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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1161 del 18 gennaio 2017
«In materia di separazione personale dei coniugi, la controversia relativa al rimborso della quota parte delle spese straordinarie relative ai figli, sostenute dal coniuge affidatario, non è solo soggetta agli ordinari criteri di competenza, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 106 del 7 gennaio 2016
«Al fine di verificare se siano rispettati i vincoli di altezza fissati dai regolamenti edilizi, quando l'entità del distacco tra fabbricati sia stabilita in rapporto all'altezza delle costruzioni che si fronteggiano, l'altezza da prendere in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 21585 del 19 ottobre 2011
«In tema di procedimento disciplinare riguardante gli avvocati, integra gli estremi dell'illecito disciplinare, per violazione dell'art. 45 del codice deontologico forense, la pattuizione di un compenso aggiuntivo economicamente rilevante per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5619 del 26 aprile 2012
«In tema di compensi professionali, non sussiste il patto di quota lite, vietato dal terzo comma dell'art. 2233 c.c. (nella formulazione "ratione temporis" applicabile, antecedente alla sostituzione operante dall'art. 2, comma 2 bis, del d.l. 4...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20839 del 2 ottobre 2014
«In tema di compensi professionali, la disposizione di cui all'art. 2233, terzo comma, cod. civ. (nel testo applicabile "ratione temporis" antecedente alla sostituzione operata dall'art. 2, comma 2 bis, del d.l. 4 luglio 2006, n. 223, conv., con...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25012 del 25 novembre 2014
«L'aleatorietà del patto di quota lite non ne impedisce la valutazione di equità ai fini disciplinari, in quanto l'art. 45 del codice deontologico forense, nel testo deliberato il 18 gennaio 2007, vieta l'accordo quotalizio che preveda un compenso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19291 del 22 settembre 2011
«In caso di cessione d'azienda assoggettata al regime di cui all'art. 2112 c.c., posto il carattere retributivo e sinallagmatico del trattamento di fine rapporto che costituisce istituto di retribuzione differita, il datore di lavoro cedente rimane...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8191 del 7 aprile 2006
«La prescrizione del diritto ad ottenere il pagamento del trattamento di fine rapporto decorre dalla cessazione del rapporto di lavoro e tale diritto non va confuso col diritto, maturante anche nel corso del rapporto, all'accertamento della quota...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21239 del 10 ottobre 2007
«In tema di accantonamenti utili ai fini del trattamento di fine rapporto, occorre distinguere fra l'azione di mero accertamento dell'entità della quota da accantonare, da quella strumentale intesa ad ottenere concreta attuazione di un particolare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3894 del 18 febbraio 2010
«Il diritto al trattamento di fine rapporto sorge, a norma dell'art. 2120 c.c., al momento della cessazione del rapporto ed in conseguenza di essa, essendo irrilevante, al fine di ipotizzare una diversa decorrenza, l'accantonamento annuale della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8803 del 5 aprile 2017
«La natura di comunione senza quote della comunione legale dei coniugi permane sino al momento del suo scioglimento, di cui all’art. 191 c.c., allorquando i beni cadono in comunione ordinaria e ciascun coniuge, che abbia conservato il potere di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 27966 del 31 ottobre 2018
«In tema di impresa familiare, il partecipante che agisce per ottenere la propria quota di utili ha l'onere di provare la consistenza del patrimonio aziendale e la quota astratta della propria partecipazione, potendo a tal fine ricorrere anche a...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 20971 del 22 agosto 2018
«Il legittimario totalmente pretermesso dall'eredità che, a tutela del proprio diritto alla reintegrazione della quota di legittima, impugna per simulazione un atto compiuto dal "de cuius", agisce in qualità di terzo e non in veste di erede -...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 20961 del 22 agosto 2018
«L'art. 720 c.c. non obbliga il giudice ad attenersi necessariamente al criterio della quota maggiore, nel caso in cui uno o più immobili non siano comodamente divisibili, riconoscendogli la legge il potere discrezionale di derogare al criterio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25120 del 10 ottobre 2018
«Il rendiconto, ancorché per il disposto dell'art. 723 c.c. costituisca operazione contabile che deve necessariamente precedere la divisione, poiché preliminare alla determinazione della quota spettante a ciascun condividente, non si pone,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17726 del 6 luglio 2018
«In tema di compensi per prestazioni professionali di avvocato, il patto di quota lite, stipulato durante la vigenza dell'art. 2, comma 1, lett. a), d.l. n. 223 del 2006, conv., con modif., in l. n. 248 del 2006 (prima dell'entrata in vigore...»
