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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 4375 del 24 gennaio 1994
«Ai fini dell'applicazione dell'amnistia di cui al D.P.R. 12 aprile 1990, n. 75, l'art. 5 di tale provvedimento indulgenziale, col prevedere la rinunciabilità del beneficio, non fissa alcun obbligo del giudice di preventivo interpello...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20 del 8 novembre 1993
«Anche alle ordinanze, non impugnate, adottate dal tribunale ex artt. 309 e 310 c.p.p. in sede di riesame o di appello avverso provvedimenti de libertate, nonché alle pronunzie emesse dalla cassazione a seguito di ricorso contro tali ordinanze, o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 599 del 13 gennaio 2004
«In tema di riesame delle ordinanze che dispongono una misura coercitiva, l'art. 309, secondo comma, c.p.p. pone a carico dell'imputato latitante, ai fini della decorrenza del termine per proporre istanza di riesame in caso di sopravvenuta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22421 del 21 maggio 2003
«In presenza di un'ordinanza che applica la custodia cautelare a carico di un parlamentare, quest'ultimo può chiedere il riesame fin dal momento in cui ha conoscenza del provvedimento — anche attraverso la richiesta di autorizzazione all'arresto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43763 del 5 dicembre 2001
«In materia di termini per l'impugnazione, il principio stabilito all'art. 585, comma 3, c.p.p., secondo cui, quando la decorrenza è diversa per l'imputato e per il suo difensore, opera per entrambi quello che scade per ultimo, trova applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4152 del 7 febbraio 2000
«In tema di richiesta di riesame da parte del difensore, che abbia assistito all'interrogatorio dell'imputato, è da tale data che decorre il termine per la presentazione dell'istanza, non essendo necessario attendere la notificazione dell'avviso di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 350 del 4 marzo 1997
«In materia di termini per l'impugnazione, la norma contenuta nell'art. 585, comma terzo, c.p.p., secondo cui, quando la decorrenza è diversa per l'imputato e per il suo difensore, opera per entrambi il termine che scade per ultimo, non trova...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 978 del 26 aprile 1995
«In applicazione del principio costituzionale di riserva di legge in materia di libertà personale e di quelli di legalità e tassatività che presiedono all'istituto della decadenza in tema di esercizio del diritto di impugnazioni, deve escludersi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2805 del 22 agosto 1994
«Il termine per proporre la richiesta di riesame di una misura coercitiva decorre, per il difensore, dalla data della notificazione dell'avviso di deposito dell'ordinanza che dispone la misura, con esclusione di ogni altro atto equipollente, ivi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2704 del 23 settembre 1993
«Il termine perentorio per proporre la richiesta di riesame di una misura coercitiva decorre, per il difensore, dalla notificazione dell'avviso di deposito dell'ordinanza che dispone la misura, con esclusione di qualsiasi atto equipollente, ivi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1350 del 16 giugno 1993
«Ai fini della decorrenza del termine per proporre appello avverso l'ordinanza in materia di misure cautelari non è necessaria la notificazione del provvedimento impugnabile, ma è sufficiente la notificazione del relativo avviso di deposito.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 922 del 7 giugno 1999
«In tema di presentazione della richiesta di riesame, la previsione dell'art. 582, comma secondo, c.p.p. (applicabile in forza del rinvio operato dall'art. 309, comma quarto, c.p.p.), va interpretata nel senso che l'atto può essere validamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1467 del 11 maggio 1993
«Il cosiddetto «tribunale della libertà» è solo una sezione del tribunale presso cui è costituito per cui l'atto di impugnazione avverso ordinanza emessa a norma degli artt. 309 e 310 c.p.p. può essere presentato presso la cancelleria del tribunale...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40750 del 4 dicembre 2002
«È ammissibile, sotto il profilo dell'interesse, la richiesta di riesame anche qualora sia nel frattempo intervenuta sentenza di condanna non definitiva, potendo detta richiesta investire non solo il requisito delle esigenze cautelari (a meno che...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19046 del 18 maggio 2012
«Nel procedimento di riesame delle misure cautelari reali, l'estensione degli effetti favorevoli della decisione si verifica a condizione che questa non sia fondata su motivi personali dell'impugnante e che il procedimento stesso sia sorto e si sia...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 41 del 15 febbraio 1996
