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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10740 del 16 marzo 2011
«La circostanza attenuante speciale per la dissociazione di cui all'art. 8 L. n. 203 del 1991 si fonda sul mero presupposto dell'utilità obiettiva della collaborazione prestata dal partecipe all'associazione di tipo mafioso e non può pertanto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13609 del 5 aprile 2011
«Non è configurabile la continuazione tra il reato associativo e quei reati fine che, pur rientrando nell'ambito delle attività del sodalizio criminoso ed essendo finalizzati al rafforzamento del medesimo, non erano programmabili "ab origine"...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15086 del 13 aprile 2011
«La circostanza attenuante della minima partecipazione al fatto non è compatibile con i reati associativi. (Fattispecie relativa al reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16606 del 29 aprile 2011
«Ai fini della configurabilità del reato di partecipazione ad associazione per delinquere (comune o di tipo mafioso), non è sempre necessario che il vincolo si instauri nella prospettiva di una permanenza a tempo indeterminato, e per fini di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25242 del 23 giugno 2011
«Il dipendente ospedaliero che avverta sollecitamente gli impresari di pompe funebri del decesso imminente o già avvenuto dei ricoverati, pone in essere un atto contrario ai doveri d'ufficio, suscettibile di assumere rilievo come elemento di una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26331 del 6 luglio 2011
«In tema di associazione a delinquere (nella specie di tipo mafioso), la messa a disposizione dell'organizzazione criminale, rilevante ai fini della prova dell'adesione, non può risolversi nella mera disponibilità eventualmente manifestata nei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31345 del 5 agosto 2011
«In tema di associazione di tipo mafioso, ai fini della configurabilità del concorso "esterno" nel reato non è sufficiente il fatto che l'imputato abbia preso in consegna e custodito un'arma di pertinenza dell'organizzazione e destinata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18797 del 16 maggio 2012
«Nei rapporti tra partecipazione ad associazione mafiosa e mero concorso esterno, la differenza tra il soggetto "intraneus" ed il concorrente esterno risiede nel fatto che quest'ultimo, sotto il profilo oggettivo, non è inserito nella struttura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19943 del 25 maggio 2012
«Il concetto di "appartenenza" ad una associazione mafiosa, richiesto ai fini dell'applicazione delle misure di prevenzione, va distinto da quello di "partecipazione", necessario ai fini dell'integrazione del corrispondente reato: quest'ultima...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22582 del 11 giugno 2012
«Integra la fattispecie del concorso esterno in associazione di tipo mafioso, e non quella di favoreggiamento continuato, la condotta reiterata e continuativa di rivelazione a membri del sodalizio criminale di notizie relative ad indagini svolte...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45860 del 23 novembre 2012
«Sono utilizzabili le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia che abbia avuto contatti, in costanza di collaborazione, con le persone che aveva accusato, offrendo la propria ritrattazione in cambio di denaro, non essendo riconducibile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6533 del 17 febbraio 2012
«Per l'applicazione della circostanza aggravante prevista dall'art. 628, comma terzo n. 3, c.p. è necessario che sia accertata l'appartenenza dell'agente a un'associazione di tipo mafioso, ma non che via sia stata una sentenza di condanna o una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13506 del 22 marzo 2013
«Integra il delitto di partecipazione ad una associazione mafiosa la condotta di colui che assolve il compito di far circolare ordini ed informazioni tra accoliti detenuti ed accoliti in libertà. (Fattispecie relativa alla moglie del capo di una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18491 del 24 aprile 2013
«In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso, deve escludersi che la semplice esistenza di relazioni di parentela con un esponente dell'associazione costituisca di per sé prova o solo indizio della appartenenza di un soggetto alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26093 del 13 giugno 2013
«La disposizione che vieta la concessione delle circostanze attenuanti generiche sul solo presupposto dello stato di incensuratezza, introdotta dal d.l. 23 maggio 2008, n. 92, convertito in legge 24 luglio 2008, n. 125, e che si applica ai reati...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35100 del 14 agosto 2013
