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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 22 del 19 dicembre 1994
«Pertanto, qualora occorra sostituire il difensore, sia esso di fiducia o di ufficio, in situazioni che, di per sé, non comportano la revoca del mandato fiduciario per l'uno o la dispensa dall'incarico per l'altro (e che si possono individuare,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 640 del 14 gennaio 2004
«In tema di patrocinio dei non abbienti a spese dello Stato, la previsione di cui all'art. 12, comma secondo, legge n. 217 del 1990 — per la quale la liquidazione è effettuata con decreto motivato al termine di ciascuna fase o grado del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17540 del 16 aprile 2004
«In tema di liquidazione di compensi ai difensori di soggetti ammessi al patrocinio a spese dello Stato, deve ritenersi che gli importi di cui al punto cinque della vigente tariffa penale, riguardante l'onorario «per la partecipazione e la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40869 del 28 ottobre 2003
«In tema di patrocinio a spese dello Stato, la competenza per la liquidazione delle spese relative ai procedimenti incidentali spetta al giudice della fase o del grado del processo principale in cui è stata svolta l'attività difensiva da...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11783 del 30 novembre 1995
«Il diritto di richiedere un termine per la difesa, previsto dall'art. 519 c.p.p. in caso di nuova contestazione ai sensi dell'art. 516 c.p.p. non è da considerare riservato esclusivamente all'imputato ma, senza alcuna deroga al principio generale...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 30433 del 13 luglio 2004
«Il sostituto del difensore della persona ammessa al patrocinio a spese dello Stato non deve necessariamente essere scelto tra gli iscritti nell'albo speciale di cui all'art. 80 D.P.R. 30 maggio 2002 n. 115 (testo unico delle disposizioni...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 15208 del 25 febbraio 2010
«Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 319 ter c.p., è "atto giudiziario" l'atto funzionale ad un procedimento giudiziario, sicché rientra nello stesso anche la deposizione testimoniale resa nell'ambito di un processo penale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3804 del 24 febbraio 1993
«Esse, perciò, non vanno limitate al difensore dell'indagato o dell'imputato nel cui procedimento sorge la necessità di attività di ispezione, ricerca o sequestro, ma vanno osservate in tutti i casi in cui tali atti vengono eseguiti nell'ufficio di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34065 del 11 ottobre 2006
«Il divieto di intercettazione di conversazioni o comunicazioni di difensori, previsto dall'art. 103, comma quinto, c.p.p., ha per oggetto soltanto conversazioni o comunicazioni inerenti alla funzione difensiva, individuabili, ai fini della loro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 570 del 16 marzo 1994
«La violazione del diritto, fissato nell'art. 104 c.p.p., dell'imputato in stato di custodia cautelare di conferire con il proprio difensore (cui si collega il diritto del difensore di accedere nei luoghi in cui l'indagato è custodito: art. 36,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1472 del 4 febbraio 1999
«Il difensore che assuma formalmente l'incarico a favore di un assistito, ma in realtà su impulso e mandato sostanziale di altri soggetti, che provvedono materialmente al compenso, al solo scopo di venire a conoscenza delle dichiarazioni del suo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4036 del 18 aprile 1996
«Il reato di cui all'art. 280 c.p. (attentato per finalità terroristiche o di eversione), ancorché inquadrato nell'ambito dei delitti contro la personalità interna dello Stato (capo 2 del titolo 1 del libro 1 del c.p.), è configurabile anche quando...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7928 del 23 agosto 1993
«Il criterio interpretativo formatosi in relazione al codice di rito del 1930, secondo cui non poteva ritenersi la permanenza della qualità di difensore nell'avvocato che, pur regolarmente avvisato, non si fosse presentato all'udienza del giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1400 del 3 febbraio 1999
«Poiché lo Stato italiano non ha ancora dato completa attuazione alla normativa costituzionale di cui all'art. 6 Cost., rendendo concreto il diritto dei cittadini appartenenti alla minoranza riconosciuta di lingua slovena di rivolgersi nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5573 del 13 maggio 1998
«Pertanto, mentre va esclusa, nei riguardi dell'analfabeta, l'applicabilità dell'art. 110, terzo comma c.p.p, che si riferisce alla persona che non è in grado di scrivere per causa diversa dall'analfabetismo, deve, altresì, escludersi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8112 del 19 febbraio 2003
