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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 956 del 26 gennaio 1995
«L'elemento distintivo tra la domanda riconvenzionale, che rientra nel divieto dello ius novorum sancito dall'art. 345 c.p.c., e l'eccezione riconvenzionale, la quale può invece essere proposta per la prima volta nel giudizio di appello,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2455 del 26 febbraio 1993
«Ai sensi dell'art. 936 comma 4 c.c. integra opposizione del proprietario di un fondo all'attività edificatoria sullo stesso intrapresa da un terzo con materiali propri, idonea a conservargli le facoltà riconosciutegli in via alternativa dal primo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4087 del 9 luglio 1982
«La normativa di cui all'art. 936 c.c. postula che l'autore delle opere realizzate su suolo sia un terzo, occorrendo, a tal fine, che egli non sia titolare di un qualsiasi diritto, di natura reale o personale, avente ad oggetto il fondo cui le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5420 del 8 marzo 2011
«In tema di accessione, a norma dell'art. 936, secondo comma, c.c., ove il proprietario eserciti il diritto di ritenzione delle opere fatte dal terzo sul fondo, sorge automaticamente, a suo carico, l'obbligo di pagamento della relativa indennità, e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12347 del 22 agosto 2003
«Nell'ipotesi di costruzione realizzata senza concessione edilizia sul suolo altrui, mentre non è configurabile l'indennizzo di cui all'art. 936 c.c. stante la precarietà dell'acquisto, è invece ammissibile l'azione sussidiaria d'indebito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1246 del 4 febbraio 2000
«In tema di opera eseguita dal terzo con materiali propri su suolo altrui, ove il terzo abbia trasferito l'opera stessa ad altro soggetto dietro pagamento del valore dei materiali e dell'attività occorsi per la sua realizzazione, il rapporto fra...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 50 del 8 gennaio 1996
«A norma dell'art. 936 c.c., l'obbligo di pagamento dell'indennizzo posto a carico del proprietario del fondo sorge dall'esercizio del diritto di ritenzione delle opere fatte dal terzo con materiali propri, che si verifica automaticamente per la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1841 del 18 marzo 1986
«Con riguardo all'occupazione di porzione del fondo altrui con la costruzione di edificio e per il caso che non ricorrano le condizioni stabilite dall'art. 938 c.c. per l'accessione invertita, il diritto del proprietario del fondo stesso di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1762 del 17 giugno 1974
«L'ignoranza del terzo che ha eseguito costruzioni su suolo altrui con materiali propri, di ledere l'altrui diritto (ignoranza che impedisce al proprietario del suolo di chiedere la rimozione della costruzione) non deve dipendere — secondo il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7800 del 13 luglio 1991
«In tema di opera eseguita da un terzo con materiali propri su fondo altrui, l'eccezione di decadenza del proprietario del suolo dalla facoltà di optare per la demolizione dell'opera a spese del terzo, per decorso del termine semestrale di cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1688 del 15 marzo 1982
«Il criterio per determinare il limite temporale entro cui il dominus soli deve manifestare la sua opposizione all'opera che il terzo abbia intrapreso sul suo suolo con materiali propri, al fine di far salvo, ai sensi dell'art. 936, quinto comma,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10441 del 18 luglio 2002
«In materia di ricorso per cassazione, è inammissibile, per nullità della procura, il ricorso o il controricorso proposto da persona giuridica in assenza di elemento alcuno idoneo a consentire l'accertamento dell'identità personale della persona...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6177 del 16 marzo 2011
«La norma dell'art. 938 c.c. , che disciplina la cosiddetta accessione invertita, ha carattere eccezionale, in quanto derogativa sia del principio dell'accessione, sia di quello secondo cui il proprietario ha diritto di disporre sulla propria cosa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9173 del 3 maggio 2005
«In tema di occupazione cosiddetta usurpativa, la perdita della proprietà da parte del privato non è conseguenza dell'accessione invertita; è, invece, l'opzione del proprietario per una tutela risarcitoria, in luogo della pur possibile tutela...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3853 del 30 marzo 1993
«Nell'ipotesi di costruzione eseguita in tutto o in parte su un suolo di proprietà comune del costruttore e di terzi, non possono trovare applicazione le disposizioni relative all'accessione (artt. 934, 938 c.c.) la cui operatività è subordinata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3483 del 26 aprile 1990
