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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11057 del 8 novembre 1995
«Il reato di cui all'art. 378 c.p. — favoreggiamento personale — ha come presupposto la commissione (senza compartecipazione) di altro reato per il cui accertamento siano in corso indagini; e, quindi, favoreggiato può essere solo colui che è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 463 del 4 maggio 1993
«L'incompatibilità tra favoreggiamento personale e reato presupposto va riconosciuta nei soli casi in cui l'un reato sia estrinsecazione dell'altro concorrendo la medesima condotta a integrare sia un'attività di partecipazione al reato presupposto,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10760 del 27 luglio 1990
«Il favoreggiamento è ipotizzabile anche nella fase esecutiva del sequestro di persona, a scopo di estorsione, senza che ciò comporti necessariamente concorso in quest'ultimo delitto. La differenziazione tra concorso e favoreggiamento va tratta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9242 del 15 settembre 1988
«Commette il delitto di partecipazione ad associazione per delinquere, e non quello di favoreggiamento personale, il soggetto che organicamente e sistematicamente opera con gli associati a delinquere, come elemento strutturale dell'apparato del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3492 del 16 marzo 1988
«La materialità della condotta tipica del delitto di partecipazione ad associazione criminosa si concreta nel compito o nel ruolo, anche generico, che il soggetto svolge o si è impegnato a svolgere, nell'ambito dell'organizzazione, per portare il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12817 del 19 marzo 2013
«In tema di falsa testimonianza, l'esimente prevista dall'art. 384, comma primo, c.p., esclude la punibilità del testimone che abbia reso false dichiarazioni al fine di sottrarsi al pericolo di essere incriminato per un reato in precedenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3704 del 21 dicembre 1998
«Nella sottrazione di beni sottoposti al vincolo del pignoramento, del sequestro giudiziario o del sequestro conservativo, affidati alla custodia di persona diversa dal proprietario, occorre distinguere tre diverse ipotesi. La prima è quella che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18837 del 7 maggio 2014
«In materia di reato associativo, una chiamata in correità soggettivamente ed intrinsecamente attendibile per uno specifico reato-fine preclude, ove non confermata da altri elementi di prova, l'affermazione di responsabilità penale per quello...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21919 del 8 giugno 2010
«In tema di reati associativi, gli elementi certi relativi alla partecipazione di determinati soggetti ai reati fine effettivamente realizzati possono essere influenti nel giudizio relativo all'esistenza del vincolo associativo e all'inserimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6308 del 20 gennaio 2010
«L'appartenenza di un soggetto a un sodalizio criminale può essere ritenuta anche in base alla partecipazione a un solo reato fine solo purché sia dimostrato che il ruolo svolto e le modalità dell'azione siano stati tali da evidenziare la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2893 del 25 gennaio 2006
«In tema di associazione per delinquere, il sopravvenuto stato detentivo di un soggetto non determina la necessaria ed automatica cessazione della partecipazione al sodalizio criminoso di appartenenza, atteso che, in determinati contesti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2186 del 20 aprile 2000
«È ravvisabile la costituzione in associazioni per delinquere di due famiglie, intese come tali per parentela, affinità, amicizia, legami clientelari dei membri, le quali conducano per tempo indeterminato una faida sanguinaria, l'una contro...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3461 del 16 dicembre 1999
«La condotta favoreggiatrice a favore dei componenti di una associazione a delinquere può essere assunta come valido indizio di una partecipazione alla stessa banda criminale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10076 del 11 agosto 1999
«In tema di reati associativi, ciò che rileva è la effettiva costituzione ed operatività di una organizzazione stabile, posta in essere da tre o più persone (aventi consapevolezza di parteciparvi) allo scopo di realizzare un programma criminoso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7437 del 9 giugno 1999
«In tema di associazione per delinquere, il numero minimo degli associati previsto dalla legge per la configurabilità del reato deve essere valutato in senso oggettivo, ossia come componente umana effettiva ed esistente nel sodalizio e non con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3173 del 9 settembre 1992
