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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23636 del 25 maggio 2018
«Nell'ipotesi di inammissibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse a discuterlo per una causa non imputabile al ricorrente (nel caso di specie il provvedimento impugnato era stato nel frattempo revocato), quest'ultimo, può essere...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 39608 del 3 settembre 2018
«In tema di confisca di prevenzione, i creditori muniti di ipoteca iscritta sui beni confiscati all'esito dei procedimenti per il quali non si applica la disciplina del d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, devono presentare la domanda di ammissione del...»
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Cassazione civile, sentenza n. 707 del 14 maggio 1948
«Il giuramento non può essere deferito a chi non è parte in causa, se da tal mezzo di accertamento deve dipendere la decisione totale o parziale della causa, questo effetto non può costituirsi che, mediante il successivo giudicato, tra soggetti...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2369 del 4 agosto 1951
«A norma dell'art. 354 c.p.c. il giudice di appello deve rimettere la causa al primo giudice se riconosce che nel giudizio di primo grado doveva essere integrato il contraddittorio con l'intervento obbligatorio del P.M. Omessa tale rimessione da...»
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Cassazione civile, sentenza n. 3865 del 30 dicembre 1953
«Il nesso di causalità fra il dolo o la collusione, l'inganno del giudice e la sentenza ingiusta, che ne è la conseguenza, deve essere di natura psicologica, non giuridica, perché la sentenza in tal caso è frutto di un errore, e l'errore è vizio...»
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Cassazione civile, sentenza n. 267 del 30 gennaio 1956
«Nessuna disposizione di legge esige che l'ordinanza ammissiva del giuramento suppletorio debba essere notificata anche alle altre parti in causa, diverse dal giurante, né tanto meno, che queste debbano necessariamente assistere di persona alla...»
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Cassazione civile, sentenza n. 508 del 23 febbraio 1956
«I due termini di costituzione fissati dalla legge all'attore e al convenuto sono distintamente considerati, nel senso che ciascuna parte è tenuta ad osservare il proprio termine sotto pena di inefficacia della ritardata costituzione a meno che...»
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Cassazione civile, sentenza n. 4403 del 16 novembre 1957
«Ai fini della legittimazione alla opposizione revocatoria di terzo la nozione di «aventi causa» di cui al capoverso dell'art. 404 c.p.c., presuppone la successione nel debito e quindi la sostituzione di uno ad altro soggetto nel rapporto del quale...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1281 del 29 aprile 1959
«Mentre alle parti, costituite nella precedente fase del processo, la notificazione dell'atto riassuntivo va fatta a norma dell'art. 170 a quelle non costituite, anche se non dichiarate contumaci, dev'essere eseguita personalmente. Nell'uno e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3322 del 29 dicembre 1960
«A norma dell'art. 742 c.p.c. la revoca, la modificazione e la dichiarazione di invalidità dei provvedimenti di volontaria giurisdizione non incidono sui diritti acquisiti dai terzi, in base ai negozi autorizzati dai provvedimenti stessi, quando i...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2656 del 14 novembre 1961
«In tema di opposizione dopo la convalida dell'intimazione di licenza o di sfratto, il concetto di caso fortuito, a norma dell'art. 668 c.p.c. e per gli effetti di cui alla medesima disposizione, si concreta in una causa produttiva dell'evento...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1026 del 15 maggio 1962
«Sia il giudice penale che quello civile, qualora accertino una falsità, ne ordinano la cancellazione, totale o parziale, ovvero la ripristinazione, mediante la rinnovazione o la riforma del documento (artt. 480 e 481 c.p.p., 226 e 227 c.p.c.). Se...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1994 del 21 luglio 1962
«La violazione delle norme sul litisconsorzio necessario, posta in essere fin dalla costituzione del rapporto processuale, importa, con l'annullamento della sentenza da parte della Corte di cassazione, il rinvio della causa al primo giudice, ai...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2883 del 9 ottobre 1962
«Se all'udienza fissata dal giudice istruttore per l'escussione dei testimoni il procuratore di una delle parti dichiara, ai sensi dell'art. 300 c.p.c., una causa interruttiva del processo, non può il giudice successivamente dichiarare la decadenza...»
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Cassazione civile, sentenza n. 44 del 15 gennaio 1962
«In forza del principio enunciato nel penultimo comma dell'art. 279 c.p.c. (per il quale i provvedimenti del collegio che hanno forma di ordinanza, comunque motivati, non possono mai pregiudicare la decisione della causa e sono sempre modificabili...»
