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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23628 del 18 novembre 2015
«Nelle società cooperative la comunicazione della deliberazione di esclusione del socio, prevista dall'art. 2527 c.c. ai fini del decorso del termine di trenta giorni per proporre opposizione, non richiede l'adozione di specifiche formalità o di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2469 del 10 febbraio 2015
«Qualora le parti del contratto abbiano espressamente subordinato l'operatività della garanzia assicurativa all'adozione, da parte dell'assicurato, di determinate misure di sicurezza, il giudice non può sindacare la loro concreta idoneità ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 287 del 13 gennaio 2015
«In tema di danno da insidia stradale, quanto più la situazione di pericolo connessa alla struttura o alle pertinenze della strada pubblica è suscettibile di essere prevista e superata dall'utente-danneggiato con l'adozione di normali cautele,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5685 del 20 marzo 2015
«In tema di privilegio generale sui mobili, l'art. 2751 bis, primo comma, n. 5, cod. civ., come sostituito dall'art. 36 del d.l. 9 febbraio 2012, n. 5, convertito dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, laddove accorda il privilegio ai crediti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6432 del 31 marzo 2015
«In tema di espropriazione immobiliare, la previsione, ex art. 565 c.p.c., - sia nel testo ante riforma di cui al d.l. 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, che in quello ad essa successivo -...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7117 del 9 aprile 2015
«In materia di opposizione agli atti esecutivi, sebbene l'introduzione della fase di merito del giudizio - da compiersi nel rispetto del termine perentorio fissato dal giudice dell'esecuzione, ai sensi dell'art. 618, secondo comma, c.p.c. - debba...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7405 del 13 aprile 2015
«L'ampio ambito applicativo dell'art. 2087 c.c., rende necessario l'apprestamento di adeguati mezzi di tutela dell'integrità fisiopsichica dei lavoratori nei confronti dell'attività criminosa di terzi nei casi in cui la prevedibilità del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12962 del 22 giugno 2016
«Nel procedimento di adozione in casi particolari di cui all'art. 44, comma 1, lett. d), della l. n. 184 del 1983, non è configurabile un conflitto di interessi "in re ipsa", anche solo potenziale, tra il minore adottando ed il genitore-legale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20444 del 11 ottobre 2016
«La sentenza di condanna generica postula, quale presupposto necessario e sufficiente a legittimarne l'adozione, solo l'accertamento di un fatto ritenuto, alla stregua di un giudizio di probabilità, potenzialmente produttivo di danni, mentre il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3147 del 22 marzo 1975
«Le aggravanti del mezzo fraudolento e della esposizione alla pubblica fede possono concorrere nel delitto di furto di autoveicoli anche quando questi siano stati lasciati incustoditi senza l'adozione di particolari precauzioni. Invero la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11977 del 9 settembre 1989
«In tema di furto, la ratio dell'aggravamento della pena, previsto dall'art. 625, n. 7, terza ipotesi, c.p., non è correlata alla natura — pubblica o privata — del luogo ove si trova la «cosa», ma alla condizione di esposizione di essa alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 406 del 14 marzo 1990
«Nel caso di dichiarazione di incompetenza adottata dal giudice ai sensi del comma primo dell'art. 22 del nuovo c.p.p., il P.M. rimane libero di proseguire le indagini preliminari, non essendo vincolato alla pronuncia del giudice. Qualora però il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2346 del 17 settembre 1992
«L'adozione del rito abbreviato, nei procedimenti che proseguono con l'osservanza delle norme anteriormente vigenti, comporta che le impugnazioni avverso le sentenze pronunciate in detti procedimenti debbano essere proposte nei termini indicati...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2518 del 13 dicembre 1995
«In tema di associazione per delinquere di stampo mafioso, la condotta criminosa addebitata al singolo imputato, è quella cristallizzata nel decreto che impone il rinvio a giudizio, che ne interrompe la permanenza. Pertanto, la successiva condotta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5027 del 15 novembre 1995
«L'indulto di cui ai decreti 18 dicembre 1981, n. 744, 16 dicembre 1986, n. 865 e 22 dicembre 1990, n. 394, non si applica, in virtù delle esclusioni oggettive ivi previste, al delitto di cui all'art. 630 c.p. (sequestro di persona a scopo di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5167 del 27 gennaio 1995