«Nei procedimenti de libertate, che si instaurano a norma degli artt. 309, 310 e 311 c.p.p., è escluso l'effetto estensivo dell'impugnazione proposta dal coindagato diligente ai coindagati rimasti estranei al procedimento, ferma restando la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27677 del 14 luglio 2011
«Rientra nelle attribuzioni del tribunale del riesame, ai fini della caducazione dell'ordinanza applicativa della misura cautelare, per mancato invio degli elementi sopravvenuti favorevoli all'indagato, l'accertamento se gli elementi in questione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13691 del 5 aprile 2011
«Il sindacato di legittimità dell'ordinanza del tribunale del riesame non può avvalersi della sopravvenienza intervenuta successivamente alla decisione che costituisce oggetto del ricorso per cassazione. (Nella specie, il fatto sopravvenuto era...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 633 del 21 marzo 2000
«Nei casi di perdita di efficacia della custodia cautelare in carcere a norma dell'art. 309, comma decimo, c.p.p., quale effetto automatico della mancata trasmissione degli atti nel termine prescritto dal comma quinto della medesima disposizione, è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1184 del 26 aprile 1994
«Il principio del ne bis in idem, qualora non venga invocato nell'ambito suo proprio di tutela del giudicato, per cui vi è divieto di celebrare un nuovo processo per il medesimo fatto che sia già stato oggetto di procedimento definito con un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 3700 del 1 febbraio 1994
«Agli effetti dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, primo comma, lett. b), c.p.p., la latitanza intervenuta dopo l'ordinanza impositiva della misura cautelare deve essere considerata anche di ufficio dal tribunale del riesame, in forza dei...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2604 del 26 settembre 2000
«In tema di istanza di revoca di una misura cautelare, il giudice competente a pronunciarsi non incontra, nell'accertamento della carenza originaria (oltre che persistente) di indizi o di esigenze cautelari, alcuna preclusione nel fatto della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1415 del 23 settembre 2000
«In materia di misure cautelari, nell'ipotesi in cui, a seguito di appello del pubblico ministero avverso il diniego di adozione della misura da parte del giudice per le indagini preliminari, il provvedimento restrittivo venga adottato dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 51 del 4 marzo 2000
«In sede di riesame è possibile confermare una misura cautelare per esigenze diverse da quelle poste a base della sua applicazione, in quanto le esigenze cautelari rappresentano un tutto unico che rientra nella previsione dell'art. 309, nono comma,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 52 del 25 gennaio 2000
«Il coordinamento fra il disposto dell'art. 292, secondo comma, lett. c e c bis e quello dell'art. 309, nono comma, c.p.p., va stabilito nel senso che al tribunale del riesame deve essere riconosciuto il ruolo di giudice collegiale e di merito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2056 del 12 luglio 1999
«In sede di riesame è possibile confermare una misura cautelare per esigenze diverse da quelle poste alla base della sua applicazione, in quanto le esigenze cautelari rappresentano un tutto unico che rientra nella previsione dell'art. 309, comma 9...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 131 del 18 marzo 1997
«Il tribunale del riesame può confermare il provvedimento restrittivo anche per motivi diversi da quelli addotti dal giudice, ma tale potere confermativo non può essere esercitato nel caso in cui il provvedimento risulti radicalmente nullo. In...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5600 del 12 novembre 1996
«Avuto riguardo alla portata generale della regola dettata dall'art. 627, comma secondo, c.p.p., secondo cui «il giudice di rinvio decide con gli stessi poteri che aveva il giudice la cui sentenza è stata annullata, salve le limitazioni stabilite...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4974 del 13 settembre 1999
«Nel giudizio di Corte d'Assise l'eventuale presenza in camera di consiglio dei giudici supplenti nelle fasi precedenti la chiusura del dibattimento è giustificata dalla necessità che essi, in ragione della decisione interlocutoria da adottare, si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4857 del 12 agosto 1999
«A differenza della sentenza, il cui dispositivo letto in udienza costituisce l'atto con il quale il giudice estrinseca la volontà della legge nel caso concreto, di modo che le affermazioni contenute nella relativa motivazione, qualora non trovino...»