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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23899 del 23 novembre 2016
«La querela di falso proposta in appello, sebbene, di regola, il giudice debba limitarsi ad accertare la sussistenza dei presupposti necessari per instaurare il relativo giudizio, può essere dichiarata manifestamente infondata, mediante...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8705 del 3 maggio 2016
«In tema di querela di falso, l'art. 225, comma 1, c.p.c., nell'imporre la pronuncia del collegio, non detta una regola di trattazione collegiale del procedimento ma esprime solo una riserva al tribunale in composizione collegiale limitatamente ai...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2832 del 10 dicembre 1965
«Per l'estradizione del cittadino straniero dall'Italia allo Stato estero richiedente è necessario che il fatto costituisca reato secondo la legislazione di entrambi gli Stati, ma non occorre che nei due ordinamenti sia identica la figura giuridica...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 178 del 11 gennaio 1975
«Il procedimento interpretativo con cui il giudice di merito identifica, attraverso l'intenzione dell'autore, un atto di querela, costituisce apprezzamento di fatto incensurabile in cassazione se correttamente motivato sul piano logico giuridico.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3252 del 20 marzo 1978
«Deve ritenersi valida querela qualsiasi manifestazione di volontà diretta all'accertamento della responsabilità del colpevole in ordine ai fatti che formano oggetto dell'istanza di punizione. (Nella specie, è stata ritenuta valida la querela...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1203 del 20 febbraio 1981
«La querela, tempestivamente e ritualmente presentata dal sindaco nell'interesse del comune, senza la prescritta autorizzazione amministrativa, ha piena efficacia se successivamente sia intervenuta, con apposita deliberazione, la ratifica del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1768 del 4 marzo 1981
«La querela, in quanto atto processuale di natura negoziale, il cui contenuto va interpretato non in senso letterale, ma in base alla concreta volontà del querelante, desunta anche da elementi e comportamenti successivi collegabili a quella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4630 del 15 maggio 1981
«Anche se la volontà di proporre querela può ritenersi implicita nella stessa esposizione dei fatti da parte della persona offesa, dalla denuncia deve però risultare, in modo inequivoco, la precisa volontà del denunciante di veder perseguito il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2670 del 25 marzo 1983
«Anche il legittimo detentore dell'immobile che non ne sia proprietario è parte offesa del reato di invasione di terreni od edifici ed è pertanto titolare del relativo diritto di querela.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4116 del 2 maggio 1983
«Il delitto di falso in scrittura privata, previsto dall'art. 485 c.p., richiede per la sua consumazione non soltanto l'attività di formazione di una falsa scrittura o di alterazione di una scrittura vera, ma anche il successivo uso della scrittura...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7339 del 2 settembre 1983
«Ai fini della titolarità del diritto di querela deve intendersi per “parte offesa”, il soggetto che patisce la lesione dell'interesse penalmente protetto. Tale è la persona che subisce una diminuzione della propria libertà morale o psichica, per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8731 del 18 ottobre 1984
«Il delitto di estorsione è configurabile sia quando si minaccia una denunzia, una querela o una citazione, diretta più che al riconoscimento di un diritto, alla realizzazione di un profitto ingiusto, sia quando la violenza o la minaccia — perfino...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3833 del 17 maggio 1986
«Tra i poteri normalmente spettanti al legale rappresentante di un ente collettivo non è compresa la capacità di proporre querela, in quanto quest'ultima non è un atto di ordinaria amministrazione, ma un atto strettamente personale.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4554 del 28 maggio 1986
«La querela, quale atto negoziale, va interpretata sulla scorta delle regole stabilite dagli artt. 1362 e segg. c.c., giacché per la sua validità non è necessario l'uso di formule sacramentali, ma è sufficiente che da tutto il contesto dell'atto si...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4153 del 4 aprile 1987
