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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1636 del 2 marzo 1996
«A norma degli artt. 2714 e 2715 c.c. alla fotocopia di atto pubblico o scrittura privata rilasciata dall'ufficio del registro con annotazione di conformità all'originale deve essere attribuita efficacia probatoria pari all'originale, con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5250 del 4 marzo 2010
«Le copie autentiche, estratte dal cancelliere, di scritture private (nella specie cambiali oggetto di sequestro penale) depositate presso gli uffici giudiziari, hanno la stessa efficacia delle scritture originali, essendo il cancelliere, a norma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25305 del 16 ottobre 2008
«L'attestazione di conformità all'originale della copia di una scrittura privata può essere idonea ad escludere l'efficacia del disconoscimento della controparte solo se la predetta attestazione provenga da uno dei soggetti a ciò espressamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4743 del 20 ottobre 1978
«Il principio di cui all'art. 2715 c.c., secondo cui le copie delle scritture private hanno la stessa efficacia probatoria dell'originale, a condizione che siano spedite da un pubblico ufficiale e che l'originale sia depositato presso di lui, non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7891 del 28 settembre 1994
«L'atto di ricognizione, stante la sua natura confessoria, ha efficacia probatoria soltanto in ordine ai fatti produttivi di rapporti giuridici sfavorevoli al dichiarante, onde deve provenire dalla parte stessa del rapporto. (Nella specie si è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9439 del 21 aprile 2010
«Il disconoscimento della conformità di una copia fotografica o fotostatica all'originale di una scrittura, ai sensi dell'art. 2719 c.c., non ha gli stessi effetti del disconoscimento della scrittura privata previsto dall'art. 215, primo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7521 del 29 marzo 2010
«In tema di utilizzazione dei mezzi di telecomunicazione tra avvocati per la trasmissione di atti processuali, l'art. 1 della legge 7 giugno 1993, n. 183, prevedendo che la copia fotoriprodotta e teletrasmessa dell'atto si considera conforme...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10501 del 8 maggio 2006
«La regola posta dall'art. 2719 c.c. — secondo cui le copie fotografiche di scritture hanno la stessa efficacia di quelle autentiche non solo se la loro conformità all'originale è attestata dal pubblico ufficiale competente ma anche qualora detta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12299 del 21 agosto 2003
«Ai sensi dell'art. 2719 c.c., le riproduzioni fotografiche formano piena prova delle cose rappresentate, se colui contro il quale sono state prodotte non ne disconosce la conformità alle cose; tuttavia, poiché il disconoscimento della riproduzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5346 del 13 giugno 1997
«La norma di cui all'art. 2719 c.c. (che esige l'espresso disconoscimento della conformità con l'originale delle copie fotografiche, cui legittimamente vengono assimilate quelle fotostatiche) è applicabile tanto alla ipotesi di disconoscimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3412 del 22 marzo 2000
«La prova dell'avveramento o meno dell'evento dedotto come condizione di efficacia di un contratto per il quale è richiesta la forma scritta ad substantiam può esser data anche con testimoni, non ostando gli artt. 2722, 2723 c.c., concernenti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12803 del 27 settembre 2000
«L'indagine svolta a stabilire se una dichiarazione costituisca o meno confessione si risolve in un apprezzamento di fatto non censurabile in sede di legittimità, ove lo stesso sia fondato su una motivazione immune da vizi logici.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28711 del 3 dicembre 2008
«L'efficacia probatoria della confessione postula che essa sia resa da persona capace di disporre del diritto a cui i fatti confessati si riferiscono, ossia da persona che abbia la capacità e la legittimazione ad agire negozialmente riguardo alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4015 del 6 aprile 1995
«L'art. 2731 c.c. che lega l'efficacia probatoria della confessione alla capacità di disporre del diritto a cui i fatti si riferiscono, riguarda la capacità e la legittimazione ad agire e non la capacità processuale richiesta dall'art. 75 c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8229 del 7 ottobre 1994
«L'efficacia piena ed incondizionata della confessione, superabile solo con la prova dell'errore di fatto o della violenza (art. 2732 c.c.), postula che essa non abbia avuto ad oggetto diritti indisponibili, atteso che, a norma dell'art. 2731 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14780 del 24 giugno 2009
