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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9212 del 14 marzo 2000
«Il debito del soggetto che, a seguito di revocatoria fallimentare, sia tenuto alla restituzione di una somma oggetto di pagamento effettuato dal fallito sorge con la sentenza di accoglimento della domanda di revoca e nei confronti della massa dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8874 del 14 aprile 2006
«L'azione revocatoria fallimentare dei pagamenti attribuisce al curatore un diritto potestativo alla restituzione delle somme pagate in violazione della regola del concorso, che non muta la sua natura per il fatto di realizzarsi attraverso una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3920 del 17 febbraio 2011
«La motivazione della sentenza "per relationem" è ammissibile, ben potendo il giudice far riferimento ad altri documenti acquisiti agli atti, purchè dalla giustapposizione del testo redatto dal giudice e di quello cui quest'ultimo fa rinvio risulti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11224 del 26 maggio 2005
«In materia di azione revocatoria fallimentare di un contratto di compravendita stipulato da una società di capitali, successivamente assoggettata ad una procedura concorsuale (nella specie, alla amministrazione straordinaria), con altra società di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2990 del 10 febbraio 2006
«L'esenzione dall'azione revocatoria ai sensi dell'art. 67 legge fall. prevista, per i pagamenti effettuati dal debitore ceduto al cessionario, dall'articolo 6 della legge n. 52 del 1991 (recante disciplina della cessione dei crediti d'impresa) è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19043 del 3 settembre 2010
«In tema di revocatoria fallimentare delle rimesse su conto corrente bancario, non è applicabile in via retroattiva il criterio del c.d. massimo scoperto (il quale consiste nella differenza tra il massimo del saldo passivo raggiunto dal conto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5438 del 29 febbraio 2008
«La chiusura del fallimento ed il conseguente ritorno in bonis dell'impresa già dichiarata fallita consentono a quest'ultima la prosecuzione delle sole azioni che potevano essere promosse e che siano state avviate prima dell'apertura del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6018 del 16 aprile 2003
«La domanda risarcitoria per ritardata restituzione di un immobile, proposta dalla curatela fallimentare che, nell'esercizio della facoltà riconosciuta dall'art. 72 L. fall., abbia optato per lo scioglimento di un contratto preliminare di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5724 del 18 aprile 2001
«Al credito vantato dalla società di factoring a titolo di rimborso dei corrispettivi versati alla società (poi fallita) a seguito di cessione dei crediti per canoni scaduti di sublocazione non va applicato il disposto dell'art. 7 della legge n. 52...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 755 del 2 novembre 1999
«Nel caso di fallimento del promissario compratore, la dichiarazione del curatore - ai sensi del secondo comma dell'art. 72 della legge fallimentare - di scioglimento dal vincolo contrattuale agisce su di esso caducandolo fin dall'origine, con la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3728 del 15 febbraio 2011
«In tema di preliminare di compravendita, comunicata dal promittente venditore la volontà di recedere dal contratto e di incamerare la ricevuta caparra confirmatoria, ai sensi dell'art. 1385, secondo comma, c.c., e promossa, prima del fallimento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3765 del 19 febbraio 2007
«Nel sistema della legge fallimentare il procedimento di verificazione dello stato passivo ha natura giurisdizionale e decisoria ed è strutturato sullo schema del processo di cognizione, sia pure con gli adattamenti imposti dal carattere sommario...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22012 del 19 ottobre 2007
«La sentenza che, definendo il giudizio di opposizione allo stato passivo, accerti l'inopponibilità del credito, perché basato su scrittura priva di data certa, non esclude la sua efficacia tra le parti, ma soltanto la sua anteriorità al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 598 del 14 gennaio 2008
«In tema di ammissione al passivo fallimentare del credito del coltivatore diretto del fondo per i corrispettivi dei prodotti conferiti alla cooperativa di cui è socio e non pagati, non è configurabile la causa di prelazione ai sensi dell'art. 2751...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5869 del 22 aprile 2002
«In tema di fallimento, ove siano disconosciute, in sede di ammissione allo stato passivo, le ragioni di prelazione di un credito per omessa specificazione dell'oggetto del pegno su titoli, l'azione del creditore di accertamento negativo della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5494 del 5 aprile 2012
