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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 18552 del 18 maggio 2005
«In tema di infortuni sul lavoro, risponde a titolo di colpa della morte del lavoratore — avvenuta durante l'esecuzione dell'attività — l'imprenditore che abbia dato disposizione di imbracare un compressore e di sollevarlo con la gru alla fine...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3495 del 8 aprile 1993
«L'obbligo dei datori di lavoro, dei dirigenti, dei preposti di vigilare al fine di esigere, come stabilisce l'art. 4 del D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547, che i lavoratori dipendenti osservino le norme di sicurezza per la prevenzione degli infortuni...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1541 del 21 febbraio 1983
«L'ipotesi prevista dal terzo comma dell'art. 589 c.p.p., nella nuova formulazione di cui alla L. 11 maggio 1966, n. 296, in tema di omicidio colposo con morte di più persone ovvero di morte di una o più persone o di lesioni di una o più persone,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35027 del 9 settembre 2009
«Si configura una responsabilità per omicidio colposo, a carico del soggetto che assiste al parto per la perdita della vita del feto, pur se la fase espulsiva non sia ancora terminata, quando la morte sia causata da imprudenza, negligenza o...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8615 del 27 febbraio 2008
«In tema di colpa professionale, il medico che succede ad un collega nel turno in un reparto ospedaliero, assume nei confronti dei pazienti ricoverati la medesima posizione di garanzia di cui quest'ultimo era titolare, circostanza che lo obbliga ad...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9739 del 11 marzo 2005
«In tema di responsabilità professionale del medico, il capo dell'équipe operatoria è titolare di un'ampia posizione di garanzia nei confronti del paziente che si estende alla fase dell'assistenza post-operatoria, che il chirurgo ha il dovere di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3185 del 22 marzo 1991
«In tema di colpa professionale del medico, per il principio consacrato nell'art. 41, primo comma c.p., accelerare il momento della morte di una persona destinata a soccombere equivale a cagionarla.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24165 del 4 giugno 2013
«In tema di omicidio colposo, rispondono della morte per annegamento di un minore sia l'educatrice addetta all'accompagnamento dello stesso, la quale, in violazione del dovere di costante vigilanza, si sia allontanata dalla piscina per attendere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34748 del 27 settembre 2010
«Risponde dei reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose il funzionario della polizia di Stato che, nonostante la pericolosità del richiedente, evidenziata da numerosi atti del commissariato da lui diretto, abbia rilasciato la licenza di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34115 del 6 settembre 2007
«L'installatore di uno scaldabagno alimentato a gas metano risponde per colpa della morte dell'utente conseguita al cattivo funzionamento della canna fumaria, ancorché preesistente, della quale al momento dell'installazione egli non abbia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19337 del 18 maggio 2007
«Integra il reato di omicidio colposo la condotta del militare che lasci, all'interno di un mezzo militare, il proprio fucile mitragliatore dal quale sia partita una « scarica di colpi» che abbiano attinto altro militare mentre sistemava l'arma...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13323 del 24 marzo 2003
«Il soggetto che assuma il compito di guida-accompagnatore di un gruppo di escursionisti, attesa “la posizione di garanzia” di cui deve ritenersi investito, risponde del delitto di omicidio colposo in relazione alla morte di un escursionista, il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2274 del 14 febbraio 1989
«In tema di responsabilità per colpa, il produttore di una elettrocoperta risponde della morte di una bambina, rimasta ustionata per eccessivo calore, quando si accerti che il predetto manufatto era privo di dispositivo idoneo a provocare la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12654 del 17 dicembre 1988
«L'assistente di piscina, comunemente detto bagnino, ove operi in struttura privata, altrimenti non regolamentata nelle attribuzioni connesse al suo ruolo, escluso qualsiasi potere-dovere di proibizione e intervento coattivo ovvero di ammonimento,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1508 del 21 febbraio 1983
«È responsabile del delitto di omicidio colposo il locatore che, prima di consegnare l'appartamento al conduttore, ometta di provvedere al controllo ed alla sostituzione di elementi difettosi nei vari impianti, qualora dal funzionamento anormale di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5945 del 11 febbraio 2009
