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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2217 del 4 febbraio 2016
«Ai fini della selezione delle questioni, di fatto o di diritto, suscettibili di devoluzione e, quindi, di giudicato interno se non censurate in appello, la locuzione giurisprudenziale "minima unità suscettibile di acquisire la stabilità del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22233 del 3 novembre 2016
«Le domande proposte da un soggetto accreditato con un'azienda sanitaria locale, volte ad ottenere, previa declaratoria di nullità dei contratti tra essi intercorsi, la remunerazione, ex art. 2041 c.c., di tutte le prestazioni dal primo "medio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22269 del 3 novembre 2016
«La rinuncia ad uno o più motivi di ricorso, che rende superflua una decisione in ordine alla fondatezza o meno di tali censure, è efficace anche in mancanza della sottoscrizione della parte o del rilascio di uno specifico mandato al difensore, in...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 23021 del 11 novembre 2016
«In tema d'impugnazioni, la notifica della sentenza al soccombente, effettuata dal difensore distrattario al solo scopo del recupero delle spese, essendo finalizzata alla realizzazione di un diritto proprio del procuratore, diverso e autonomo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23271 del 15 novembre 2016
«Il creditore che iscrive ipoteca giudiziale incorre in responsabilità processuale aggravata, ai sensi dell'art. 96, comma 2, c.p.c., esclusivamente nell'ipotesi in cui sia accertata l'inesistenza del diritto per cui l'iscrizione è avvenuta.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23300 del 16 novembre 2016
«In relazione ai benefici di cui all'art. 1, comma 565, della l. n. 266 del 2005 in favore delle vittime del dovere, il legislatore ha configurato un diritto soggettivo, e non un interesse legittimo, in quanto, sussistendo i requisiti previsti, i...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23469 del 18 novembre 2016
«La richiesta di enunciazione del principio di diritto rivolta alla Suprema Corte dal P.G. ai sensi del vigente art. 363 comma 1, c.p.c., si configura non già come mezzo di impugnazione, ma come procedimento autonomo, originato da un'iniziativa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23513 del 18 novembre 2016
«I provvedimenti, diversi dalla sentenza, di revoca o modifica dell'ordinanza anticipatoria ex art. 186 ter c.p.c. ne condividono la natura, essendo inidonei ad assumere contenuto decisorio e ad incidere, con autorità di giudicato, su posizioni di...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 24104 del 28 novembre 2016
«In tema di prestazioni assistenziali o previdenziali, quando il diritto ad una (maggiore) prestazione previdenziale sorga dalla data di entrata in vigore della legge che lo prevede, e non vi sia necessità di presentazione della domanda...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24234 del 29 novembre 2016
«In tema di compensazione delle spese processuali, ricorrono gravi ed eccezionali ragioni, ai sensi dell'art. 92, comma 2, c.p.c. (nella formulazione introdotta dalla L. n. 69 del 2009, "ratione temporis" applicabile), quando la decisione sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24298 del 29 novembre 2016
«Il vizio della sentenza previsto dall'art. 360, comma 1, n. 3, c.p.c., dev'essere dedotto, a pena d'inammissibilità del motivo giusta la disposizione dell'art. 366, n. 4, c.p.c., non solo con l'indicazione delle norme che si assumono violate ma...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25045 del 7 dicembre 2016
«Nell’ipotesi in cui la determinazione del compenso agli arbitri, in ragione della composizione mista del collegio arbitrale, avvenga in via equitativa utilizzandosi i parametri di cui al d.m. n. 127 del 2004 (applicabile “ratione temporis”), anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25345 del 12 dicembre 2016
«L’eccezione di usucapione sollevata, ma non esaminata, in primo grado e non tempestivamente riproposta dall’appellato, non è rilevabile d’ufficio dal giudice del gravame, trattandosi di eccezione da ritenersi rinunciata, ex art. 346 c.p.c., in...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 25901 del 15 dicembre 2016
«I vizi di iscrizione della causa a ruolo, ed in particolare quelli che si risolvono in un errore materiale nell’indicazione del nome dell’attore, riportato nel ruolo generale degli affari civili o nella rubrica alfabetica tenuta dal cancelliere,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26193 del 19 dicembre 2016
