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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19458 del 30 settembre 2015
«Ai fini dell'annullamento di un contratto, perché concluso in stato d'incapacità naturale, il gravissimo pregiudizio a carico dell'incapace costituisce elemento indiziario dell'ulteriore requisito della malafede dell'altro contraente, ma, di per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27351 del 23 dicembre 2014
«In tema di annullamento del testamento, l'incapacità naturale del testatore postula la esistenza non già di una semplice anomalia o alterazione delle facoltà psichiche ed intellettive del "de cuius", bensì la prova che, a cagione di una infermità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14682 del 27 giugno 2014
«In tema di divisione ereditaria, l'azione di annullamento prevista dall'art. 761 cod. civ. è esperibile solo in caso di divisione negoziale, non anche nel caso di divisione giudiziale conclusa da provvedimento non ricollegabile all'accordo delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9869 del 14 maggio 2015
«La pronuncia del giudice amministrativo, investito della domanda di annullamento della licenza, concessione o permesso di costruire (rilasciati con salvezza dei diritti dei terzi), ha ad oggetto il controllo di legittimità dell'esercizio del...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 16898 del 5 luglio 2013
«Ai fini della determinazione della competenza per valore, riguardo all'impugnativa della deliberazione dell'assemblea condominiale di approvazione del rendiconto annuale e di ripartizione dei contributi, seppure l'attore abbia chiesto la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26112 del 18 giugno 2003
«Il giudicato interno formatosi a seguito dell'annullamento parziale della Corte di cassazione non prevale sull'abolitio criminis, la quale fa venir meno, prima ancora che la validità e l'efficacia della norma penale discriminartice, la sua stessa...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 46653 del 25 novembre 2015
«In tema di successione di leggi nel tempo, la Corte di cassazione può, anche d'ufficio, ritenere applicabile il nuovo e più favorevole trattamento sanzionatorio per l'imputato, anche in presenza di un ricorso inammissibile, disponendo, ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3489 del 3 marzo 1995
«Fra diversi decreti legge non esaminati dal Parlamento e succedutisi nel tempo sulla stessa materia senza soluzioni di continuità si verifica, ferma restando la loro precarietà, il fenomeno della cosiddetta successione di leggi nel tempo, regolato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 916 del 11 marzo 1994
«Ne consegue che, in mancanza di specificazione, in sentenza, della violazione ritenuta più grave, ne va disposto l'annullamento con rinvio per la rideterminazione della pena con riferimento ai residui reati. (Fattispecie relativa a pena...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1062 del 1 febbraio 2000
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, poiché l'autonomo reato colposo attribuito al direttore del giornale, ai sensi dell'art. 57 c.p., postula necessariamente l'accertamento della commissione del reato ex art. 595 comma terzo stesso codice, da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8017 del 16 luglio 1992
«Se è vero che la semplice consapevolezza della commissione del reato non costituisce concorso morale, in quanto per questo si richiede almeno il volontario rafforzamento, il contributo ideologico o, quanto meno, un'incidenza sul determinismo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4612 del 5 maggio 1993
«In tema di concorso morale, la partecipazione psichica può estrinsecarsi sotto forma o di istigazione, col provocare o rafforzare deliberatamente l'altrui proposito criminoso, o di agevolazione, facilitando la preparazione o la consumazione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6619 del 27 maggio 1999
«Nel caso di concorso di persone nel reato, il semplice abbandono o l'interruzione dell'azione criminosa da parte di uno dei compartecipi non è sufficiente a integrare la desistenza, ma è necessario un quid pluris che consiste nell'annullamento del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3970 del 5 aprile 1994
«In tema di reato di abitazione di immobile senza il preventivo rilascio di licenza di abitabilità, di cui all'art. 221 del R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, è inapplicabile l'amnistia, qualora il proprietario abbia dato in locazione l'immobile ben...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 446 del 19 gennaio 1994
«In tema di oblazione speciale, lo scopo e il contenuto dispositivo dell'art. 127 L. 24 novembre 1981, n. 689, sulle modifiche al sistema penale, sono quelli di introdurre una deroga alla disciplina generale dell'oblazione nei casi di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2154 del 12 luglio 1997