«La persona offesa dal reato alla quale spetta il diritto di querela ai sensi dell'art. 120 c.p. è il titolare dell'interesse direttamente protetto dalla norma penale, la lesione o esposizione a pericolo del quale costituisce l'essenza del reato, e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7427 del 30 giugno 1988
«Il delitto di invasione di terreni o edifici è di natura permanente, stante la protrazione dell'evento occupazione nel tempo, al di là della possibile istantanea introduzione nel fondo altrui. (Applicazione in tema di tempestività della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8374 del 26 luglio 1988
«Quando l'offeso da un reato è un minore degli anni quattordici il diritto di querela può essere esercitato da uno qualsiasi dei genitori anche se non eserciti la potestà, perché separato. E se tra i due genitori vi sia contrasto nella volontà di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16644 del 28 novembre 1989
«Non sussiste il reato di calunnia se la falsa incolpazione concerne un reato punibile a querela di parte e tale atto non sia stato ritualmente proposto.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16817 del 1 dicembre 1989
«L'art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice) prevede nella prima parte — concernente la mancata esecuzione degli obblighi civili nascenti da una sentenza di condanna — il compimento di atti fraudolenti, diretti ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 82 del 9 gennaio 1989
«In materia di esercizio del diritto di querela, la revoca espressa dalla costituzione di parte civile non vale quale remissione tacita di querela.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4390 del 31 marzo 1990
«La circostanza che la dichiarazione di querela sia stata inserita in un verbale di inchiesta amministrativa pretorile per un infortunio sul lavoro non fa venir meno la natura di querela della manifestazione di volontà del dichiarante, sia perché...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4684 del 3 aprile 1990
«Il diritto di proporre querela è attribuito dalla legge in via strettamente personale alla persona offesa dal reato; quando questa è una società, deve essere esercitato dall'organo deputato a formare la volontà dell'ente. (Nella fattispecie è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4756 del 3 aprile 1990
«La titolarità del diritto di querela in una persona giuridica non compete al presidente, che ha funzioni di rappresentanza ed esplica prevalentemente compiti di carattere ordinatorio, ma spetta al consiglio di amministrazione, che è l'organo del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9714 del 18 settembre 1991
«In mancanza di un esplicito e specifico divieto da parte dell'assemblea di una società di capitali, l'esercizio del diritto di querela, pur trattandosi di un atto di straordinaria amministrazione, rientra tra i compiti dell'amministratore delegato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10144 del 22 ottobre 1992
«Nel caso di appropriazione indebita consumata ai danni di una società in accomandita semplice, è pienamente valida la querela presentata dal socio accomandatario, legittimato a sensi dell'art. 2318 c.c., senza che sia necessaria l'indicazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9901 del 2 novembre 1993
«L'art. 337, terzo comma, c.p.p. non commina la nullità della querela che sia priva dell'indicazione della fonte dei poteri di rappresentanza conferiti al legale rappresentante della persona giuridica che ha proposto l'istanza di punizione. In...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3715 del 29 marzo 1994
«In tema di querela delle persone giuridiche, l'indicazione della fonte del potere di rappresentanza, che deve presentare anche il carattere della specificità, costituisce un onere espresso a carico di colui che dall'asserita rappresentanza trae...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5446 del 12 maggio 1995
«L'onere imposto dall'art. 337, terzo comma c.p.p., secondo cui la dichiarazione di querela proposta dal legale rappresentante di una persona giuridica, di un ente o di un'associazione deve contenere la indicazione specifica della fonte dei poteri...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5801 del 18 maggio 1995
«Il delitto di estorsione e quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni si differenziano sotto il profilo dell'elemento soggettivo, mentre la condotta punibile nella sua oggettività è normalmente identica. Conseguentemente non incorre...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7595 del 7 luglio 1995
«Con la parola «genitrice», adoperata per designare la persona legittimata a proporre la querela in vece del minore ultraquattordicenne, l'art. 120, comma 3, c.p. prescinde dall'esercizio della patria potestà, riconoscendo la rappresentanza legale...»