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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34814 del 28 settembre 2001
«In tema di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati e in autorizzazioni amministrative (art. 480 c.p.), dovendosi qualificare la prescrizione di un farmaco, da parte del medico convenzionato con il servizio sanitario, come...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27699 del 20 maggio 2010
«In tema di opere soggette a presentazione di denuncia di inizio attività (DIA), assume la qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità e risponde, quindi, del reato di falsità ideologica in certificati, il progettista che, nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3088 del 1 settembre 1999
«Integra la ipotesi delittuosa di falsità in foglio firmato in bianco il comportamento di colui che, tradendo la fiducia di chi gli ha rilasciato un assegno bancario senza indicazione del nome del prenditore e con l'intesa che il ricevente vi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4400 del 1 aprile 1980
«Il delitto di falsità materiale previsto dall'art. 488 c.p. si verifica non solo quando colui che commette la falsità sia del tutto sfornito del diritto di riempire il foglio in bianco per averne acquistato il possesso in modo illegittimo, ma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2672 del 22 febbraio 1980
«In caso di sottoscrizione della cambiale con nome diverso da quello anagrafico il delitto di falso può essere escluso solamente nel caso in cui il diverso nome riveli sicuramente e immediatamente la vera persona dell'autore essendo con tale nome...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 370 del 8 aprile 1982
«Si ha falsità in scrittura privata sia se si appone la firma apocrifa di persona esistente, sia se si sottoscrive col nome di persona immaginaria, giacché nell'uno come nell'altro caso risulta offeso l'interesse alla genuinità del documento.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7130 del 2 giugno 1980
«L'uso costante di un nome diverso da quello risultante allo stato civile è lecito anche se riportato su documenti, in quanto data la notorietà del nome diverso usato dall'agente non si realizza alcuna incertezza nella sua identificazione.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12817 del 6 giugno 2014
«La responsabilità personale e solidale prevista dall'art. 38, secondo comma, cod. civ. a carico di colui che agisce in nome e per conto di un gruppo parlamentare, il quale, a norma dell'art. 14 del regolamento della Camera dei deputati, si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 29733 del 29 dicembre 2011
«Nell'associazione non riconosciuta la responsabilità personale grava esclusivamente sui soggetti, che hanno agito in nome e per conto dell'associazione, attesa l'esigenza di tutela dei terzi che, nell'instaurazione del rapporto negoziale, abbiano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4084 del 9 settembre 1978
«La responsabilità di colui che abbia agito in nome e per conto di un'associazione non riconosciuta, di cui all'art. 38 c.c., presuppone nell'agente la veste di rappresentante, ma non è connessa giuridicamente a siffatta qualifica, venendo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10116 del 18 maggio 2015
«In tema di rapporti patrimoniali tra coniugi, non sussiste vincolo di solidarietà per le obbligazioni assunte da uno di essi per soddisfare i bisogni familiari pur in presenza di un regime di comunione legale, fatto salvo il principio di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12640 del 18 giugno 2015
«In tema di attribuzione giudiziale del cognome al figlio naturale riconosciuto non contestualmente dai genitori, poiché i criteri di individuazione del cognome del minore si pongono in funzione del suo interesse, che è quello di evitare un danno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19734 del 2 ottobre 2015
«In caso di dichiarazione giudiziale di paternità, l'assunzione del cognome paterno da parte del figlio maggiorenne non è configurabile quale pronuncia accessoria da rendere d'ufficio ma, in quanto espressione di un diritto potestativo del figlio,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 286 del 13 gennaio 2015
«La responsabilità solidale dei danneggianti ex art. 2055 cod. civ., richiede solo che il fatto dannoso sia imputabile a più persone, anche se per condotte autonome e per titoli diversi, purché causalmente efficienti nella produzione del danno, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15877 del 25 giugno 2013
«Poiché il comodatario, quale detentore della cosa comodata, non può acquistare il possesso "ad usucapionem" senza prima avere mutato, mediante una "interversio possessionis", la sua detenzione in possesso, deve ritenersi che l'intenzione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 518 del 11 febbraio 2000
