una scrittura vera, ma anche il successivo uso della scrittura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2853 del 27 marzo 1984
«In tema di furto, l'aggravante di abuso di relazioni domestiche prevista dall'art. 61 n. 11 c.p. è, di regola, incompatibile con l'aggravante di introduzione in luogo destinato ad abitazione prevista dall'art. 625 n. 1 c.p., giacché le relazioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8123 del 6 ottobre 1984
«Il delitto previsto dall'art. 630 c.p., si caratterizza come una forma speciale di estorsione qualificata dal fatto che il mezzo intimidatorio usato per commetterla è costituito dal sequestro di persona. Ne deriva che, salvo l'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9964 del 29 ottobre 1985
«Ai fini della sussistenza dell'ipotesi aggravata del reato di violazione di sigilli commesso da colui che abbia in custodia la cosa, di cui al secondo comma dell'art. 349 c.p., al di fuori di particolari ipotesi in cui l'incarico di custode delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11069 del 16 ottobre 1986
«Il delitto di estorsione è configurabile anche in un comportamento apparentemente corretto ma implicitamente portatore di minacce, anche indeterminate, così da far sorgere nella persona offesa la preoccupazione di un ineludibile pregiudizio....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5560 del 13 giugno 1986
«Per la configurabilità dell'aggravante speciale del delitto di danneggiamento ex art. 635, secondo comma, n. 1, c.p., costituita dal fatto commesso con violenza o minaccia, non è necessario che queste ultime costituiscano un mezzo per vincere...»