«A norma dell'art. 2732 c.c., l'invalidazione della confessione postula la dimostrazione, da parte del confitente, della non veridicità della dichiarazione e del fatto che la stessa è stata determinata da errore o da violenza; pertanto, poiché non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 629 del 20 gennaio 1995
«Quando una dichiarazione di verità della parte ha per oggetto un fatto storico, l'effetto sfavorevole della parte dichiarante e cioè l'efficacia di piena prova che ne discende, può essere revocata solo dimostrando l'errore (art. 2732 c.c.): vale a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2574 del 17 marzo 1994
«La confessione giudiziale ha piena efficacia di prova legale solo quando, quale riconoscimento puro e semplice della verità di fatti sfavorevoli alla parte dichiarante, assume carattere di univocità e di incontrovertibilità, vincolante per il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26686 del 6 dicembre 2005
«Pur essendo vero che le ammissioni contenute nella comparsa di risposta — così come in uno degli atti processuali di parte indicati dall'art. 125 c.p.c. — siccome facenti parte del processo, possono assumere anche il carattere proprio della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4744 del 4 marzo 2005
«Le dichiarazioni contenute nella comparsa di risposta, contenenti affermazioni relative a fatti sfavorevoli al proprio rappresentato e favorevoli all'altra parte, non hanno efficacia di confessione ma possono soltanto fornire elementi indiziari...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3244 del 10 febbraio 2009
«Le ammissioni rese in sede di interrogatorio formale, ove siano accompagnate da dichiarazioni aggiunte idonee a modificare o estinguere gli effetti della confessione, non hanno efficacia confessoria piena, ai sensi degli artt. 2733 e 2734 c.c., e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11048 del 24 ottobre 1995
«Il principio della cosiddetta inscindibilità della confessione sancito dall'art. 2734 c.c. — per il quale le «dichiarazioni aggiunte alla confessione», relative a fatti o circostanze tendenti ad infirmare, modificare o estinguere gli effetti del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9339 del 16 dicembre 1987
«Il significato ampio e comprensivo della formula usata dal legislatore nell'art. 2734 c.c. circa il contenuto e la portata della dichiarazione aggiunta alla confessione ed il carattere unitario della relativa disciplina comportano che rientrano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11745 del 1 agosto 2003
«In tema di confessione giudiziale, il valore probatorio della dichiarazione — in essa contenuta — di fatti o circostanze idonee ad infirmare l'efficacia del fatto confessato ovvero a modificarne o estinguerne gli effetti, è, ai sensi degli artt....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4204 del 25 marzo 2002
«Ai sensi del combinato disposto degli artt. 2733 e 2735 c.c., il riconoscimento di una delle parti della verità di un fatto dal quale derivino conseguenze svantaggiose per il dichiarante in materia di diritti disponibili, anche se fatta all'altra...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10581 del 10 agosto 2000
«La confessione stragiudiziale fatta alla parte, una volta provata (con qualsiasi mezzo, ivi compresa la confessione, valendo in tal caso le ordinarie regole probatorie), ha il medesimo valore di prova legale della confessione giudiziale, ed è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7163 del 5 agosto 1996
«L'ammissione sull'accordo delle parti della formula del giuramento decisorio non preclude, neanche in sede di decisione sul merito, una nuova valutazione delle condizioni per l'ammissibilità del giuramento, prestato su quella formula, in quanto il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3934 del 30 giugno 1982
«Ove la parte non si avvalga della facoltà di revocare il deferimento del giuramento decisorio, a seguito della modifica apportata dal giudice alla formula relativa, e lasci prestare il giuramento, l'irrevocabilità sancita dall'art. 235 c.p.c. non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3976 del 25 agosto 1978
«L'art. 2736 c.c. prevede, nel n. 2, due tipi di giuramento: quello suppletorio, che ha per scopo di integrare la prova non pienamente fornita sull'azione e sull'eccezione, e quello estimatorio, che, essendo stato pienamente accertato l'an...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6601 del 4 dicembre 1982
«Ai sensi del combinato disposto degli artt. 2737 e 2731 c.c., il giuramento decisorio può essere deferito (sia pure con i limiti di efficacia di cui agli artt. 2731 e 1398 c.c.) a colui che rappresenta la parte del processo, non già a colui che si...»