«Non ricorre l'ipotesi di cui all'art. 2, terzo comma, c.p. quando lo stesso fatto sia punito in base a due leggi coeve, allorché una di esse identifichi come reato, sanzionandola in modo meno grave, una delle condotte integranti gli estremi di un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3489 del 3 marzo 1995
«Fra diversi decreti legge non esaminati dal Parlamento e succedutisi nel tempo sulla stessa materia senza soluzioni di continuità si verifica, ferma restando la loro precarietà, il fenomeno della cosiddetta successione di leggi nel tempo, regolato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1455 del 8 novembre 2000
«L'abrogazione, ad opera dell'art. 18 della legge 25 giugno 1999 n. 205, del reato di oltraggio a pubblico ufficiale previsto dall'art. 341 c.p. non dà luogo ad un fenomeno di successione di leggi penali nel tempo, quale previsto e disciplinato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4323 del 10 maggio 1997
«La causa di giustificazione dello stato di necessità — di cui all'art. 54 c.p. — presuppone l'esistenza di una situazione oggettiva di pericolo in base alla quale un soggetto per salvare un proprio bene si trova costretto a sacrificare il bene di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42328 del 23 novembre 2005
«In tema di c.d. concorso anomalo, il fondamento della responsabilità del concorrente, quale che sia il suo grado di partecipazione al fatto, si rinviene nella situazione di necessario affidamento nei confronti della condotta e della volontà dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7848 del 20 febbraio 2015
«Il reato di omissione di lavori in edifici o altre costruzioni che minacciano rovina è punito a titolo di colpa, sicché è necessario che il proprietario o la persona obbligata in sua vece siano coscienti della situazione di pericolo per le persone...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37495 del 17 ottobre 2011
«Il reato previsto dall'art. 674 c.p. non prevede due distinte ed autonome ipotesi di reato ma un reato unico, in quanto la condotta consistente nel provocare emissioni di gas, vapori o fumo rappresenta una "species" del più ampio "genus"...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 829 del 15 gennaio 2001
«In tema di ricorso avverso l'ordinanza di reiezione dell'istanza di dissequestro di una nave, non è applicabile l'art. 309, comma 1, c.n., che prevede la legittimazione del comandante della nave a ricorrere nell'interesse dell'armatore e, più...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33472 del 9 settembre 2011
«Risponde del delitto di peculato l'amministratore di beni confiscati in sede di prevenzione il quale stipuli a proprio favore polizza assicurative a nome delle società destinatarie del provvedimento di confisca, e con frequenza periodica prelevi,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 464 del 20 gennaio 1992
«In tema di reati contro la pubblica amministrazione, anche alla luce della nuova formulazione dell'art. 358 c.p. introdotta dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86, va attribuita la qualifica di incaricato di pubblico servizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13395 del 18 dicembre 1998
«In tema di concussione, è certamente vero che il codice penale non annovera tra le sue varie disposizioni la fattispecie della «concussione ambientale», ma con tale locuzione, per comodità espressiva, nella giurisprudenza della S.C. si intende...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31689 del 2 agosto 2007
«Il delitto di concussione rappresenta una fattispecie a duplice schema, nel senso che si perfeziona alternativamente con la promessa o con la dazione indebita per effetto dell'attività di costrizione o di induzione del pubblico ufficiale o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38698 del 22 novembre 2006
«La circostanza aggravante prevista dall'art. 319 bis c.p. (avere conferito pubblici impieghi, stipendi o pensioni o stipulato contratti interessanti la P.A. di appartenenza) si applica anche ai dirigenti di aziende municipalizzate in relazione ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21701 del 21 maggio 2013
«La successione normativa fra il previgente testo dell'art. 317 cod. pen., quello introdotto dall'art. 1 comma 75 della l. n. 190 del 2012 e quello del nuovo ed autonomo art. 319 quater cod. pen., si colloca all'interno del peculiare fenomeno della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5508 del 27 gennaio 1997
«La concessionaria pubblica per la trasmissione via radio e televisione in ambito nazionale svolge un pubblico servizio ed incaricati di pubblico servizio devono essere considerati i presentatori-conduttori delle trasmissioni. Poiché il rapporto di...»