«La norma di cui all'art. 4 della legge 7 febbraio 1992, n. 150 - che disciplina l'importazione, l'esportazione, l'esposizione in vendita, la detenzione per la vendita, il trasporto anche per conto terzi o, comunque, la detenzione di esemplari di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2246 del 20 giugno 1997
«In tema di contrabbando, qualora venga dichiarato di non doversi procedere a carico dell'imputato per essere il reato estinto in dipendenza di definizione amministrativa, la legge doganale, per il suo carattere di specialità rispetto al codice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4152 del 31 gennaio 1997
«Ne consegue che la semplice detenzione di oggetti di pelle non è, di per sè, intrinsecamente illecita, come ad esempio la detenzione di esemplari vivi di mammiferi e rettili di specie selvatica e di esemplari vivi di mammiferi e rettili...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1255 del 14 gennaio 2014
«La Corte di Cassazione che rilevi la fondatezza del ricorso con cui si lamenti l'illegale assunzione di una prova non deve procedere all'automatico annullamento della sentenza ma, invece, effettuare la cd. "prova di resistenza" e cioè valutare se...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24011 del 23 giugno 2010
«Ai fini della configurabilità della circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11- bis, c.p. (ossia, " l'avere il colpevole commesso il fatto mentre si trova illegalmente sul territorio nazionale"), introdotta dall'art. 1, comma primo, lett....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2784 del 5 marzo 1994
«Ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante della provocazione, per stabilire l'adeguatezza psicologica della condotta alla afflizione determinata nell'agente dall'altrui comportamento, il giudice di merito non può limitare l'esame...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44606 del 6 dicembre 2005
«Ne consegue che tale problema si risolve in una quaestio facti la cui soluzione è rimessa di volta in volta all'apprezzamento del giudice di merito. (Fattispecie relativa ad annullamento con rinvio di ordinanza del Tribunale del riesame che aveva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1358 del 6 febbraio 1987
«Quanto alla prova, il dolo, quale fenomeno interno e soggettivo, si manifesta attraverso segni esteriori, sicché resta affidata ai facta concludentia, ossia a quelle modalità estrinseche dell'azione dotate di valore sintomatico; assume anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30314 del 18 luglio 2008
«Ne deriva che ai fini della configurabilità del delitto in questione occorre che l'attestazione resa dal pubblico ufficiale (nella specie apposizione del timbro datario ) rientri tra le attribuzioni proprie del profilo professionale di sua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7655 del 14 giugno 1999
«Pertanto, l'attestazione, contraria al vero, che tale risultato è conseguito sulla base di elementi rispondenti a protocollo o a prassi consolidata, ed in quanto tali adeguati all'applicazione del parametro, integra gli estremi del reato di falso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37992 del 9 luglio 2008
«Il responsabile civile è legittimato a ricorrere per cassazione avverso la sentenza di non doversi procedere per l'intervenuta prescrizione del reato pronunziata dal giudice d'appello, soltanto se la stessa contiene anche statuizioni concernenti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6613 del 4 giugno 1998
«Tuttavia dalla doverosità dell'intervento non si può far derivare la necessaria imputazione dell'evento dannoso, dovendosi accertare la sussistenza del nesso di causalità tra l'omissione addebitata all'imputato e l'evento. (Fattispecie di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23222 del 9 giugno 2011
«Sussiste il requisito della comunicazione con più persone atto ad integrare il delitto di diffamazione (art. 595 c.p.) nella condotta di colui che invii una lettera denigratoria al Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati, considerato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2329 del 24 febbraio 1994
«Pertanto, una volta stabilito che l'attività scientifica non può soffrire limiti, consegue che non può essere ritenuta mezzo o modalità della violazione della sfera morale altrui, in termini di lesione del bene tutelato dall'art. 595 c.p. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19883 del 6 ottobre 2015
«La diligenza esigibile dalla P.A. nel compimento dei propri atti, ivi compresa l'adozione di provvedimenti amministrativi, va valutata col criterio dettato dagli artt. 1176, comma 2, c.c., applicabile anche alle ipotesi di responsabilità...»