«Nel reato di abbandono di persona minore o incapace l'evento aggravatore della morte si pone in rapporto di concausa con la condizione patologica della parte lesa, che deve trovarsi, quale presupposto del reato, in condizione di "malattia di mente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 290 del 14 gennaio 1994
«La norma dell'art. 591 c.p. tutela il valore etico-sociale della sicurezza della persona fisica contro determinate situazioni di pericolo. In questa prospettiva, nessun limite si pone nella individuazione delle fonti da cui derivano gli obblighi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9562 del 5 luglio 1989
«Il delitto di abbandono di minore si distingue da quello di tentato omicidio per il diverso elemento psicologico. Nel primo caso l'elemento soggettivo è costituito dalla coscienza di abbandonare la persona minore o incapace con la consapevolezza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2775 del 26 gennaio 2011
«Ai fini della configurabilità del delitto di riduzione in schiavitù (art. 600 c.p.) non è necessaria un'integrale negazione della libertà personale ma è sufficiente una significativa compromissione della capacità di autodeterminazione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11250 del 21 maggio 2014
«In caso di morte del chiamato in causa "iussu iudicis" ex art. 107 cod. proc. civ. nel giudizio di primo grado, la relativa legittimazione processuale attiva e passiva si trasmette agli eredi, i quali vengono a trovarsi nella posizione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13506 del 8 giugno 2007
«Il termine di impugnazione per far valere, ai sensi dell'art. 161, primo comma, c.p.c., la nullità della sentenza pronunciata in un giudizio proseguito nonostante l'automatica interruzione conseguente alla morte del convenuto, verificatasi dopo la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 532 del 21 gennaio 1999
«Nell'ipotesi di riassunzione del processo a seguito dell'intervenuta interruzione per morte di una delle parti, il giudizio non può che proseguire nei confronti (oltre che degli eredi) delle stesse parti, le quali conservano la medesima posizione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7021 del 13 febbraio 2014
«Alla morte della persona costituita parte civile non conseguono gli effetti della revoca tacita né quelli interruttivi del rapporto processuale previsti dall'art. 300 c.p.c. - inapplicabili al processo penale, ispirato all'impulso d'ufficio - in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14156 del 8 aprile 2015
«È inammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso la sentenza con la quale la Corte di appello ha dichiarato non doversi procedere per morte del reo, intervenuta successivamente all'introduzione del giudizio di secondo grado, essendo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4069 del 30 marzo 1999
«Per quanto non espressamente codificato, incombe sul giudice penale l'obbligo, permanente, di accertare lo stato di vita dell'imputato, come prova e fondamentale condizione di procedibilità. Poiché tale obbligo non può tradursi, nella pratica, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5869 del 25 maggio 1993
«Nel caso di dichiarazione di fallimento dell'imprenditore entro l'anno dalla morte, ai sensi dell'art. 10 legge fallimentare, non è obbligatoria l'audizione dell'erede nella fase istruttoria anteriore alla dichiarazione di fallimento, atteso che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40815 del 10 novembre 2005
«La responsabilità in ordine al reato di bancarotta fraudolenta «impropria» è configurabile in capo ai sindaci, per violazione dei doveri di vigilanza e dei poteri ispettivi che competono loro, ma non anche, contemporaneamente, in capo ai sindaci...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12083 del 28 novembre 1998
«L'azione di rivalsa riconosciuta dall'art. 18, secondo comma della L. 24 dicembre 1969, n. 990 all'assicuratore nei confronti dell'assicurato, proprietario del veicolo, non può essere esercitata contro soggetti diversi dall'assicurato.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11601 del 31 maggio 2005
«L'art. 22 della legge n. 990 del 1969 subordina la proponibilità della domanda risarcitoria alla (esclusiva) condizione del decorso del termine di sessanta giorni dal ricevimento, da parte dell'assicuratore, della lettera raccomandata contenente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4445 del 7 marzo 2016
«In materia di successione necessaria, per determinare la porzione disponibile e le quote riservate, occorre avere riguardo alla massa dei beni appartenenti al "de cuius" al momento della morte - al netto dei debiti - maggiorata del valore dei beni...»