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Cassazione civile, sentenza n. 510 del 14 marzo 1962
«Dalla cessazione della competenza del giudice di rinvio non deriva la perdita definitiva dei diritti alla restituzione, alla riduzione in pristino, ecc... essendo questi diritti non meramente processuali, ma anche di ordine sostanziale, derivanti...»
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Cassazione civile, sentenza n. 890 del 5 maggio 1962
«La rinuncia agli atti del giudizio consiste nell'espressa dichiarazione dell'attore di voler porre fine al processo, senza giungere alla pronunzia di merito sulla domanda da lui proposta. Essa è espressione del principio dispositivo, non implica...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1978 del 19 luglio 1963
«Poiché la legge non richiede alcuna determinata forma per l'attestazione, da parte del cancelliere, della restituzione del fascicolo di parte ritirato all'atto della rimessione della causa al collegio ai sensi del secondo comma dell'art. 169...»
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Cassazione civile, sentenza n. 526 del 5 marzo 1963
«Quando la querela di falso è proposta in via incidentale, cioè in corso di causa, s'impone, prima del giudizio sulla querela, l'esame preliminare del documento impugnato di falso che è demandato al giudice competente per la causa principale, il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1236 del 19 maggio 1964
«In tema di assicurazione contro i danni, nel momento della presentazione all'assicuratore della domanda di infortunio, da parte dell'assicurato danneggiante (art. 1913 c.c.), quest'ultimo, in senso potenziale, è certamente parte nell'eventuale...»
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Cassazione civile, sentenza n. 460 del 28 febbraio 1964
«Coordinando, ai fini di una retta interpretazione della norma, l'art. 403 c.p.c. (che stabilisce che non può essere impugnata per revocazione la sentenza pronunciata nel giudizio di revocazione) con la disposizione del secondo comma del precedente...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1954 del 25 luglio 1967
«L'interrogatorio formale costituisce, nella varietà delle prove orali previste dalla legge, il mezzo rivolto a provocare quella confessione giudiziale che, ai sensi dell'art. 2733 c.c., forma piena prova contro il confitente. La legge non pone...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4039 del 20 dicembre 1968
«L'annotazione dalla quale risulta che la comparsa conclusionale sia stata tardivamente depositata non vale a dimostrare che anche il fascicolo ritirato dalla parte all'atto della rimessione della causa al collegio sia stato tardivamente restituito...»
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Cassazione civile, sentenza n. 517 del 14 febbraio 1968
«Il principio in base al quale il giudice del merito, quando riconosce esatte le conclusioni del consulente tecnico d'ufficio, non è tenuto ad esprimere le particolari ragioni del suo convincimento non può valere quando lo stesso consulente...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1694 del 17 maggio 1969
«Nel caso in cui il giudice di appello abbia irritualmente disposta l'integrazione del contraddittorio ed abbia pronunciato nel merito, invece di rimettere la causa al primo giudice, la Corte di cassazione non deve annullare senz'altro la sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 774 del 10 marzo 1969
«Poiché la norma dell'art. 1223 c.c., richiamata dall'art. 2056 dello stesso codice, indica come componenti del danno la perdita subita ed il mancato guadagno in quanto siano conseguenza immediata e diretta del fatto dannoso, il concetto di...»
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Cassazione civile, sentenza n. 305 del 9 febbraio 1970
«Nell'ipotesi che il processo non sia stato riassunto nei confronti di tutti gli eredi di una parte defunta, il rinvio della causa al primo giudice deve intendersi all'intero procedimento e non soltanto alla domanda proposta dalla parte defunta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1163 del 22 aprile 1971
«Non possono validamente essere comminati termini perentori non previsti espressamente dalla legge od alla cui fissazione il giudice non sia espressamente autorizzato dalla legge, tuttavia la previsione di un termine perentorio può risultare da una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2190 del 8 luglio 1971
«Nella responsabilità contrattuale concorrono a perfezionare la fattispecie produttiva del diritto al risarcimento un fatto costituente violazione di un'obbligazione contrattualmente assunta, un concreto danno ed il rapporto di causalità fra tali...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 374 del 15 febbraio 1971
«La facoltà che, per economia di giudizio, di tempo e di spese, il legislatore concede al locatore di proporre con unico atto domanda di convalida e domanda di ingiunzione, ha per presupposto che lo stesso giudice, funzionalmente competente per la...»