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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6685 del 4 giugno 1992
«La funzione probatoria del registro delle lezioni non può essere limitata all'anno accademico al quale il registro si riferisce, ma ha (in carenza di dati normativi che ne restringono la portata) la ben più ampia estensione anche temporale di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1906 del 10 febbraio 1990
«Tutti i dipendenti dell'Inps — che il controllo dello Stato e la natura del fine perseguito caratterizzano come ente pubblico — quando non sono rivestiti di una vera potestas per la quale assumono la veste di pubblico ufficiale, sono incaricati di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30154 del 9 luglio 2004
«Il dipendente comunale addetto al controllo e alla vigilanza del mercato ortofrutticolo è persona incaricata di un pubblico servizio.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3809 del 25 gennaio 1995
«Il coadiutore amministrativo, addetto in una Usl alla verifica della titolarità degli utenti ad ottenere il rilascio dei referti di analisi di laboratorio, previo controllo della relativa documentazione di preventivo pagamento dell'importo dovuto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35868 del 4 ottobre 2011
«L'ausiliario dei servizi assistenziali di un ente di diritto pubblico che presti funzione vicaria nell'ambito di finalità di assistenza, cura e riabilitazione dei soggetti disabili è incaricato di pubblico servizio, ove gli spettino, oltre ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20441 del 24 maggio 2007
«Agli effetti penali, riveste la qualità di incaricato di pubblico servizio lo stradino cantoniere dell'A.N.A.S. che svolge attività di controllo del territorio di sua spettanza per prevenire ed individuare pericoli ed abusi. (Fattispecie in tema...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24075 del 30 maggio 2003
«All'operatore obitoriale deve essere riconosciuta la qualità di incaricato di pubblico servizio, in quanto, seppur privo di poteri autoritativi, svolge un'attività regolata da norme di diritto pubblico, non limitata a semplici mansioni d'ordine o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7722 del 23 febbraio 2004
«Ai fini della configurabilità del reato di calunnia, la falsa accusa può anche realizzarsi sottacendo artatamente alcuni elementi della fattispecie, così da fornire una rappresentazione del fatto fuori del suo contesto e far apparire quindi come...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1255 del 14 gennaio 2014
«Integra il delitto di calunnia la denuncia con la quale si rappresentino circostanze vere, astrattamente riconducibili ad una determinata figura criminosa, celando, però, consapevolmente la concorrenza di una causa di giustificazione. (In...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44624 del 17 novembre 2004
«Sussiste la circostanza aggravante dell'avere agito per un motivo abietto (art. 61, n. 1, c.p.) relativamente ad un reato commesso, in un contesto di criminalità organizzata, al fine di conseguire il controllo incontrastato su una determinata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2884 del 9 marzo 2000
«Il fine del conseguimento di un incontrastato controllo criminale su un determinato territorio, in vista dello sfruttamento illecito dello stesso attraverso ulteriori attività delinquenziali di tipo mafioso, ben può essere ritenuto, nei congrui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33994 del 21 settembre 2010
«Non integra il delitto di diffamazione (art. 595 c.p.), la condotta di colui che invii un esposto al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati contenente dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del proprio legale, considerato che, in tal...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37435 del 23 settembre 2004
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, integra l'esimente putativa dell'esercizio del diritto di cronaca (art. 51 c.p.) il controllo della notizia attraverso il riferimento a fonti di sicura qualità ed affidabilità, che trova attuazione allorché...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5941 del 22 maggio 2000
«Ai fini della configurabilità dell'esimente di cui all'art. 51 c.p. per il reato di diffamazione a mezzo stampa, l'esercizio del diritto di cronaca e di critica, per avere efficacia scriminante, postula: l'interesse che i fatti narrati rivestano...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12558 del 16 marzo 2004
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione occorrono: a) lo «stato d'ira» costituito da una situazione psicologica caratterizzata da un impulso emotivo incontenibile, che determina la perdita dei poteri di autocontrollo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 684 del 26 gennaio 1993
