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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4088 del 10 maggio 1997
«Quando una società per azioni in base ad un rapporto nascente da convenzione con l'acquirente delle proprie azioni, autonomo dal (seppur collegato al) rapporto sociale cui da vita tale acquisto, attribuisce al socio, verso un corrispettivo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7692 del 31 marzo 2006
«I versamenti operati dai soci in conto capitale (o con altra analoga dizione indicati), pur non incrementando immediatamente il capitale sociale, e pur non attribuendo alle relative somme la condizione giuridica propria del capitale (onde non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8538 del 5 maggio 2004
«Ai sensi dell'art. 2298, primo comma, c.c., i poteri di rappresentanza attribuiti all'amministratore di società in nome collettivo vanno individuati con riferimento agli atti che rientrano nell'oggetto sociale, qualunque sia la loro rilevanza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2301 del 9 marzo 1994
«L'amministratore di una società di persone, che in forza della legge o del patto sociale compia disgiuntamente dagli altri amministratori negozi giuridici, acquistando beni che intesta a sé medesimo, è tenuto a rimettere alla società i beni mobili...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4018 del 2 aprile 1992
«La norma dell'art. 2257 c.c. (dettata per la società semplice, ma applicabile anche a quella in nome collettivo attraverso il richiamo di cui all'art. 2293 c.c.), secondo cui, quando l'amministrazione spetti disgiuntamente a più soci, ciascuno può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 142 del 19 gennaio 1985
«Allorquando in base a una clausola dell'atto costitutivo l'amministrazione di una società semplice sia affidata a un consiglio di soci è configurabile non l'ipotesi dell'amministrazione disgiuntiva di cui all'art. 2257 c.c. ma dell'amministrazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9464 del 19 luglio 2000
«L'art. 2258 c.c., con disposizione dettata per le società semplici, ma applicabile, in virtù del richiamo di cui all'art. 2293 dello stesso codice, alle società in nome collettivo, prevede che, quando per il compimento di un atto è necessario il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13761 del 12 giugno 2009
«Ai sensi del combinato disposto degli art. 2252 e 2259 c.c., la revoca dell'amministratore di società di persone, la cui nomina sia contenuta nell'atto costitutivo, postula l'esistenza congiunta dei presupposti dell'unanimità dei consensi e della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1739 del 18 febbraio 1988
«Le controversie in materia societaria possono in linea generale formare oggetto di compromesso, con esclusione di quelle che hanno ad oggetto interessi della società o che concernono violazione di norme poste a tutela dell'interesse collettivo dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1045 del 17 gennaio 2007
«Costituendo la società di persone un centro di imputazione di situazioni giuridiche distinte da quelle dei soci, ancorché dette società non siano dotate di autonoma personalità giuridica, è configurabile con riguardo ad esse una responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12310 del 5 novembre 1999
«In presenza di una cessione, da parte di una società di persone, della propria azienda ad altro soggetto, senza che la cedente sia stata liberata dai debiti relativi all'azienda ceduta, la determinazione di una situazione di coobbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12772 del 13 dicembre 1995
«L'art. 2260 c.c., che concede alla società di persone, quale ente munito di autonoma sogget¬tività e di un proprio patrimonio, la facoltà di agire contro gli amministratori, per rivalersi del danno subito a causa del loro inadempimento ai doveri...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2736 del 9 marzo 1995
«Il cumulo delle qualifiche di socio e di amministratore non impedisce che le irregolarità o le illiceità commesse dall'amministratore determinino non solo la revoca del mandato e l'esercizio dell'azione di responsabilità, ma anche l'esclusione da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12531 del 14 dicembre 1998
«In tema di società, il diritto al rendiconto di cui all'art. 2261 c.c. non spetta al socio investito della facoltà di amministratore, ancorché egli assuma di essersi, di fatto, disinteressato dell'amministrazione stessa.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3356 del 5 giugno 1985
«Con riguardo all'obbligo di rendiconto, gravante sul socio-amministratore di una società di persone nei confronti degli altri soci, come in genere sul mandatario nei confronti del mandante, il dovere di formare il conto, in modo tale da consentire...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2434 del 28 settembre 1973