«In tema di condominio degli edifici, la presunzione di comunione, di cui all'art. 1117 c.c., opera anche con riguardo a cose oggettivamente e stabilmente destinate al servizio di edifici vicini autonomi, insistenti su un'area appartenente ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4711 del 23 settembre 1985
«L'art. 938 c.c. — il quale disciplina la cosiddetta accessione invertita con disposizione che costituisce deroga alla norma generale dell'art. 934 c.c. concernente l'acquisto della proprietà per accessione — va interpretato nel senso che il «suolo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15006 del 21 novembre 2000
«Il fenomeno dell'inalveamento e quello dell'inondazione differiscono profondamente perché il primo, che è fenomeno definitivo e stabile, ancorché non irreversibile, comporta l'estinzione del diritto di proprietà privata sul fondo inalveato, questo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2314 del 31 gennaio 2008
«In tema di accessione fluviale, il presupposto perché possa originarsi il diritto di accessione in favore dei proprietari confinanti dell'alveo derelitto di un fiume o torrente, secondo il disposto degli artt. 942 — 947 c.c. (nel testo precedente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7777 del 14 aprile 2005
«Colui il quale propone un'azione di accertamento della proprietà di un bene non ha l'onere della probatio diabolica, ma soltanto quello di allegare e provare il titolo del proprio acquisto, atteso che detta azione mira non già alla modifica di uno...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3947 del 26 aprile 1994
«Per l'esercizio dell'azione di rivendicazione non è necessario che l'attore sia stato spossessato del bene senza o contro la volontà, sicché anche quando abbia trasferito il possesso in base ad un'obbligazione assunta contrattualmente non gli è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1004 del 17 febbraio 1982
«L'azione di rivendicazione presuppone che l'attore assuma di essere proprietario di una cosa e di non averne più il possesso ed agisca, quindi, contro il possessore o il detentore per ottenerne la restituzione, sicché essa richiede l'allegazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12984 del 6 settembre 2002
«Colui che agisce per l'accertamento della proprietà su di un bene a titolo originario ha l'onere di dimostrare i requisiti del possesso necessari per l'usucapione, tra i quali anche la durata del possesso medesimo per il periodo prescritto dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7894 del 9 giugno 2000
«L'attore che proponga una domanda di accertamento della proprietà e non abbia il possesso della cosa oggetto del preteso diritto ha l'onere di offrire la stessa prova rigorosa richiesta per la rivendica (dimostrazione della titolarità del diritto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1122 del 29 marzo 1976
«Il criterio distintivo tra azione di rivendica ed azione di accertamento del diritto di proprietà va individuato nella funzione petitoria e restitutoria che ha l'azione reale di rivendicazione, caratterizzata dal presupposto che l'attore,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11774 del 19 maggio 2006
«Nel caso di azione diretta ad ottenere il rilascio di un immobile occupato senza titolo o a titolo precario, la contestazione del diritto di proprietà dell'attore, anche se effettuata dal convenuto con la deduzione di un suo contrastante diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23086 del 10 dicembre 2004
«L'azione di rivendicazione e quella di restituzione hanno natura distinta. La prima ha carattere reale, si fonda sul diritto di proprietà di un bene, del quale l'attore assume di essere titolare e di non avere la disponibilità, ed è esperibile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4836 del 3 maggio 1991
«Ai fini dell'esercizio dell'azione di rivendicazione (art. 948 c.c.), non è necessario che l'attore sia stato spossessato del bene senza o contro la sua volontà. Di conseguenza, la circostanza che egli abbia trasferito volontariamente il possesso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 120 del 7 gennaio 1983
«L'azione di rivendicazione e quella di restituzione — pur differenziandosi perché, mentre la prima, di natura reale, tende al riconoscimento del diritto di proprietà dell'attore ed al conseguimento del possesso sottrattogli contro la sua volontà,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14092 del 11 giugno 2010
«Chi agisce in giudizio per essere dichiarato proprietario di un bene, affermando di averlo usucapito, deve dare la prova di tutti gli elementi costitutivi della dedotta fattispecie acquisitiva e, quindi, non solo del "corpus", ma anche...»