«Per il riconoscimento dell'attenuante della provocazione è necessario che il reato sia stato commesso non già in un generico stato di emozione e di turbamento di animo, ma in uno stato di ira; è necessario, cioè, che l'agente abbia perduto il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11915 del 12 marzo 2014
«La circostanza attenuante dell'aver agito per suggestione di una folla in tumulto postula la sussistenza di una riunione imponente e disordinata di individui che, per effetto di una spinta emozionale, reagisca in modo improvviso e rumoroso e il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7847 del 16 giugno 1999
«Nel delitto di evasione per allontanamento dal luogo degli arresti domiciliari, oggetto della tutela penale è il rispetto dovuto all'autorità delle decisioni giudiziarie sul presupposto di un legittimo stato di arresto o di detenzione del soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15208 del 8 aprile 2009
«La sussistenza del reato di evasione dagli arresti domiciliari disposti a seguito di aggravamento della misura cautelare dell'obbligo di dimora non è esclusa qualora sia stata successivamente accertata la carenza dei presupposti in fatto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4982 del 22 aprile 1987
«Sussiste l'estremo oggettivo del delitto di evasione nel comportamento di chi, dopo che gli è stato notificato, in un ambiente vigilato dalla forza pubblica, un provvedimento restrittivo della libertà personale, fugga, eludendo il controllo degli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25976 del 7 luglio 2010
«Il delitto di evasione, che è reato istantaneo con effetti permanenti, si consuma nel momento stesso in cui il soggetto attivo si allontana dal luogo della detenzione o degli arresti domiciliari. Ne consegue che l'effetto permanente cessa quando...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8646 del 27 luglio 1995
«In tema di evasione, per chi è agli arresti domiciliari, il termine «abitazione» di cui all'art. 385 comma 3 c.p., va riferito solo al luogo in cui la persona conduce vita domestica e non alle appartenenze (come cortili e giardini); la norma,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2160 del 16 febbraio 1990
«Il termine «allontanarsi», impiegato dall'art. 385 c.p. per chi è agli arresti domiciliari, va letto con riferimento a quest'ultima espressione e nel più ampio contesto dell'economia cui la norma corrisponde, nel senso cioè che l'interessato resti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34371 del 11 agosto 2004
«In tema di incendio colposo, la posizione di garanzia dell'installatore di un impianto di qualsiasi genere non è limitata al mero accertamento della sua funzionalità ma si estende ad una verifica complessiva della struttura in cui l'impianto è...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46177 del 18 novembre 2013
«La configurabilità del reato di cui all'art.87-bis d.P.R. n. 570 del 1960, relativo alla esposizione di fatti non corrispondenti al vero nella dichiarazione autenticata di accettazione della candidatura alle elezioni comunali, prescinde dalla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10883 del 20 dicembre 1996
«Atti pubblici del comune non sono solo gli atti del sindaco o degli organi collegiali che manifestano la volontà dell'ente verso l'esterno, ma qualunque atto che, pure proveniente da singoli consiglieri comunali, sia destinato per previsione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10050 del 18 ottobre 1988
«Agli effetti penali, è atto pubblico solo formalmente derivativo ma sostanzialmente originale la lettera di chiarimenti forniti dal sindaco del comune al comitato regionale di controllo in ordine a delibera della giunta comunale. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2878 del 4 marzo 1988
«I rapporti di polizia, e quindi anche quelli sottoscritti dagli agenti di custodia nell'ambito della loro specifica competenza, sono atti pubblici, la cui soppressione integra l'ipotesi criminosa di cui all'art. 490 c.p. (Fattispecie in tema di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7018 del 9 maggio 1989
«L'esposizione all'esterno del veicolo dell'attestato di versamento in c/c della tassa per mezzi a motore (cosiddetto disco-contrassegno) contraffatto non integra il reato di truffa poiché la circolazione non avviene in forza di errore indotto con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25516 del 12 giugno 2003
«La prova scritta del candidato di un pubblico concorso costituisce atto pubblico e non già scrittura privata, ove sia redatta su fogli appositamente timbrati, firmati e progressivamente numerati dai componenti della commissione. Tali incombenti...»