«L'obbligo del giudice di rinvio di uniformarsi alla "regula iuris" enunciata dalla Corte di cassazione ai sensi dell’art. 384 c.p.c. viene meno quando la norma da applicare in aderenza a tale principio sia stata successivamente abrogata,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27528 del 30 dicembre 2016
«L’intervento volontario in causa si qualifica come principale quando si faccia valere nei confronti di tutte le parti, o di alcune di esse, un diritto relativo all’oggetto del processo o dipendente dal titolo in questo dedotto, mentre è da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3432 del 22 febbraio 2016
«Non sussiste un obbligo per il giudice di sollecitare, ex art. 183, comma 4, c.p.c., la previa instaurazione del contraddittorio quando la questione rilevata d'ufficio sia di mero diritto, e, quindi, di natura processuale, né tale obbligo assume...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4212 del 3 marzo 2016
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo soggetto al rito del lavoro, attesa la posizione sostanziale di attore dell'opposto la memoria difensiva deve contenere gli elementi previsti dall'art. 414 c.p.c, sicché la mancata indicazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6810 del 7 aprile 2016
«Nel giudizio di cassazione, è inammissibile il deposito, da parte del P.G., di conclusioni scritte all'esito di quelle rassegnate oralmente nell'udienza di discussione, stante l'oralità della stessa ex art. 379 c.p.c., alla quale fa unicamente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9284 del 9 maggio 2016
«In tema di arbitrato, l'art. 829, comma 3, c.p.c., come riformulato dall'art. 24 del d.lgs. n. 40 del 2006, si applica, ai sensi della disposizione transitoria di cui all'art. 27 del d.lgs. n. 40 cit., a tutti i giudizi arbitrali promossi dopo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9333 del 9 maggio 2016
«La questione relativa alla novità, o meno, di una domanda giudiziale è correlata all'individuazione del bene della vita in relazione al quale la tutela è richiesta, per cui non può esservi mutamento della domanda ove si sia in presenza di un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 278 del 5 febbraio 1969
«Per effetto dell'intervento di cause estintive, il fatto non è più penalmente sanzionabile; cessa, cioè, il suo carattere antigiuridico, dal punto di vista del diritto penale, pur permanendo gli altri effetti del fatto, inteso in senso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 512 del 24 marzo 1971
«Nell'ipotesi di più reati ascritti ad un solo imputato, non si pone un problema d'inconciliabilità fra il diniego delle attenuanti generiche per uno o più reati e la contemporanea concessione delle medesime per altro o altri reati. Le circostanze...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 30 marzo 1982
«L'estinzione del reato per morte del reo, in caso di sentenza contumaciale non potuta notificare per estratto all'imputato nel frattempo deceduto e non impugnata neppure dal difensore o dalle altre parti legittimate, deve essere dichiarata in sede...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2670 del 25 marzo 1983
«Anche il legittimo detentore dell'immobile che non ne sia proprietario è parte offesa del reato di invasione di terreni od edifici ed è pertanto titolare del relativo diritto di querela.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4116 del 2 maggio 1983
«Il delitto di falso in scrittura privata, previsto dall'art. 485 c.p., richiede per la sua consumazione non soltanto l'attività di formazione di una falsa scrittura o di alterazione di una scrittura vera, ma anche il successivo uso della scrittura...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7339 del 2 settembre 1983
«Ai fini della titolarità del diritto di querela deve intendersi per “parte offesa”, il soggetto che patisce la lesione dell'interesse penalmente protetto. Tale è la persona che subisce una diminuzione della propria libertà morale o psichica, per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1854 del 1 marzo 1984
«Nella configurazione del reato di furto, ciò che contraddistingue il possesso è la disponibilità fisica della cosa e l'autonomia del potere di disporne, indipendentemente dal diritto dominicale sulla cosa stessa. (Nella specie, si è ritenuto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1862 del 1 marzo 1984
«In tema di furto, la ratio dell'aggravante del mezzo fraudolento consiste nell'esigenza di più severa repressione nei confronti di chi rivela maggiore criminosità nel superare con la frode la custodia apprestata dall'avente diritto. Tale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2476 del 19 marzo 1984
«Ai fini della configurabilità del reato di estorsione, anche la minaccia dell'esercizio di un diritto, in sé non ingiusta, può diventare tale, se l'esercizio del diritto è finalizzato a conseguire un profitto non dovuto. Tuttavia, la semplice...»