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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 33885 del 24 giugno 2010
«Il difetto di autorizzazione alla riapertura delle indagini determina l'inutilizzabilità degli atti di indagine eventualmente compiuti dopo il provvedimento di archiviazione e preclude l'esercizio dell'azione penale per lo stesso fatto di reato,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22141 del 6 giugno 2002
«Qualora il pubblico ministero formuli l'imputazione su ordine del giudice, ai sensi dell'art. 409, comma 5, c.p.p., non è per ciò solo tenuto ad esercitare l'azione penale mediante richiesta di fissazione dell'udienza preliminare — peraltro da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 22149 del 6 giugno 2002
«...550 c.p.p., l'azione penale dev'essere esercitata mediante citazione diretta, il pubblico ministero debba richiedere la celebrazione dell'udienza preliminare anziché provvedere, come di norma, alla emissione del decreto di citazione a giudizio.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3252 del 8 agosto 2000
«Affermando il principio sopra riportato, la Corte ha ritenuto che, in assenza di qualsivoglia richiesta dell'accusa, l'imputazione coatta si pone come abnorme imposizione di esercizio di azione penale, e si traduce in una espropriazione del potere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2488 del 23 gennaio 1995
«Infatti, nel rito accusatorio vigente, mentre spetta al P.M. l'esercizio dell'azione penale e la formulazione concreta dell'imputazione, compete al Gip un controllo sull'esercizio di tali poteri, che si esprime nella potestà di rifiutare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1236 del 13 maggio 1999
«...(relativa ad altri soggetti, coinvolti nel medesimo procedimento penale, e per i quali la persona offesa intenda avanzare specifica opposizione) di cui non sia stato neppure notificato il preventivo avviso ex art. 408, secondo comma, c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34 del 15 gennaio 2001
«In tema di azione penale, mentre il procedimento attivato a seguito di iscrizione degli atti nel registro previsto dall'art. 335 c.p.p. (c.d. “mod. 21”) ha come esito necessitato l'inizio dell'azione penale o la richiesta di archiviazione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2629 del 7 settembre 1994
«Il Gip, cui sia stata richiesta l'archiviazione per difetto di una condizione di proseguibilità o di procedibilità dell'azione penale ovvero per intervenuta estinzione del reato, qualora ritenga di aderire a tale richiesta deve pronunciarsi in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18175 del 16 aprile 2003
«In tema di avocazione, il procuratore generale può esercitare il suo potere esclusivamente nei due casi tassativamente previsti dall'art. 412 c.p.p., e cioè nell'ipotesi di inerzia del pubblico ministero relativamente all'esercizio dell'azione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1176 del 21 marzo 2000
«... Una volta intervenuta l'avocazione del procedimento, l'ufficio avocante assume tutti i poteri spettanti all'ufficio avocato in ordine all'esercizio dell'azione penale. Ne consegue che è in potere del procuratore generale avocante di revocare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2420 del 1 agosto 1990
«La mancata ottemperanza da parte del P.M. all'ordinanza del Gip di rigetto della richiesta di archiviazione si risolve sostanzialmente nel mancato esercizio dell'azione penale, per cui il procuratore generale a norma dell'art. 412 c.p.p., è tenuto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6547 del 17 febbraio 2012
«...consumazione del reato anche alla luce delle condotte pregresse poste in essere dall'imputato. (Fattispecie in tema di partecipazione ad associazione mafiosa, in cui la S.C. ha ritenuto infondata l'eccezione di improcedibilità dell'azione penale).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23975 del 25 maggio 2004
«...penale e con la stessa struttura del provvedimento previsto dall'art. 414 c.p.p., che esplica i suoi effetti nei confronti di persona già determinata e non preclude lo svolgimento di nuove investigazioni nei confronti di altri soggetti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1002 del 9 giugno 1998
«...per motivi del tutto contingenti ed è volto a legittimare tale «blocco» solamente rebus sic stantibus, senza preclusione alcuna in ordine allo svolgimento di ulteriori attività, ricollegabili direttamente all'obbligatorietà dell'azione penale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16851 del 9 aprile 2004
«Gli elementi acquisiti dal pubblico ministero dopo il decreto di archiviazione, in assenza dell'autorizzazione alla riapertura delle indagini prevista dall'art. 414, comma primo, c.p.p., sono inutilizzabili nel procedimento penale ma non in quello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5668 del 19 dicembre 1996