«La fattispecie del concorso esterno in associazione di tipo mafioso si atteggia come reato permanente, al pari di quella di partecipazione alla medesima associazione da parte del soggetto organicamente inserito nel sodalizio, fermo restando che il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38964 del 20 settembre 2013
«Nel reato di estorsione, integra la circostanza aggravante dell'uso del metodo mafioso l'utilizzo di un messaggio intimidatorio anche "silente", cioè privo di richiesta, qualora l'associazione abbia raggiunto una forza intimidatrice tale da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43901 del 25 ottobre 2013
«La prova della partecipazione di un imprenditore ad una associazione per delinquere di stampo mafioso non può essere desunta dal solo fatto che egli si sia reso disponibile a fungere da formale intestatario di una impresa, o di sue quote, a favore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43963 del 28 ottobre 2013
«In tema di associazione per delinquere, la parziale sovrapposizione di soggetti, tempi, territori e oggetto dell'attività criminale organizzata impone al giudice, per affermare la configurabilità di diversi ed autonomi sodalizi, di fornire...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2242 del 20 gennaio 2014
«In tema di misure cautelari, il reato di concorso esterno in associazione mafiosa è assimilabile, ai fini della presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere di cui all'art. 275, comma terzo, c.p.p. alla partecipazione ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28225 del 1 luglio 2014
«Integra la fattispecie di concorso esterno in associazione di tipo mafioso la condotta di colui che, pur restando al di fuori del sodalizio criminale, assicura allo stesso, nell'arco di un periodo di tempo pluriennale, la costante consegna di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2907 del 22 gennaio 2014
«Il rinvio operato dal secondo comma dell'art. 629 c.p. all'ultimo comma dell'art. 628 c.p., quanto alle circostanze aggravanti applicabili al delitto di estorsione, deve qualificarsi di natura formale o dinamica, e deve intendersi riferito, dopo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 53652 del 23 dicembre 2014
«Per estorsione "ambientale" si intende quella particolare forma di estorsione, che viene perpetrata da soggetti notoriamente inseriti in pericolosi gruppi criminali che spadroneggiano in un determinato territorio e che è immediatamente percepita...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 53675 del 23 dicembre 2014
«In tema di misure cautelari nei confronti di soggetti indagati di partecipazione ad associazione mafiosa, in assenza di elementi da cui risulti l'avvenuto recesso volontario dal sodalizio, la valutazione prognostica sfavorevole prevista dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 25360 del 17 giugno 2015
«È configurabile il reato di cui all'art. 416 bis cod. pen. laddove l'associazione per delinquere si sia radicata "in loco" mutuando dai clan operanti in altre aree geografiche i ruoli, i rituali di affiliazione e il livello organizzativo, e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31413 del 20 luglio 2015
«La circostanza attenuante speciale della dissociazione di cui all'art. 8 legge n.203 del 1991 si fonda sul mero presupposto dell'utilità obiettiva della collaborazione prestata dal partecipe all'associazione di tipo mafioso e non può essere,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 34147 del 4 agosto 2015
«Ai fini della configurabilità della natura mafiosa della diramazione di un'associazione di cui all'art. 416 bis cod. pen., costituita fuori dal territorio di origine di quest'ultima, è necessario che l'articolazione del sodalizio sia in grado di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34874 del 12 agosto 2015
«Ai fini della consumazione del reato di cui all'art. 416 bis cod. pen., è necessario che l'associazione abbia conseguito, in concreto, nell'ambiente nel quale essa opera, e sia pure limitatamente ad un determinato settore, un'effettiva capacità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44704 del 9 novembre 2015
«Ai fini della individuazione del regime sanzionatorio applicabile ai reati permanenti, nella ipotesi di successione di leggi nel tempo, deve farsi riferimento alla data del decreto che dispone il giudizio e, ove questo manchi, trattandosi di rito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45948 del 19 novembre 2015
«L'appello del P.M. avverso ordinanza di rigetto di misura cautelare, motivato con il mero richiamo al contenuto della originaria richiesta cautelare, è inammissibile perchè non soddisfa i requisiti di specificità tranne che nel caso in cui, per...»