«In tema di associazione per delinquere, gli elementi relativi alla partecipazione di determinati soggetti a fatti costituenti reati-fine possono essere influenti, sul piano probatorio, nel giudizio relativo all'esistenza del vincolo associativo ed...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2082 del 15 febbraio 1990
«Ai fini della prova di partecipazione ad associazione per delinquere la commissione dei delitti ulteriori non significa necessariamente anche partecipazione. Questa richiede la coscienza e la volontà di compiere un atto di associazione come tale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3834 del 31 gennaio 2001
«Il programma associativo di un'associazione per delinquere va tenuto distinto dal disegno criminoso la cui unicità costituisce presupposto essenziale per la configurabilità della continuazione fra più reati, atteso che quest'ultima richiede la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1799 del 27 maggio 1986
«L'arresto dell'associato non costituisce causa interruttiva della permanenza del delitto di partecipazione, semplice o qualificata, ad associazione per delinquere, ma può essere solo significativo dell'avvenuto suo recesso dal sodalizio e ciò va...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2897 del 10 marzo 1994
«In tema di associazione per delinquere, anche la normale attività professionale svolta da un commercialista, qualora realizzata, pur nella sua formale aderenza ai canoni della professione, con il conclamato scopo di concorrere alla realizzazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3214 del 18 marzo 1992
«In tema di reati associativi, una volta dimostrata l'esistenza di una associazione criminosa e una volta individuati elementi, anche indiziari (nella specie costituiti essenzialmente dalla partecipazione agli utili), sulla base dei quali possa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16164 del 21 novembre 1989
«Per ritenere sussistente la compartecipazione al delitto di associazione per delinquere, non è sufficiente l'accordo per la realizzazione di uno o più delitti tra quelli che formano oggetto del comune programma di delinquenza; occorre invece la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4909 del 7 aprile 1989
«La semplice partecipazione ad un reato associativo non comporta, di per sé, la responsabilità per la commissione d'uno o più reati, rientranti nell'ambito del programma criminoso, essendo necessario che l'associato sia consapevole del delitto che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39543 del 24 settembre 2013
«In tema di associazione di tipo mafioso, la condotta di partecipazione è riferibile a colui che si trovi in rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare, più che uno "status" di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5075 del 9 febbraio 2006
«In materia di associazione per delinquere, se non sussiste la prova che i reati fine siano stati progettati dall'intera organizzazione con la piena consapevolezza da parte dei singoli associati delle manifestazioni del progetto delittuoso e delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49691 del 28 dicembre 2004
«In tema di associazione per delinquere, integra la condotta di partecipazione, specie in mancanza di un'affiliazione rituale, l'esplicazione di attività omogenee agli scopi del sodalizio, apprezzabili come concreto e causale contributo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5970 del 19 giugno 1997
«Il dolo del delitto di associazione a delinquere è dato dalla coscienza e volontà di partecipare attivamente alla realizzazione dell'accordo e quindi del programma delinquenziale in modo stabile e permanente. Quando la condotta si esaurisca nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4805 del 8 gennaio 1993
«In tema di associazione per delinquere, perché assuma rilevanza la condotta individuale, occorre l'esistenza del pactum sceleris, con riferimento alla consorteria criminale, e dell'affectio societatis, in relazione alla consapevolezza del soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3402 del 24 marzo 1992
«Elementi strutturali del delitto di associazione per delinquere sono la formazione e la permanenza di un vincolo associativo continuativo, fra tre o più persone, allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti, con la predisposizione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6446 del 13 febbraio 2015
«L'appartenenza di un soggetto ad un sodalizio criminale può essere ritenuta, anche in base alla partecipazione ad un solo reato fine, qualora il ruolo svolto e le modalità dell'azione siano tali da evidenziare la sussistenza del vincolo e ciò può...»