«Nell'adozione della custodia cautelare in carcere, per stabilire se le condizioni di salute della persona consentano le cure necessarie in stato di detenzione, occorre fare riferimento al suo stato clinico attuale, in rapporto alla terapia che può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1445 del 7 febbraio 1996
«La violazione dell'obbligo di presentarsi in questura impartito allo straniero soggiornante in Italia è riconducibile alla fattispecie di cui all'art. 650 c.p. e non a quella disciplinata dall'art. 15 del T.U.L.P.S., depenalizzata ai sensi del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1876 del 23 maggio 1996
«In materia di misure cautelari personali, in virtù della modifica apportata all'art. 292, comma 2, c.p.p. dall'art. 9, L. 8 agosto 1995, n. 332, il decorso del tempo dalla commissione del reato ha acquisito una rilevanza primaria nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2999 del 28 novembre 1996
«Il pubblico ministero nel richiedere l'adozione di una misura coercitiva non è tenuto ex art. 291, comma primo, c.p.p. a trasmettere al giudice determinati specifici atti, ma solo quelli che egli stesso ritiene opportuno porre a fondamento della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11520 del 15 dicembre 1997
«Integra l'estremo oggettivo del reato di abuso di ufficio (art. 323 c.p., come modificato dalla L. 16 luglio 1997 n. 234), l'adozione di una delibera comunale che conclude ed approva una gara a trattativa privata dopo che i lavori siano già stati...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 241 del 6 agosto 1997
«In tema di procedimento di riesame, l'omessa trasmissione al tribunale della libertà, nel termine perentorio di cui al quinto comma dell'art. 309 c.p.p., dei decreti autorizzativi e degli altri atti relativi alle intercettazioni di conversazioni o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2691 del 19 marzo 1997
«La Commissione tecnica provinciale di vigilanza sui pubblici spettacoli — anche in considerazione della sua peculiare composizione collegiale — non costituisce un organo dotato di autonomo potere di ordinanza, essendo le attribuzioni consultive ed...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5752 del 18 febbraio 1998
«L'omissione dell'informazione di garanzia prima dell'adozione del decreto di sequestro, ovvero la mancata indicazione degli elementi di essa nello stesso decreto in caso di contestualità, comporta la nullità del provvedimento per violazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9983 del 22 settembre 1998
«Secondo la formulazione della norma dell'art. 323 c.p. introdotta con l'entrata in vigore della L. 16 luglio 1997, n. 234, la condotta criminosa si concreta nella violazione di norme di legge o di regolamento, con la conseguenza che sono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 784 del 21 gennaio 1999
«In tema di rifiuto di atti di ufficio, per atto di ufficio che per «ragione di giustizia» deve essere compiuto senza ritardo, al pari di quanto previsto dall'art. 650 c.p., deve intendersi qualunque provvedimento od ordine autorizzato da una norma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7290 del 20 giugno 2000
«Per la configurazione del reato di cui all'art. 323 c.p. si richiede che il pubblico ufficiale agisca in violazione di norme di legge o di regolamento, il reato non può essere ravvisato sicché quando, in un procedimento amministrativo complesso e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 784 del 29 marzo 2000
«Fra gli atti che l'autorità procedente deve trasmettere al tribunale del riesame, ai sensi dell'art. 309, comma 5, c.p.p., non rientra la richiesta di applicazione della misura cautelare a suo tempo avanzata dal pubblico ministero al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, ordinanza n. 45371 del 20 dicembre 2001
«In tema di impugnazioni, allorché un provvedimento giurisdizionale sia impugnato dalla parte interessata con un mezzo di gravame diverso da quello legislativamente prescritto, il giudice che riceve l'atto deve limitarsi, a norma dell'art. 568,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38448 del 15 novembre 2002
«Il provvedimento con cui il giudice del dibattimento dichiara la nullità del decreto di citazione a giudizio emesso dal Gip a seguito di opposizione a decreto di condanna, per omessa enunciazione in forma chiara e precisa del fatto, restituendogli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43202 del 19 dicembre 2002
«La contravvenzione prevista dall'art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell'autorità) non è configurabile quando la violazione dell'obbligo o del divieto imposto dal provvedimento amministrativo sia già prevista da una fonte normativa...»