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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3021 del 23 agosto 1994
«Il tribunale competente a decidere sull'appello proposto in materia cautelare, ai sensi dell'art. 310 c.p.p., può dichiarare l'inammissibilità del gravame soltanto in presenza di una delle cause generali di inammissibilità, di ordine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1775 del 1 luglio 1994
«L'art. 310 c.p.p. regola l'istituto dell'appello in materia di misure cautelari, quale procedimento speciale rispetto alla impugnazione prevista dal titolo II del libro IX del codice, la cui disciplina di carattere generale (ivi compreso il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1040 del 3 maggio 1994
«Nel disciplinare l'istituto dell'appello in materia di misure cautelari, l'art. 310 c.p.p., mentre espressamente si richiama alle disposizioni dettate dall'art. 309 c.p.p. per quanto concerne la procedura, nulla specifica circa i poteri decisori...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1732 del 11 agosto 1993
«Il tribunale che giudica in sede di appello proposto contro ordinanza in materia di misure cautelari personali ha cognizione limitata ai punti della decisione ai quali si riferiscono i motivi proposti. Peraltro, come qualsiasi giudice di appello,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4032 del 26 gennaio 1993
«In ossequio al principio tantum devolutum quantum appellatum, il giudice di appello è tenuto a limitare la cognizione ai punti del processo interessati dai motivi dell'impugnazione, ma tale principio deve essere correlato con quello della naturale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1740 del 16 giugno 1992
«Anche nel processus libertatis trova applicazione il generalissimo principio del ne bis in idem, cosicché nello speciale giudizio di appello regolato dall'art. 310 c.p.p. non possono riproporsi, neppure tramite lo strumentale ricorso all'istituto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3183 del 28 gennaio 1997
«In materia di impugnazione di ordinanze che dispongono misure cautelari, il divieto di produrre nuovi atti o documenti in appello, scaturente dall'art. 310, comma secondo, c.p.p., non si estende agli atti interni del processo, quali le sentenze e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6016 del 12 gennaio 1996
«Nel procedimento di appello avverso provvedimenti in materia di misure cautelari, disciplinato dall'art. 310 c.p.p., atteso il mancato richiamo, in detta norma, del disposto di cui all'art. 309, comma 9, c.p.p. (che consente l'annullamento e la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1971 del 24 agosto 1995
«Il tribunale, in sede di appello avverso provvedimento in materia di misure cautelari personali all'udienza di discussione può acquisire, in analogia a quanto previsto per il giudizio di appello ordinario, compatibilmente con la natura ed i tempi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1613 del 24 aprile 1995
«Gli elementi in base ai quali il tribunale deve decidere sull'appello proposto, ex art. 310 c.p.p., avverso il rigetto della richiesta di revoca della misura cautelare, devono essere quelli già entrati nella sfera di disponibilità del giudice che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 617 del 29 marzo 1994
«Anche se per il giudizio di appello in materia di provvedimenti de libertate l'art. 310 c.p.p. non richiama le disposizioni dell'art. 309, nono comma, stesso codice che, con riferimento alla procedura del riesame, riconosce espressamente alle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 945 del 18 maggio 1993
«L'art. 310 c.p.p., che contiene le norme sull'appello contro le ordinanze in materia di misure cautelari personali, richiama il primo, secondo, terzo, quarto e settimo comma dell'art. 309 c.p.p., che riguarda il riesame e non il quinto comma, che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2753 del 20 ottobre 1992
«Il divieto di produrre nuovi atti e documenti in sede di appello, in tema di misure cautelari personali, scaturente dall'art. 310, secondo comma, c.p.p., non si estende agli atti interni del processo, quali le sentenze ed i provvedimenti resi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19784 del 8 maggio 2013
«In tema di misure cautelari personali, l'appello proposto dal P.M. può essere presentato presso la cancelleria del Tribunale del luogo ove ha sede la Corte d'appello nella cui circoscrizione è compreso l'ufficio del giudice che ha emesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1349 del 20 maggio 1998
«In materia di appello cautelare, l'art. 310, comma secondo, c.p.p. prevede, attraverso il rinvio all'art. 309, comma quarto, dello stesso codice, che nell'atto di impugnazione sia apposta, tra l'altro, l'indicazione del soggetto che lo presenta e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4387 del 27 settembre 1995
