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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 4614 del 4 settembre 2007
«L'art. 21-octies non determina alcuna degradazione di un vizio di legittimità a mera irregolarità, né integra una "fattispecie esimente" che affranca ab initio il provvedimento amministrativo dalle violazioni vizianti contemplate dall'art....»
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Commissione Tributaria Provinciale Di Torino, Sez. V, sentenza n. 1104 del 22 settembre 2017
«La causa del contratto di consorzio fa leva su finalità non lucrative, differenziandosi dalle società commerciali ex art. 2247 c.c. Il meccanismo tipico è il ribaltamento dei costi, per cui le imprese consorziate forniscono al consorzio le risorse...»
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Commissione Tributaria Regionale Per La Toscana, Sez. II, sentenza n. 355 del 19 febbraio 2018
«La possibilità di diluire negli anni la plusvalenza ottenuta dalla cessione dei beni costituisce una deroga al criterio di competenza di cui all’art. 109, d.p.r. 22.12.1986, n. 917; il che giustifica (e spiega) l’onere di effettuare la scelta...»
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Commissione Tributaria Regionale Per Il Lazio, sentenza n. 2576 del 19 aprile 2018
«Con la sola esibizione del contratto d’incarico l’azienda contribuente non dimostra l’inerenza del costo indicato in fattura e legato ai lavori di ristrutturazione che quest’ultima deve svolgere all’interno dell’hotel oggetto di compravendita. Per...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 7 del 24 aprile 2012
«Sussiste il diritto dei singoli associati Siae all'ostensione delle delibere assembleatiche dell'ente. Infatti, la normativa interna della Siae conferisce all'associato in quanto tale un ruolo di membro attivo di quel determinato corpo sociale, ai...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 7 del 20 aprile 2006
«La qualità di autore di un esposto, che abbia dato vita a un procedimento disciplinare, è circostanza idonea, unitamente ad altri elementi quale la pendenza di un giudizio civile, a legittimare all'accesso nei confronti degli atti del procedimento...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 4636 del 5 ottobre 2015
«Premesso che l'istanza di accesso, pur se astrattamente riguardante un'informazione ambientale, non esime il richiedente dal dimostrare che l'interesse che intende far valere è un interesse ambientale, come qualificato dal D.L.vo 19 agosto 2005 n....»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 1213 del 17 marzo 2017
«In base alla disciplina contenuta negli artt. 22 e ss. L. n. 241 del 1990, il diritto di accesso può esercitarsi anche rispetto a documenti di natura privatistica purché concernenti attività di pubblico interesse. Del resto, l'attività...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 1115 del 25 febbraio 2009
«Sussiste l'interesse attuale, diretto e concreto - di cui all'art. 22 della legge n. 241 del 1990 - in capo ad una società che, gravati gli atti di aggiudicazione di un servizio, chieda l'accesso ai documenti riguardanti l'esecuzione del contratto...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 4569 del 3 luglio 2019
«Nel processo amministrativo il ricorso cumulativo, pur non essendo precluso in astratto ha carattere eccezionale, che si giustifica se ricorre una connessione oggettiva tra gli atti impugnati, in quanto riferibili ad una stessa ed unica sequenza...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 3288 del 20 luglio 2016
«Esula dalla giurisdizione del giudice amministrativo, e rientra in quella del giudice ordinario, la controversia relativa all'impugnazione di un provvedimento di sgombero di un'area che si assume demaniale, allorché la parte ricorrente contesti la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9678 del 5 aprile 2019
«In tema di certificazione biologica dei prodotti agricoli, disciplinata dal reg. n. 2092/1991/CEE, sostituito dal reg. n. 834/2007/CE e succ. modif., gli organismi privati autorizzati dal Ministero delle Politiche agricole e forestali, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3664 del 21 maggio 2019
«Spetta al giudice ordinario la giurisdizione in ordine alla domanda di licenza per finita locazione di un'area appartenente a un Comune, concessa in godimento per lo svolgimento dell'attività di distribuzione di carburanti in forza di un contratto...»