«La sentenza del giudice tributario emessa nei confronti di un soggetto fallito, allorché il giudizio sia stato intrapreso prima della dichiarazione di fallimento e sia proseguito fra le parti originarie, non può fare stato nei confronti del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21722 del 22 ottobre 2010
«L'ammissione al passivo del fallimento del responsabile civile, per il credito da risarcimento del danno da reato, richiesta dalla parte offesa in via privilegiata ai sensi dell'art. 2768 c.c., che riconosce il diritto alla prelazione sui beni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11580 del 28 luglio 2003
«La regola contenuta nel terzo comma dell'art. 95 l. fall. — secondo la quale, se il creditore risulta da sentenza non passata in giudicato, è necessaria l'impugnazione nel caso che non si voglia ammettere il credito al passivo del fallimento —...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 15796 del 27 luglio 2015
«La sentenza con cui, in primo grado, venga accertato (integralmente o parzialmente) ovvero rigettato un credito nei confronti di un imprenditore dichiarato insolvente e posto, successivamente alla pubblicazione della stessa, in amministrazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5294 del 5 marzo 2009
«Qualora il fallimento sia stato dichiarato successivamente al 16 luglio 2006 (data di entrata in vigore del D.L.vo n. 5 del 2006), ancorché in accoglimento di un ricorso depositato anteriormente, la procedura è regolata dalla nuova normativa, ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14594 del 13 luglio 2015
«L'istituto dell'esdebitazione, previsto dagli artt. 142 e seguenti della legge fall., nel testo introdotto dal d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5 e modificato dal d.l.vo 12 settembre 2007, n. 169, trova applicazione, secondo quanto disposto dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8575 del 28 aprile 2015
«La rinuncia da parte del debitore agli effetti favorevoli della decisione resa in sede di appello, con la quale è stato omologato il concordato preventivo da lui proposto, previa revoca del fallimento dichiarato in primo grado, non esclude la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4347 del 26 luglio 1985
«I crediti nei confronti dell'impresa che sia stata posta in liquidazione coatta amministrativa, ivi inclusi quelli derivanti da rapporti di lavoro, devono essere fatti valere in sede concorsuale, nell'ambito del procedimento di verifica affidato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5113 del 27 febbraio 2008
«La norma dell'art. 95, comma terzo, del R.D. 16 marzo 1942, n. 267 va interpretata estensivamente e deve, pertanto, trovare applicazione anche nel caso di sentenza, non ancora passata in giudicato, che abbia rigettato (anche solo in parte) la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17557 del 10 dicembre 2002
«In tema di procedura concorsuale relativa ad un istituto bancario, a norma dell'art. 95, comma terzo, legge fallimentare — applicabile anche alla liquidazione coatta amministrativa ai sensi dell'art. 201 della medesima legge, nonché alla speciale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5709 del 12 giugno 1990
«Nel caso di domanda inerente a credito nei confronti di impresa sottoposta a liquidazione coatta amministrativa, il principio, secondo il quale non si verifica temporanea improponibilità della domanda medesima, quando, prima dell'instaurazione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37920 del 25 ottobre 2010
«Non viola il principio di correlazione con l'accusa la sentenza che condanni l'imputato del reato di bancarotta fraudolenta per una delle condotte alternativamente previste dalla norma incriminatrice e diverse da quella indicata in imputazione,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43076 del 21 novembre 2007
«In tema di reati fallimentari, posto che la sentenza dichiarativa di fallimento non fa stato nel processo penale, per cui spetta al giudice penale il potere - dovere di verificare autonomamente, tra l'altro, se l'imputato possa o meno essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4302 del 1 aprile 1976
«I vizi delle sentenze civili e degli atti che ne rappresentano gli antecedenti logici e cronologici non possono farsi valere se non attraverso le impugnazioni, che il legislatore appresta nello stesso processo, con la conseguenza che restano...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21872 del 8 giugno 2010
«La chiusura del fallimento per sopravvenuta mancanza del passivo non esclude la legittimità e l'efficacia della sentenza dichiarativa di fallimento e non fa venir meno sul piano oggettivo il reato di bancarotta fraudolenta documentale (In...»