«In tema di misure cautelari reali, qualora il decreto di sequestro preventivo notificato all'indagato sia viziato da nullità per il difetto di tempestiva comunicazione della nomina del difensore d'ufficio, ex art. 369 bis c.p.p., il termine per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1662 del 4 luglio 1995
«Il pubblico ministero presso il giudice che ha emesso il provvedimento, cui spetta la comunicazione dell'atto di impugnazione ex art. 584 c.p.p., può non solo proporre l'appello (anche incidentale) o il ricorso per cassazione, ma anche presentare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4327 del 7 aprile 1999
«Nei casi in cui nel giudizio penale sia prescritto che la parte (nella specie: parte civile) stia in giudizio col ministero di difensore munito di procura speciale, il mandato, in virtù del generale principio di conservazione degli atti, deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1315 del 4 febbraio 1994
«In tema di reato continuato l'identità del disegno criminoso non può essere presunta e l'imputato ha un onere di allegazione di sentenze, necessitando il corredo di prove e di argomentazioni tali da dimostrare l'unicità del disegno criminoso in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14 del 5 gennaio 1998
«Le ipotesi di violazione degli obblighi di assistenza familiare di cui al comma secondo dell'art. 570 costituiscono fattispecie autonoma di reato rispetto a quelle di cui al primo comma del medesimo articolo, sicché non è possibile, a seguito di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5307 del 1 febbraio 2008
«È abnorme, e quindi ricorribile per cassazione, il provvedimento con cui il giudice dell'udienza preliminare disponga la restituzione degli atti al pubblico ministero per la genericità o indeterminatezza dell'imputazione, senza avergli previamente...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12 del 16 giugno 1995
«Il provvedimento con il quale il giudice accoglie o respinge la richiesta di proroga della custodia cautelare — per consentire alle parti di conoscere le ragioni che lo hanno guidato e di censurarne la legittimità dinanzi al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 8 giugno 1999
«In siffatta ipotesi la custodia, l'amministrazione e la vendita delle cose pignorate devono essere compiute dall'ufficio giudiziario e il giudice dell'esecuzione deve assicurare che il creditore pignoratizio possa esercitare il diritto di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16886 del 9 aprile 2004
«Al giudice dell'impugnazione è consentito motivare per relationem il provvedimento gravato purchè egli si attenga al rispetto di criteri specifici in ossequio ai quali: 1) ogni riferimento risulti ad un atto legittimo del procedimento la cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4724 del 13 settembre 1999
«In tema di motivazione dell'ordinanza impositiva della custodia cautelare, l'obbligo di cui all'art. 125, terzo comma c.p.p. è soddisfatto anche mediante l'esplicito riferimento a precedente ordinanza coercitiva divenuta inefficace per vizio di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 761 del 21 marzo 1996
«...ie. Tale controllo va esercitato nei precisi limiti e nelle prescritte forme di cui all'art. 409 c.p.p. Se, a seguito dell'udienza camerale (e dell'eventuale contraddittorio), non accoglie la richiesta di archiviazione del P.M., il giudice ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1782 del 21 luglio 1993
«In particolare, nel provvedimento deve essere indicata l'ipotesi concreta del reato per cui si procede, sia pure sinteticamente e con l'approssimazione che lo stato delle indagini permette, non essendo sufficiente la sola indicazione degli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25053 del 1 luglio 2002
«In tema di esame a distanza dei collaboratori di giustizia, mediante il sistema della «videoconferenza», l'assenza nel luogo ove si trova la persona sottoposta all'esame di un ausiliario abilitato ad assistere il giudice in udienza, designato da...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 14 del 22 febbraio 1993
«Il procedimento in camera di consiglio innanzi alla Cassazione relativamente ai ricorsi in materia di sequestri deve svolgersi nelle forme di cui all'art. 127 c.p.p. e non in quelle di cui all'art. 611 dello stesso codice. (A sostegno del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 30 giugno 1998
«È manifestamente infondata, in relazione agli artt. 3 e 24 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 309, comma ottavo, c.p.p., nella parte in cui non prevede, come obbligatoria, a pena di nullità, la comunicazione o informazione...»