«Poiché la riapertura delle indagini preliminari non costituisce l'inizio di un nuovo procedimento penale, la competenza ad emettere i provvedimenti conseguenti alla richiesta del P.M. di riaprire le indagini appartiene allo stesso giudice che ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8511 del 18 settembre 1996
«...stesso giudice che ha emesso il provvedimento di archiviazione ed inserire ad un sindacato sul potere di esercizio dell'azione penale di cui è esponenziale il pubblico ministero titolare delle relative funzioni presso quell'ufficio giudiziario.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5902 del 15 febbraio 2012
«L'instaurazione del giudizio immediato per reati per i quali l'esercizio dell'azione penale deve avvenire con citazione diretta, precludendo all'imputato il diritto a ricevere la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini ex art. 415 bis...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14579 del 15 aprile 2010
«...degli atti al P.M. (Fattispecie in cui il P.M., a seguito di declaratoria di incompetenza del giudice di pace, aveva emesso il decreto penale di condanna, senza procedere alla previa notifica dell'avviso di cui all'art. 415 bis c.p.p.).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41292 del 8 novembre 2006
«...del fascicolo del pubblico ministero, sia perché il decreto penale di condanna contiene tutti gli elementi utili ad orientare la difesa ed è accompagnato da un congruo termine che consente la presa visione del fascicolo e l'estrazione di copie.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32655 del 31 agosto 2001
«Il provvedimento con cui il Gip respinge la richiesta del P.M. di emissione di decreto penale di condanna, per mancata comunicazione dell'avviso di conclusione delle indagini, ai sensi dell'art. 415 bis c.p.p., quantunque erroneo - poiché fondato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25363 del 21 giugno 2001
«Non è abnorme, perché non determina una anomala regressione del procedimento, il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari rigetta la richiesta di decreto penale di condanna per il mancato avviso all'imputato di chiusura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2984 del 25 gennaio 2002
«Nel procedimento penale a carico di minorenni, le ipotesi nelle quali deve procedersi a pena di nullità alla notifica di atti anche in favore delle persone esercenti la potestà di genitore sono indicate tassativamente all'art. 7 del D.P.R. 22...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 1455 del 3 giugno 1995
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 405 e 416 c.p.p., in relazione agli artt. 3 e 24 della Costituzione nella parte in cui non prevedono, rispettivamente per l'esercizio dell'azione penale e per il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4464 del 3 maggio 1996
«Deve ritenersi inevitabile l'ignoranza della legge penale, quando l'agente sia incorso nella trasgressione nonostante si sia attenuto correttamente e con l'ordinaria diligenza all'obbligo di informazione e di conoscenza dei precetti normativi,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 937 del 10 gennaio 2002
«...la richiesta di rinvio a giudizio, ha la finalità di rendere possibile all'indagato di esporre le sue difese in ordine all'imputazione prima dell'esercizio dell'azione penale, onde essere eventualmente in grado di evitare il rinvio a giudizio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2277 del 8 maggio 1998
«...di rinvio a giudizio, emetta de plano sentenza di non luogo a procedere per ritenuta evidenza di una causa di improcedibilità dell'azione penale, potendo una tale pronuncia conseguire soltanto all'esito della celebrazione dell'udienza preliminare.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6943 del 6 febbraio 1997
«Nel sistema del vigente codice di procedura penale, in base a quanto disposto, in particolare, dall'art. 449, comma sesto, di detto codice, in caso di connessione fra reati per i quali è richiesto il giudizio direttissimo ed altri reati per i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1998 del 29 agosto 1995
«Al privato danneggiato dal reato il codice di procedura penale assegna un potenziale ruolo processuale, con la possibilità di costituzione di parte civile, soltanto quando il procedimento sia pervenuto alla fase indicata dall'art. 79 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 37483 del 14 novembre 2006
«...e solo ove l'imputato impedito esplicitamente consenta che l'udienza avvenga in sua assenza, o, se detenuto, rifiuti di assistervi, trova applicazione l'istituto dell'assenza, ai sensi dell'articolo 420 quinquies del codice di procedura penale.»