«Nelle società personali non è richiesta la redazione di un bilancio in senso tecnico, ma viene formato dall'amministratore un rendiconto (art. 2261 c.c.), il quale è sottoposto all'approvazione dei soci (arg. ex art. 2262 c.c.). Ciò comporta che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1240 del 17 febbraio 1996
«Nella società in accomandita semplice il diritto del singolo socio a percepire gli utili è subordinato, ai sensi dell'art. 2262 c.c. (applicabile in forza del duplice richiamo di cui agli artt. 2315 e 2293), alla sola approvazione del rendiconto,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1036 del 16 gennaio 2009
«In tema di società di persone, e con riguardo alla liquidazione della quota agli eredi del socio defunto, gli art. 2261 e 2289 cod. civ., che devono essere letti congiuntamente, pongono a carico della società l'obbligo di liquidare la quota...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3980 del 20 marzo 2001
«Il criterio di ripartizione dei guadagni e delle perdite, stabilito dal secondo comma dell'art. 2263 c.c. per il socio che ha conferito la propria opera, vale anche all'atto dello scioglimento della società limitatamente al socio predetto per la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3512 del 4 aprile 1998
«L'illecito colposo di uno dei due soci di una società di fatto commesso nell'ambito dell'attività stessa e per il raggiungimento dei suoi scopi costituisce illecito della società ed impegna solidalmente e illimitatamente i suoi soci, con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8468 del 2 agosto 1995
«La presunzione di eguale obbligo di conferimento del socio della società semplice e di eguale partecipazione del medesimo alla società, stabilita, in mancanza di patto contrario, dagli artt. 2253 e 2263 c.c., è esclusa per il socio d'opera la cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24376 del 1 ottobre 2008
«Al contratto di associazione in partecipazione non si applica il divieto del patto leonino, dettato in materia societaria dall'art. 2265 c.c., ai sensi del quale è vietato che uno o più soci siano esclusi in modo totale e costante dagli utili o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8927 del 29 ottobre 1994
«Il divieto del cosiddetto patto leonino posto dall'art. 2265 c.c. (ed estensibile a tutti i tipi sociali, attenendo alle condizioni essenziali del tipo «contratto di società») presuppone una situazione statutaria — costitutiva dei diritti e degli...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 27346 del 24 dicembre 2009
«A seguito dell'apertura della liquidazione coatta amministrativa - ed analogamente a quanto accade nel fallimento - sussiste, in riferimento ai rapporti patrimoniali in essa compresi, una legittimazione processuale suppletiva dei soggetti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26744 del 13 dicembre 2006
«La società di persone, anche se sprovvista di personalità giuridica, costituisce un distinto centro di interessi e di imputazione di situazioni sostanziali e processuali, dotato di una propria autonomia capacità processuale, sicché legittimato ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6376 del 1 aprile 2004
«Il principio secondo il quale le azioni per la liquidazione della quota del socio uscente vanno proposte nei confronti della società, anche se di persone (attesane la indiscutibile qualità di soggetto di diritto, quantunque sfornito di personalità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7692 del 21 agosto 1996
«Con riferimento alle società di fatto (società in nome collettivo irregolari per la mancata iscrizione nel registro delle imprese) — nelle quali, ai sensi degli artt. 2297 e 2266 c.c., la rappresentanza della società e il potere di compiere tutti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7228 del 7 agosto 1996
«Anche alle società di persone, nonostante la loro non perfetta autonomia patrimoniale, — in relazione alle previsioni degli artt. 2267, 2268 e 2304 c.c. in materia di responsabilità personale dei soci per le obbligazioni sociali —, va riconosciuta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19946 del 6 ottobre 2004
«La sentenza di condanna pronunciata in un processo tra il creditore della società ed una società di persone costituisce titolo esecutivo anche contro il socio illimitatamente responsabile, in quanto dall'esistenza dell'obbligazione sociale deriva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18653 del 16 settembre 2004
«Ai fini di una corretta interpretazione della domanda, il giudice di primo grado è tenuto ad interpretare le conclusioni contenute nell'atto di citazione, alle quali si è riportato l'attore in sede di precisazione delle conclusioni, tenendo conto...»