-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3811 del 30 marzo 1995
«L'atto di esercizio idoneo ad escludere la prescrizione del diritto di usufrutto per non uso può essere compiuto anche per mezzo di terzi, come il comodatario al quale il bene sia stato dato in godimento.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5034 del 26 febbraio 2008
«La differenza, dal punto di vista sostanziale e contenutistico, tra il diritto reale d'uso e il diritto personale di godimento è costituita dall'ampiezza ed illimitatezza del primo, in conformità al canone della tipicità dei diritti reali,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7811 del 4 aprile 2006
«Il diritto di uso non è limitato a soddisfare i bisogni personali del titolare, ma si estende a tutte le utilità che possono obiettivamente trarsi dal bene secondo la sua destinazione, potendo l'usuario — non diversamente dall'usufruttuario —...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4599 del 2 marzo 2006
«Ai sensi dell'art. 1020 (recte: 1021 - N.d.R.) c.c. il diritto d'uso, che ha natura personale, trova la sua fonte in un'obbligazione assunta da un soggetto nei confronti di un altro soggetto, il quale può servirsi della cosa secondo lo schema...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9593 del 14 settembre 1991
«Con riguardo al godimento di una cappella gentilizia all'interno di una chiesa, la perpetuità del godimento medesimo, ove debba escludersi una situazione proprietaria, ovvero una situazione di «patronato ecclesiastico» in virtù di concessione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5456 del 9 dicembre 1989
«Qualora l'assemblea dei soci di una cooperativa edilizia, che abbia ottenuto dal comune la concessione del diritto di superficie su un lotto di terreno al fine di costruirvi un complesso edilizio, abbia stabilito «l'assegnazione in uso» ad alcuni...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4562 del 21 maggio 1990
«Il diritto di abitazione, che ha le sue origini nell' usus domus del diritto romano classico, ha natura reale e quindi può essere costituito mediante testamento, usucapione o contratto, per il quale è richiesta ad substantiam la forma...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3974 del 6 luglio 1984
«Il diritto di abitazione, a differenza dell'usufrutto e del diritto di uso, ha carattere talmente particolare e personale da non potere né essere ceduto ad altri, nemmeno quanto all'esercizio, né avere attuazione diversa da quella dell'abitazione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3342 del 2 giugno 1984
«L'art. 84 della L. 27 luglio 1978, n. 392 — in forza del quale sono abrogate tutte le disposizioni incompatibili con la legge stessa — non ha inciso sull'art. 1022 c.c., non riguardando tale norma la materia disciplinata dalla richiamata legge — e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3565 del 31 luglio 1989
«Il divieto di cessione dei diritti di uso e di abitazione, sancita dall'art. 1024 c.c., non è di ordine pubblico e pertanto può essere oggetto di deroga ove espressamente convenuta tra il proprietario (costituente) e l'usuario, senza che la stessa...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10457 del 12 maggio 2011
«In tema di rinuncia al diritto di servitù prediale, il requisito della forma scritta previsto dall'art. 1350, n. 5), c.c., può essere integrato - non essendo necessario l'uso di formule sacramentali o di particolari espressioni formali - anche...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 883 del 22 gennaio 2001
«Nel diritto vigente non sussiste la perpetuità della servitù, ma solo la necessità di una certa durevolezza e stabilità del rapporto che la stessa determina.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11684 del 5 settembre 2000
«Con il regolamento condominiale possono esser costituiti pesi a carico di unità immobiliari di proprietà esclusiva e a vantaggio di altre unità abitative, cui corrisponde il restringimento e l'ampliamento dei poteri dei rispettivi proprietari, o...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 190 del 11 gennaio 1999
«Il nostro sistema giuridico non prevede la facoltà, per i privati, di costituire servitù meramente personali (cosiddette «servitù irregolari»), vantaggio non del fondo finitimo, bensì del singolo proprietario di quest'ultimo, sì che siffatta...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7614 del 14 agosto 1997
«La servitù prediale si distingue dalla obligatio propter rem sotto il profilo della destinazione della connessa utilitas (oggetto di previsione legale o di accordo negoziale), in via diretta ed immediata, al soddisfacimento di legittime esigenze...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9232 del 29 agosto 1991