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Tribunale civile Milano, sentenza n. 3283 del 10 marzo 2015
«Il divieto di sublocazione o di comodato, previsto da una clausola del contratto di locazione, non può ritenersi violato per il solo fatto che il conduttore abbia ospitato terze persone, per un cospicuo periodo di tempo, costituendo tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5757 del 24 ottobre 1988
«In tema di locazione di immobili urbani, la disposizione dell’art. 2, secondo comma, della legge n. 392 del 1978 - secondo cui, in mancanza di patto contrario, il conduttore ha facoltà di sublocare parzialmente l’immobile, previa comunicazione al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6055 del 29 maggio 1991
«La cessione del contratto di locazione, quando per il contratto ceduto non è richiesta la forma scritta, si perfeziona e produce effetto, nei confronti del locatore, nel momento in cui questo vi acconsente anche tacitamente o per facta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5923 del 26 maggio 1993
«A differenza del regime vincolistico delle locazioni urbane in cui l’omessa comunicazione, da parte del conduttore, al locatore, della conclusione della sublocazione mediante lettera raccomandata (che indichi la persona del subconduttore, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12291 del 30 maggio 2014
«I gravi motivi che consentono il recesso del conduttore dal contratto di locazione, ai sensi degli artt. 4 e 27 della legge 27 luglio 1978, n. 392, devono essere determinati da fatti estranei alla sua volontà, imprevedibili e sopravvenuti alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13909 del 24 settembre 2002
«La prevedibilità o meno dei fatti che vengono invocati quali gravi motivi idonei a giustificare il recesso del conduttore dal contratto di locazione, ai sensi degli artt. 4 e 27 della legge 27 luglio 1978, n. 392 (i quali, a tal fine, debbono...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12321 del 10 giugno 2005
«Anche all’esito dell’introduzione della nuova disciplina delle locazioni abitative ad opera della legge n. 431 del 1998, la disposizione contenuta nell’art. 5 della legge n. 392 del 1978, che ha predeterminato la gravità dell’inadempimento ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12253 del 3 dicembre 1998
«In tema di contratto di locazione di immobili urbani, la cosiddetta autoriduzione del canone in relazione alla sua pretesa esorbitanza rispetto all’importo inderogabilmente fissato per legge costituisce fatto arbitrario che provoca il venir meno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7269 del 1 giugno 2000
«L’autoriduzione del canone di locazione costituisce una forma di autotutela riconosciuta al conduttore nell’ambito del giudizio di determinazione dell’equo canone, ma al di fuori di questo ambito concreta inadempimento che, in relazione alla sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4688 del 12 maggio 1999
«In tema di risoluzione per inadempimento di locazione ad uso non abitativo, per la quale non trova applicazione l’art. 5 della legge n. 392 del 1978 sulla predeterminazione legale della gravità dell’inadempimento, nel caso di morosità nel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10239 del 4 agosto 2000
«La disposizione contenuta nell’art. 5 della legge n. 392 del 1978, che ha predeterminato la gravità dell’inadempimento ai fini della risoluzione del contratto di locazione, è dettata per il tipo contrattuale della locazione ad uso abitativo e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6023 del 29 maggio 1995
«L’art. 5 della L. 27 luglio 1978, n. 392 sulla «predeterminazione» della gravità dell’inadempimento, ai fini della risoluzione del rapporto, correlandosi alle peculiari regole sulla determinazione del canone dettate per le locazioni ad uso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8605 del 23 novembre 1987
«Il disposto dell’art. 5 della legge n. 392 del 1978, per il quale il mancato pagamento del canone costituisce motivo di risoluzione del contratto di locazione, ai sensi dell’art. 1455 c.c., soltanto se siano decorsi venti giorni dalla scadenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12709 del 21 dicembre 1998
«In tema di locazione, il mancato pagamento del canone anche per una sola mensilità giustifica la risoluzione del contratto, giusta disposto dell’art. 5 della legge 392/78, senza che tale norma possa considerarsi incostituzionale (per contrasto con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7934 del 17 luglio 1991
«In tema di risoluzione per morosità del contratto di locazione di immobile urbano, la mancata corresponsione, da parte del conduttore, dell’aggiornamento Istat del canone, in difetto dell’accertamento giudiziale di illegittimità della clausola...»
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Corte d'appello Potenza, sentenza n. 39 del 17 febbraio 2003
«Anche nell’ipotesi di dissimulazione di un contratto di locazione di un immobile ad uso abitativo, con un’apparente finalità «ad uso studio», fino all’accertamento giudiziale dell’illegittimità della pattuita misura del canone il conduttore non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4474 del 21 agosto 1985
«L’art. 5 della legge n. 392 del 1978 - per il quale il mancato pagamento del canone decorsi venti giorni dalla prevista scadenza, ovvero il mancato pagamento degli oneri accessori nel termine previsto, quando l’importo di essi superi quello di due...»