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Cassazione civile, Sez. VI, ordinanza n. 24769 del 8 ottobre 2018
«In tema di valutazione della quota sociale ex art. 2289 c.c., occorre tener conto anche del valore dell'avviamento e, secondo una stima di ragionevole prudenza, della futura redditività dell'azienda, considerato che la norma, facendo riferimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 17493 del 4 luglio 2018
«In tema di azione individuale del socio di s.r.l., avente per oggetto l'esercizio dell'azione sociale di responsabilità contro gli amministratori, sussiste litisconsorzio necessario con la società medesima in quanto l'autonoma iniziativa del...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 17492 del 4 luglio 2018
«In tema di legittimazione ad agire degli ex soci di società di capitali estinta, per i rapporti facenti capo a questa ed ancora pendenti dopo la cancellazione dal registro delle imprese si determina un fenomeno successorio rispetto al quale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1431 del 30 giugno 1963
«A norma dell'art. 202 del T.U. 29 gennaio 1959, n. 645, sulla riscossione delle imposte dirette, la vendita dei beni pignorati dall'esattore si effettua: 1) con il sistema del pubblico incanto, il che esclude la possibilità della vendita senza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2 del 3 gennaio 1970
«In tema di società in nome collettivo, fra i «terzi» ai quali – a norma dell'art. 2300 c.c. – non è opponibile la modificazione dell'atto costitutivo non iscritta nel registro delle imprese, sono da ricomprendersi, oltre ai creditori sociali,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3177 del 10 novembre 1971
«La sentenza che accerta la lesione della quota di riserva del legittimario e ne dispone l'integrazione rappresenta una pronunzia costitutiva e non semplicemente dichiarativa, del diritto del legittimario a vedersi attribuire l'utile consistente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2505 del 6 luglio 1976
«L'obbligo della resa dei conti tra coeredi, per quanto riguarda i frutti dei beni dall'apertura della successione, e la stessa esigenza di imputare alla quota di ciascun condividente le somme di cui egli sia debitore verso gli altri coeredi,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4340 del 27 settembre 1978
«Ai sensi dell'art. 4 della legge n. 756 del 1964, quando, nel rapporto mezzadrile, i prodotti sono conferiti in comune ad aziende di trasformazione o conservazione o a esercizi di vendita, i relativi accrediti sono fatti separatamente alle parti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 170 del 19 gennaio 1985
«Il lavoratore, quando l'imprenditore non ha versato regolarmente i contributi dovuti agli enti previdenziali, può chiedere, senza limitazione temporale, la condanna dell'imprenditore alla reintegrazione in forma specifica, mediante la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 246 del 22 gennaio 1985
«Oggetto dei diritti di prelazione e di riscatto previsti dall'art. 732 cod. civ. è la quota ereditaria, intesa come parte del patrimonio del defunto, cioè dell'universum ius, con la conseguenza che il retratto successorio non è applicabile quando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 234 del 16 gennaio 1986
«Qualora il lodo arbitrale contenga, sulla stessa domanda, due diverse pronunce in contrasto fra loro (nella specie, in quanto determinava la quota spettante ad un socio in sede di recesso dalla società, e poi riduceva la quota stessa a condizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 369 del 20 gennaio 1986
«Il limite posto dall'art. 732 c.c. al diritto del coerede di disporre liberamente della quota, preordinato al fine di evitare che nei rapporti tra coeredi, il più delle volte legati da vincoli familiari, si intromettano estranei con fini...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 863 del 12 febbraio 1986
«La domanda di accertamento dell'esistenza di una società di fatto e di liquidazione della quota del singolo socio, deve essere proposta nei confronti di tutti i soci, quali litisconsorti necessari, in quanto investe un rapporto plurilaterale di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2453 del 26 febbraio 1993
«La cointestazione di una cassetta di sicurezza a più persone origina una presunzione iuris tantum di appartenenza alle stesse, in parti e quote uguali, di tutto quanto in essa contenuto, in modo che la prova contraria, per alcuni dei beni...»