«La servitù prediale che nel nostro ordinamento può costituirsi anche con l'apposizione di un termine finale (servitù temporanea) si distingue dalla obbligazione meramente personale, essendo requisito essenziale della servitù l'imposizione di un...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8137 del 28 aprile 2004
«Il parcheggio di autovetture su di un'area può costituire legittima manifestazione di un possesso a titolo di proprietà del suolo, ma non anche estrinsecazione di un potere di fatto riconducibile al contenuto di un diritto di servitù, diritto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8151 del 15 giugno 2001
«In tema di servitù altius non tollendi, il contenuto del diritto si concreta nel dovere del proprietario del fondo servente di astenersi da qualunque attività edificatoria che muti l'altezza del proprio edificio, quale che sia in concreto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10370 del 22 ottobre 1997
«Il concetto di utilitas, intesa come elemento costitutivo di una servitù prediale, non può avere riferimento ad elementi soggettivi ed estrinseci relativi all'attività personale svolta dal proprietario del fondo dominante, ma va correttamente...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8245 del 29 agosto 1997
«Il diritto di mantenere i rami di un albero protesi sul fondo altrui (art. 896 c.c.) può costituire oggetto di servitù — potendo questa consistere, ad eccezione di quella coattiva (art. 1032 c.c.), in qualsiasi comodità, o anche mera amenità, del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11064 del 22 dicembre 1994
«Il passaggio della generalità dei fornitori e dei clienti, attuali o potenziali, su di una strada di accesso ad un immobile destinato ad attività commerciale costituisce utilità inerente all'immobile nella sua funzione e non all'azienda che in...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14936 del 5 giugno 2008
«Ai fini dell'usucapione di una servitù di passaggio, nel caso dell'esistenza di un fondo intermedio, per l'accertamento del diritto sul fondo servente, non occorre alcuna specifica prova della titolarità sul fondo intermedio, una volta che ne sia...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4346 del 7 aprile 2000
«In tema di servitù per vantaggio futuro, la differenza fra le due fattispecie previste nei commi primo e secondo dell'art. 1029 c.c., sta in ciò, che nel primo caso (servitù per un vantaggio futuro del fondo dominante) esistono tutti gli elementi...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1083 del 30 gennaio 1995
«La circostanza che per l'esercizio della servitù siano necessarie delle opere e che il titolo costitutivo del relativo diritto ometta di indicare il soggetto tenuto alla loro esecuzione non esclude, di per sé, l'effetto reale immediato del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14179 del 27 giugno 2011
«In tema di servitù di passaggio, rientra nel diritto del proprietario del fondo servente l'esercizio della facoltà di apportare modifiche al proprio fondo e di apporvi un cancello per impedire l'accesso ai non aventi diritto, pur se dall'esercizio...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8511 del 27 agosto 1998
«Il giudice del merito non può escludere tout court la costituzione contrattuale di una servitù a carico di un fondo il cui proprietario ha assunto l'obbligo di destinazione a verde, ritenendo, perciò solo, la configurabilità di un obbligo di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3306 del 20 maggio 1981
«In presenza di un negozio costitutivo di servitù (nella specie: di passaggio), la natura coattiva del relativo peso va riconosciuta quando sussistano nel caso concreto le condizioni di legge per la costituzione di una servitù coattiva e risulti...»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 14384 del 15 giugno 2010
«In tema di servitù prediali, la titolarità del diritto di servitù di acquedotto o di scarico sul fondo altrui comporta la proprietà delle opere realizzate per l'esercizio del diritto stesso, soprattutto qualora non risulti diversamente dal titolo...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16234 del 17 luglio 2006
«Il titolare del diritto di servitù coattiva di acquedotto, ai sensi dell'art. 1033 c.c., ha diritto di mantenere le opere necessarie al relativo esercizio fin quando sussiste, per il proprio fondo, il requisito della utilitas la quale, nel caso...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14734 del 14 novembre 2000
«L'art. 1037 c.c., il quale stabilisce che chi vuol fare passare le acque sul fondo altrui deve dimostrare che può disporre dell'acqua durante il tempo per cui chiede il passaggio, va inteso nel senso che il titolare del fondo dominante che chiede...»