«La partecipazione del difensore alla camera di consiglio fissata a seguito di appello del pubblico ministero avverso l'ordinanza di revoca della misura cautelare è facoltativa e non necessaria; tuttavia se il difensore, per legittimo impedimento,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19203 del 21 maggio 2012
«Il termine per la proposizione da parte del P.M. dell'appello ai sensi dell'art. 310 c.p.p. avverso l'ordinanza del G.i.p. che, con un unico provvedimento, accolga parzialmente la richiesta di misura cautelare personale, rigettandola per alcuni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22705 del 16 giugno 2005
«Il termine per la proposizione da parte del P.M. dell'appello ai sensi dell'art. 310 c.p.p. avverso l'ordinanza del G.i.p. di diniego dell'applicazione della misura cautelare personale relativamente a taluni indagati, inserita in un unico, più...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3052 del 18 ottobre 2000
«In tema di appello avverso i provvedimenti de libertate, il termine di dieci giorni entro il quale il difensore può proporre il gravame non decorre necessariamente dalla data di notificazione dell'avviso di deposito dell'ordinanza impugnata, ma,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2165 del 17 giugno 1993
«Anche per l'appello avverso ordinanza in materia di misure cautelari personali, disciplinato dall'art. 310 c.p.p., vale il principio generale stabilito dall'art. 585, terzo comma, stesso codice, secondo cui, quando la decorrenza dei termini per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3411 del 11 gennaio 1994
«È manifestamente infondata l'eccezione di illegittimità costituzionale della disposizione di cui all'art. 310, secondo comma, c.p.p., nella parte in cui non prevede, al pari di quanto disposto dall'art. 309, decimo comma, stesso codice, la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45402 del 5 dicembre 2008
«Il ricorso immediato per cassazione può essere proposto, ai sensi dell'art. 311, comma secondo, c.p.p., soltanto contro le ordinanze che dispongono una misura coercitiva: ne consegue che avverso i provvedimenti di revoca, modifica o estinzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3677 del 16 luglio 1998
«Il ricorso immediato per cassazione, cosiddetto per saltum, avverso i provvedimenti concernenti la revoca, la modificazione o l'estinzione delle misure cautelari non è consentito nel vigente ordinamento processuale, dovendo, nelle predette...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1739 del 27 marzo 1997
«Il provvedimento con cui il giudice (nella specie, dell'udienza preliminare) revoca la precedente ordinanza cautelare ed applica la misura dell'obbligo di dimora non può qualificarsi come provvedimento che applica una misura coercitiva, ma come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2794 del 5 giugno 1996
«In tema di misure cautelari il ricorso per saltum è proponibile, ai sensi dell'art. 311, comma 2, c.p.p., solo contro i provvedimenti che «dispongono una misura coercitiva» nonché, secondo l'art. 568, comma 2, dello stesso codice, contro quelli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2821 del 5 giugno 1995
«Il ricorso per cassazione per saltum è proponibile avverso le ordinanze genetiche delle misure coercitive e anche contro quei provvedimenti afferenti allo status libertatis non altrimenti impugnabili, ma non nei confronti delle ordinanze...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4379 del 26 novembre 1993
«L'ordinanza in tema di sostituzione della misura cautelare personale (nella specie, di diniego di sostituzione con gli arresti domiciliari della custodia cautelare in carcere) è soggetta ad appello a norma dell'art. 310 c.p.p., e non a ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2798 del 24 settembre 1999
«L'art. 311, comma primo, c.p.p. disciplina il ricorso per cassazione contro le decisioni emesse in sede di riesame e d'appello (artt. 309 e 310) e, al comma secondo, introduce, nel caso di violazione di legge, il ricorso per cassazione contro le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1100 del 19 aprile 1996
«L'art. 311, comma 2, c.p.p., limita i vizi deducibili con il ricorso per saltum alla violazione di legge, con l'esclusione dei vizi attinenti alla motivazione: con la conseguenza che non è consentito far valere, con il suddetto ricorso, le censure...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 3032 del 20 giugno 1995
«Tra i vizi deducibili con il ricorso per saltum avverso i provvedimenti cautelari, che l'art. 311, secondo comma, c.p.p., limita alla violazione di legge, non rientrano i vizi attinenti alla motivazione, con la conseguenza che resta esclusa la...»